AN HANDFUL OF DUST – “Map of Scars”
(Autoproduzione) “Nel 2014 con la nuova line-up abbiamo iniziato a lavorare ad alcune canzoni per registrare un EP pensato per riempire questi anni di silenzio”, infatti è dal 2011, con “Nu Emotional (altro…)
(Autoproduzione) “Nel 2014 con la nuova line-up abbiamo iniziato a lavorare ad alcune canzoni per registrare un EP pensato per riempire questi anni di silenzio”, infatti è dal 2011, con “Nu Emotional (altro…)
(UDR) Nuova fatica per gli Annihilator, a due anni di distanza dal precedente “Feast”, album dalle sonorità prettamente thrash old school che ha raccolto buoni consensi da parte dei fans, che (altro…)
(Svart Records) Dopo dieci anni i californiani Acid King tornano con un nuovo album, il quarto (dal 1993, anno delle formazione), rispettando completamente il significato del loro moniker. Sono acide, infatti, queste otto tracce, tutte fumose ed (altro…)
(House of Ashes Production) Progetto italiano che vuole offrire una massiccia componente scenica sul palco, un aspetto che confluisce anche in studio, data la varietà e l’intelligente elaborazione dei suoni e degli arrangiamenti. Musicalmente siamo a cavallo tra metal, goth, elettronico ed industrial, con una (altro…)
(Sideburn Records) Va bene, allora ditelo che volete strapparmi voti alti a tutti i costi… Gli After All coccolano i propri fan con un EP limitato a 300 copie e solo in vinile. Già la copertina basta per far capire il genere proposto. Qui signori si fa thrash vecchia scuola, con i (altro…)
(Moribund Records) Sesto full length per gli italiani Abhor! Oscuri e perversi come sempre, impegnati in un black ferale e maledettamente occulto, esaltato da organi sempre (altro…)
(Satanath Records) La band in questione nasce nel 1995 a San José in Costa Rica. Venti anni fa, quando il black metal era al massimo splendore e attecchiva bene e ovunque, anche in Costa Rica. Si apprende (altro…)
(Misanthropic Art Productions) Quando anni fa mi inoltrai nel mondo del black metal, i gruppi che ascoltavo erano prevalentemente i grandi classici scandinavi o comunque nordici, ignorando la scena black italiana, che reputavo (altro…)
(Fearless Records) Ottimo ritorno della band di Lancaster, Pennsylvania, che con “Found in Far Away Places” dimostra di crescere. Metal moderno, metalcore e altro che sia, suonato con estro e un dinamismo coinvolgente. (altro…)
(Misantrof Antirecords) Dopo ben quattro anni di presenza costante sulla compilation natalizia dell’etichetta indipendente norvegese condotta ad Vrangsinn (Carpathian Forest) era inevitabile il debutto degli Air Raid Patrol, duo -anch’esso norvegese- (altro…)
(Napalm Records) Poche cose nel mondo sono più lente e pesanti degli Ahab e del loro nautical doom metal: per il loro quarto album, i tedeschi si ispirano (come da tradizione) a un racconto di horror ‘marino’ dei primi del ’900, e raggiungono senza dubbio il proprio picco compositivo. (altro…)
(Beyond… Prod.) E adesso scopro che esiste anche il Bastardcore… Gli Arcadia sono in giro da vent’anni e in quattro lustri si sono guadagnati anche palchi importanti (hanno suonato al Sonisphere prima di Iron Maiden e Megadeth…) con il loro suono sporco e cibernetico in cui i Biohazard si fondano col thrash di (altro…)
(Metallic Media/Satanath Records) Quinto full length per questa one man band Russa, con una voce che molto spesso mi ricorda gli Immortal. Otto tracce (tre quarti d’ora) di black con importanti divagazioni melodiche e sinfoniche, spesso ambientali e avantgarde. Le canzoni sono un po’ il (altro…)
(Art of Propaganda) Gli Azavatar sono un quartetto di tedeschi nati dalle ceneri dei Saeculum Obscurum e fanno un black di matrice americana con influenze teutoniche. Dal nuovo mondo riprendono la tradizione mistica e magica, mentre dalle proprie origini mitteleuropee arriva una buona dose (altro…)
(Autoproduzione) Tedeschi o svedesi? Entrambi! I teutonici Aeveron sono mitteleuropei solo sulla carta d’identità, perché han deciso di fare death svedese. Per fortuna non si sono fermati a copiare i canoni estetici di uno dei generi più prolifici dell’ultimo ventennio. I nostri hanno aggiunto, da bravi (altro…)
(Wickerman Recordings) Una forma primordiale di post-black metal che instaura sensazioni piene di sofferenza ed ansia, un costante incubo, un costante tormento. Le nove traccie di questo di questo quinto lavoro confermano la creatività della band olandese la quale materializza un’atmosfera a cavallo tra il soffocamento ed il sogno, grazie ad un abbinamento (altro…)
(Overdub Recordings) Francese il nome della band, l’inglese per i testi, l’Abruzzo come terra natia. Il cerchio che serra la musica di À L’Àube Fluorescente ha una dimensione ampia, internazionale, perché (altro…)
(Ván Records) Terzo immenso album per i “The Seasons of Life” (traduzione dall’islandese…). Un concept superlativo che parla della conversione religiosa dell’Islanda attorno all’anno 1000 il cui titolo si traduce (dall’islandese antico) pressapoco come “Odino ed il dio dei monaci”. Oltre un’ora e venti di poesia, di viaggio attraverso altre terre, altre epoche, (altro…)
