(Blood Fire Death) Giungono al primo full length gli Spagnoli Zerobyte, quintetto nato nel 2010 e con il mini EP omonimo (2013) all’attivo. Questo lavoro conferma in tutto e per tutto i pregi ed i difetti riscontrati nel precedente lavoro. La preparazione tecnica di questi ragazzi è ineccepibile, come le doti compositive, che permettono loro di creare canzoni davvero valide, potentissime e coinvolgenti, ricche di cambi di tempo ed assoli ben eseguiti. I brani sono quanto di meglio la scena djent attuale possa proporre, con i nostri che dimostrano un’abilità fuori dal comune, sfornando pezzi che non sfigurerebbero assolutamente in qualsiasi album dei Meshuggah. È proprio la somiglianza alla band Svedese a costituire il difetto principale degli Zerobyte. Parliamo, comunque di canzoni formalmente perfette sotto ogni punto di vista, valorizzate da una produzione assolutamente professionale, con chitarre pesanti come macigni ed un basso potentissimo, sorretto da un drumming estremamente tecnico e variegato. L’album scorre comunque piacevolmente senza mai annoiare, e se per un attimo cercassimo di ignorare la somiglianza ai Meshuggah, staremmo parlando di un lavoro musicalmente eccelso. Se proprio dovessimo fare una media, darei 8,5 per la qualità della musica, mentre darei 4,5 per la personalità.
(Matteo Piotto) Voto: 6,5/10