BUIOMEGA – “Decay”
(autoproduzione) Primo album per i catanesi BuiOmegA, messo in piedi con materia sonora tra black e doom metal, oltre alla cospicua infusione nel tutto del carattere post. “Decay” appare (altro…)
(autoproduzione) Primo album per i catanesi BuiOmegA, messo in piedi con materia sonora tra black e doom metal, oltre alla cospicua infusione nel tutto del carattere post. “Decay” appare (altro…)
(Black Widow) Terzo album per Blue Dawn, formazione genovese attiva dal 2009. Formata da musicisti di diversa estrazione, la band affonda le proprie radici negli anni ’70, fondendo i pesanti riffs doom dei Black Sabbath a sonorità progressive caratterizzati da pregevoli (altro…)
(autoproduzione) Bohnet suona tutti gli strumenti e canta, per arrivare a una sorta di melodic metal con spunti speed, thrash e alternative e nu metal, il tutto ricco di momenti melodici. Il bassista dei Nuclear Oath si (altro…)
(Blaze Bayley Recordings) Sedetevi, perché comincia una piccola lezione di storia, in realtà tristemente simile ad altre… Blaze comincia ufficialmente a cantare con i Wolfsbane già a metà degli anni ‘80 e con loro sforna 4 dischi. I primi tre vanno a (altro…)
(Minotauro Records) Non so, ma se vi dicessi che i Beherith sono polacchi (almeno d’adozione) come potreste fare a meno di pensare ad una vera e propria scena affiancando (altro…)
(Sliptrick Records) Secondo album all’insegna della contaminazione per la formazione italo-svizzera. I Blut nelle undici canzoni che compongono questo ‘racconto’ sonoro di alcune malattie mentali, sviluppano ogni discorso sul (altro…)
(autoproduzione) Trio armato di energia, ma al contempo anche di una buona tecnica di base che si manifesta attraverso dieci pezzi di buona fattura. Sono di Viterbo Irma Mirtilla, voce e chitarra, Cecilia Nappo, basso, e Federico Maragoni, batteria, e hanno (altro…)
(Symbol of Domination / Cimmerian Shade Recordings) Mark Andersson, ex Manilla Road e attualmente con Sanctus Infernum, chitarrista e voce, suona con Chris Johnson, batterista proprio dei Sanctus Infernum, reclutando anche (altro…)
(Metalmorfosi) Pesanti, grezzi, taglienti e laceranti. Sono italiani, venerano lo stoner, si ispirano a nomi noti quali Crowbar o Kyuss. Dopo un EP, finalmente, concretizzano un vero album, un full length di otto brani, anche se la durata, trentacinque minuti, sfiora (altro…)
(Nuclear Blast Records) Fermi tutti, per carità. Non ci troviamo qui a rimembrare il compianto iconico inglese dal polso alcolico facile. Qui si parla del gruppo del suo chitarrista praticamente storico, quello che (altro…)
(Avantgarde Music) La Avantgarde ha decisamente una propensione per i gruppi fuori dagli schemi. Già i Botanist non sono una band facile, sotto nessun aspetto. E questo album si discosta dagli altri già strani lavori di questa entità perché forse per la prima volta (altro…)
(Nuclear Blast) Aria di rivoluzione in casa Bleeding Gods. Innanzitutto il cambio di etichetta, passando dalla Punishment 18 al colosso Nuclear Blast, label che ormai detiene il monopolio discografico in ambito metal. Un (altro…)
(Autoproduzione) Gli esordienti Beyond Forgiveness, quartetto symphonic/gothic del Colorado, ci presentano un disco con qualche sbavatura di troppo, ma complessivamente ben riuscito. Oltre a un intermezzo abbiamo nove brani, (altro…)
(Mighty Music) In attesa del nuovo album, previsto per la primavera del 2018, gli immortali Blitzkrieg pubblicano un 7’’ d’assaggio, limitato a 500 copie. Era dal 2015 che non si aveva notizia della band inglese, ma troviamo in forma Brian Ross e compagni. (altro…)
(Avantgarde) ‘Ghiacciato’, ‘luce’, ‘eterna’, ‘oscurità’ sono elementi che effettivamente saltano subito alla mente nell’ascolto dell’album. Quelle parole insite in questa seconda opera, che arriva un anno dopo “I – Dark Dragons of the Cosmos”, spiegano (altro…)
(Autoproduzione) Dan Lilker è un’istituzione della musica estrema. Nonostante sia meno conosciuto ed ingiustamente meno blasonato rispetto a molti colleghi, Dan può essere considerato un innovatore: gli (altro…)