(Nordvis / Bindrune) Un senso di oscurità esaltato da vocals strazianti e un black che amalgama sapientemente riff tirati con un delicato senso atmosferico, ai confini del sinfonico. Gli inglesi Ahamkara debuttano con un’opera intensa, quattro tracce lunghissime (totale oltre 47 minuti di musica) tutte grandiose, ricche di un senso trionfale e (altro…)
(IWM) Invece di suonare cose complicate e magari comprese pienamente dai pochi, ecco un lavoro di un solista dello strumento del basso che si preoccupa di creare dei pezzi ben definiti, netti. Seppure strumentali i brani di “Bass R-Evolution” hanno (altro…)
(Iron Bonehead) Appena ho letto della nazionalità di questo combo al debutto tutto ha trovato un senso nell’ascolto delle tracce. Siamo in Francia. E i francesi, il black non lo suonano. Lo massacrano e lo tritano tirandotelo in faccia come sabbia negli occhi. Diciamo che è uno di quei dischi che può realmente spaccare il giudizio tra becerismo senza senso e arte sonora. Si perché un primo ascolto (altro…)
(Revalve Records) Denny Di Motta e Lisa Lee debuttano con “Imaging”, selezionando stili di genere noti e idee personali. Banale accostare il duo a sonorità di tipo female fronted band (tipo Evanescence o Lacuna Coil), infatti è il caso di andare ben (altro…)
(I, Voidhanger Records) La Francia è innegabilmente uno dei focolai del black metal europeo, di quel black rituale e mistico, dove la gente crede nei testi che blasfemamente sputa fuori da ugole maligne, accompagnate da suoni neri e magici, pieni di odio e ferocia per i miscredenti del verbo oscuro. Gli Absconditus (altro…)
(Svart Records) Moniker poco noto. Ma cosa c’è dietro? Intanto in questo secondo full length della band militano personaggi appartenenti ad altri nomi, questa volta molto più noti: Dark Buddha Rising e Oranssi Pazuzu, con la collaborazione di Kvohst (il quale nel curriculum annovera Beastmilk, Code e pure Dødheimsgard!). Poi c’è una fusione di (altro…)
(Drown Within Rec. e altre) In “Diade(ms)” Abaton e Viscera, due band nostrane, si fondono assieme creando così non proprio uno split tradizionale, ma una vera e propria combinazione di suoni, melodie ed emozioni. Il primo brano, “Special Needs”, inizia fin da subito (altro…)
(Transcending Obscurity) La copertina farebbe più pensare a un gruppo thrash, ma gli indiani Against Evil suonano un heavy metal abbastanza tradizionale, che non disdegna più di una incursione nel sound anni ’90. Il loro ep di debut (altro…)
(Goathorned Production) Come i connazionali e sicuri padri putativi Celtic Frost, gli Aion si autoproclamano araldi dell’occulto, portatori di presagi oscuri, testimoni di un mondo fatto di ombre e dolore. Cinque tracce (la prima è un’intro strumentale) che fanno da contraltare a tutto ciò che di positivo e colorato può esserci nella vita di ognuno di noi. Tempi (altro…)
(Satanath Records / Cold Raw Records / Metal Throne Productions) Raw black metal disteso su un’unica composizione di 28’43”, per questa band i cui componenti sono O, chitarra e voce, J, basso, tastiere e voce, B, batteria e voce. Un trio (altro…)
(Invictus Productions) Un demo di quattro tracce per questi ombrosi svizzeri. Registrato chissà dove (sperando sia realmente in presa diretta), il dischetto ti porta fin da subito in territori pieni di ombre e dubbi, dove la positibità non è benaccetta. I nostri fanno un black dalle tinte e dai toni fortemente doom. (altro…)
(High Roller Records) Un paio di anni fa fecero un singolo. Timido debutto nel mondo della musica. Dati i contenuti stranissimi ricordo elogiai quella scelta e alla fine della recensione scrissi “Un sapiente concetto che mescola heavy e power con trip mentali, pseudo dance del passato e una visione del suono non (altro…)
(Prophecy Productions) Il ritorno discografico degli Arcturus con il loro alone di stranezza e mistero sempre presente che si rispecchia nella loro musica ormai difficile da classificare, imprevedibile nel genere. Loro sono sempre stati diversi, particolari, grazie al genio sballato del mastermind Sverd. Hanno il drummer (altro…)
(Iron Bonhead) In poco oltre di una decade, gli Atomicide hanno realizzato e partecipato a diverse pubblicazioni, ma demo e compilation sono stati il viatico a due album inframmezzati da un EP che hanno ben esposto la distruttività del trio cileno. La scena underground sudamericana (altro…)
(Nerocromo Music/Invincible Records) Dalla Russia con furore, gli Anion Effect mischiano sapientemente death melodico e inserti strumentali. Il cantato alterna inglese e finlandese, per una produzione che amalgama in modo sapiente tutti gli strumenti. Le composizioni sono un continuo alternarsi di parti (altro…)
(Unique Leader) Dando un’occhiata alle note biografiche in mio possesso, questi Annihilated non sono certo dei musicisti di primo pelo. Nella band troviamo, infatti, elementi di gruppi come Abysmal Dawn, Grotesque, Excretion e Arkaik. Questo mi lascia un po’ l’amaro in bocca, perché, considerando la caratura tecnica (altro…)