copzombiesam(Coroner Records) Zombie Sam è un chitarrista e arrangiatore che ha collaborato con Alessio NeroArgento, il quale per questo album d’esordio si è seduto dietro la consolle, passando poi tutto il materiale per il mastering a Ettore Rigotti (Disarmonia Mundi e altri). Zombie Sam dopo un EP nel 2012 si ripresenta con un sound fatto di horror rock/metal, pseudo industrial e nu metal. Sonorità moderne sorrette da un buon tasso melodico, ma mai scontato e, soprattutto, banale o di cattivo gusto. Di sicuro avere vicino un tipo come NeroArgento significa almeno avere un buon consiglio sulle tastiere e l’elettronica e come infonderla nel tessuto delle canzoni, inoltre il produttore e musicista si concede al microfono in “Stay Away from Me” e “Unreal”. Tuttavia i giusti meriti se li deve prendere anche Zombie Sam, infatti il chitarrista e bassista del trio ha tirato fuori tredici pezzi sostenuti e, come già si è scritto, melodici quanto basta, oltre ad essere dinamici e vivaci. Qualche perla non manca: “Family Portrait”, fresca, quasi pop, con coretti accattivanti, “The Awake”, dove partecipa anche Sophia (Blood Stain Child) per elevare questo drum ‘n bass tenue e al metallo. Inoltre si nota anche “Brake the Faith” e la popolare e folklorica ”A Beautiful Zombie” che appunto riprende la cadenza di qualche melodia popolare ma completamente rivista. Il materiale presente è tanto, ma qualche ascolto aggiuntivo permette poi di avvicinarsi con gusto a tutte le canzoni. Qualcuna magari non brilla, vedi “Never Betray”, ma si finisce nelle preferenze personali più che in un discorso oggettivo. Il punto è che i pezzi sono tutti carichi di sonorità che rievocano sicuramente diverse cose (penso ai Ministry, i NIN, Rob Zombie, Marilyn Manson e cose alternative metal), ma lo voglio precisare più per dare una collocazione di genere che equiparare “Self Conscious Insanity” a lavori e stili altrui. Zombie Sam ha concepito un suo sound totalizzando un bottino di pezzi che sarà in grado di potersi accattivare le preferenze di molti, grazie al fatto di esagerare con l’elettronica in alcuni casi, con il metal in altri e con un atteggiamento diretto e senza troppe costruzioni complesse ma immediate in altri ancora. Questo è “Self Conscious Insanity”, un album che ha la spontaneità melodica, fantasia e un suo contributo evolutivo al discorso metal, portandolo in territori fruibili ma non propriamente commerciali.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10