(I, Voidhanger Records) Terzo capitolo della trilogia di Costin Chioreanu, l’artista autore di tantissime copertine (Paradise Lost, Arcturus, At The Gates, Carach Angren, Enslaved, Lake of Tears, Mayhem, Vulture Industries (altro…)
(Hells Headbangers) Il mio collega, in occasione della recensione del debutto discografico dei Bonehunter, ci aveva sostanzialmente lasciato con un quesito quantomai Amletico: “ma questi tizi ci sono o ci fanno?”. Beh, non è che (altro…)
(Autoproduzione) Che bordata per i Burning Shadows! Questi us power metallers del Maryland, al traguardo del terzo disco, generano un’opera senza fronzoli né compromessi, che piacerà soprattutto a chi nel genere cerca (altro…)
(Volcano Rec.) Band che arrangia bene i propri pezzi e che si preoccupa di scrivere canzoni che abbiano un senso, un inizio, uno sviluppo. Un merito non da poco visti i tempi, nei quali la canzone è diventata qualcosa di indefinito. Al contempo i BLT cascano (altro…)
(AFM) Non ho amato particolarmente né “Fall from Grace” né “Purgatory”: offro comunque un’altra chance ai canadesi Borealis ascoltando la ristampa del loro primo disco, uscito originariamente nel 2008, (altro…)
(Andromeda Relix) Storia. Oscurità. Dannazione. I veronesi Black Hole emersero dalle tenebre nel lontano 1985 con l’album “Land of Mystery” e rivelarono un’altra faccia dell’horror metal italiano, quel doom progressivo, (altro…)
(Nuclear Blast) La vicenda sta assumendo qualche tono un po’ stucchevole da telenovela: una volta abbandonati i Battle Beast (che annaspano pericolosamente con l’ultimo album “Bringer of Pain”), Anton Kabanen (altro…)
(Fog Foundation) Cinque anni fa giunse “The Battle will never end”, la seconda prova del progetto Bloodshed Walhalla: oggi recensisco più che volentieri il terzo full-length di questo progetto che ha dell’incredibile, (altro…)
(Dischi Bervisti) Nelle note stampa che accompagnano “Cortina” si legge che «vuole essere un breve, ma significativo manifesto della musica prog». Breve certo, solo (altro…)
(Debemur Morti Prod.) Un black metal che non è mai tale, perché sconfina e ampiamente nel post, interpolandosi con andature (altro…)
(Superball Music) Penso di non aver recensito mai nulla di così lontano dal metal. I Bullet Height sono un duo dedito all’elettronica più sfrenata. O magari anche no, ma per le mie orecchie abituate a suoni ben più metallici, l’uso di suoni sintetici appare quanto mai smodato in quest’opera. Però (altro…)
(Punishment 18 Records) Nutro una grande stima per Hideyuki Okahara, leader indiscusso ed unico membro fondatore rimasto dei Beyond Description, band in circolazione dal lontano 1988 che con (altro…)
(autoprodotto) Se avete mai guardato la serie TV “Desperate Housewifes”, avrete notato il personaggio Bree Van de Kamp (interpretato dall’attrice Marcia Cross). Bree è ossessiva, compulsiva, maniaca e a tratti psicotica. Esattamente come “Architecture Of Future Tribes” (altro…)
(Nuclear Blast Records) Un nuovo atto malvagio dei Belphegor. Semplicemente diabolico ed espressione dell’inferno. I Belphegor proiettano sul scena metal una nuova e (altro…)
(Massacre Records) Non hanno sprecato tempo i francesi Born Again. Nata all’inizio del 2016, la formazione transalpina in meno di un anno ha assemblato questo disco di debutto, che si propone di unire l’hard’n’heavy degli anni ’70 e (altro…)
(Autoprodotto) Band emergente che ebbi il piacere di apprezzare dal vivo (ve ne parlai qui). Sono giovanissimi, in un certo senso ancora acerbi… non hanno una label… la formazione è recentissima… eppure il (altro…)
(Autoproduzione) Gli spagnoli Bostok sono al loro secondo lavoro, ma dopo attento ascolto posso solo dire che… le idee sono tante ma confuse. Ma veniamo con ordine. L’intro della prima traccia apre ad un pezzo piuttosto aggressivo, una (altro…)
(Napalm Records) In attesa del quinto album, l’oscuro duo americano si cimenta con un EP intenso, il quale riprende il discorso interrotto con “Lovely Sort of Death” (recensione qui) l’anno scorso. Anzi, più che riprendere il discorso, (altro…)
(Century Media) Sono passati ben quattro anni dall’uscita di “Omen Of Disease, album che ha sancito il ritorno sulle scene dei deathsters Broken Hope dopo quattordici anni di latitanza. Un (altro…)