GABRIELE BELLINI – “Rebellion Party”
(Gold Music One) Valente chitarrista, didatta, produttore e discografico, Gabriele Bellini è immerso nella musica in maniera totale. Il Bellini con (altro…)
(Gold Music One) Valente chitarrista, didatta, produttore e discografico, Gabriele Bellini è immerso nella musica in maniera totale. Il Bellini con (altro…)
(Autoprodotto / Timezone Records) Il chitarrista e polistrumentista tedesco Raimund Burke è sulla scena da molti anni; non solo ha militato in varie bands, ma vanta altri quattro dischi come solista. Con questo nuovo quinto album l’artista ha voluto andare oltre: non solo ha composto, suonato, arrangiato e prodotto tutto da solo… ma questa volta ha chiamato un manipolo di artisti ai quali è stato affidato il microfono: Roland Grapow (Masterplan, ex Helloween), Rasmus Andersen (Diamond Head), Henning Basse (ex Firewind, ex Metalium), Oliver Hartmann, Sebastian Zierof, Christian Erik e David Readman (Pink Cream 69, Tank)! (altro…)
(Petrichor) Se avessi saputo che dietro al (geniale) nome Bohemyst si celavano gli immensi Avenger, non avrei mai ascoltato questo CD a cuor leggero. Tante sono ogni volta le mie aspettative verso quello che ritengo essere forse il gruppo più sottovalutato del panorama estremo europeo quando esce un loro album, che quasi mi è sembrato di far loro un dispetto nell’aver dedicato all’opera qui recensita un ‘normale’ ascolto. (altro…)
(No Remorse Records) Dopo aver esordito nel 2010, i russi (anzi: siberiani!) Blacksword hanno dovuto attendere addirittura undici (altro…)
(Epictural Production) Sono Adramelech e Myrk le due fiamme che illuminano questa strana creatura black metal. Strana perché la musica che sprigiona il duo Black Owl Majesty è colma di risvolti semi-prog, post black metal, pagan. Molte sfumature ma Adramelech, multistrumentista nonché (altro…)
(Spikerot Records) Passione. Pura passione. Il trio dietro questo progetto al debutto anche se formatosi nel 2018, non ha bisogno di tante presentazioni, infatti nei Bottomless milita Sara dei Messa, qui al basso, assieme a Giorgio e David (chitarra/voce e batteria, rispettivamente) degli Assumption (ed un’altra dozzina di altre band). Se gli Assumption sono meno noti, con il loro death/doom, sicuramente i Messa sono già arrivati ad una certa notorietà, cosa non ovvia per una band che, dopotutto, ha le radici orofonde nel doom. (altro…)
(Non Serviam Records) Black, death metal, certo, ma gli svedesi Burning Darkness non si limitano certamente a riscrivere la solita storia, a suonare nuovamente decenni di black & death o death melodico fedele ai canoni tradizionali. (altro…)
(Autoproduzione) Con la sua copertina così oscura da rendere difficile distinguere cosa rappresenti, arriva in redazione il secondo disco dei nordirlandesi Bakken; la band è attiva dal 2011 e torna sul mercato dopo un silenzio durato ben sei anni. La band propone un sound serrato e tagliente, che come (altro…)
(BMG) Anche il sesto album dei Black Sabbath riceve come altri, una sontuosa opera di ristampa nei formati vinile e CD i quali includono una considerevole portata di materiale aggiuntivo esibito per l’occasione. Pubblicato nel 1975 “Sabotage” è la conferma del trapasso di (altro…)
(The Sinister Flame) Formatisi a in Norvegia oltre un decennio fa con un demo pubblicato nel 2008, i Beyond Man sono rimasti dormienti per tutto questo tempo, svegliandosi di soprassalto solo ora per dare l’assalto alla scena con questo brutale debutto, il quale è concepito per portare oscurità nel giorno più luminoso, quello del solstizio d’estate, ovvero la data di pubblicazione di questo massacro old school. (altro…)
(Vic Records) I Brutality in questione sono di Tampa in Florida, nascono alla fine degli anni ’80 e ovviamente sono la conseguenza di quel movimento death metal della corrente di stile appunto della Florida che ha poi sfornato mostri sacri autori di album epocali. Autori di quattro (altro…)
(Pure Steel Records) Ci sanno fare, i texani Byfist: una band che arriva a un debutto incredibilmente tardivo, essendo stata fondata nel 1987… in ogni caso, i loro demo avevano già circolato negli anni passati. “In The End”, che ha una delle copertine più belle (nell’ambito metal, naturalmente!) che veda da molto tempo a questa parte, allinea otto brani di media durata, come è tradizione in ambito US metal. (altro…)
(AFM Records) Dopo l’EP riempitivo “Bloodheads United”, i Bloodbound tornano sul mercato con il proprio nono album, che nulla aggiunge e nulla toglie rispetto al precedente “Rise of the Dragon Empire”. Ho raccontato la storia (altro…)
(Nuclear Blast Records) Durante i vari lock down c’è chi si è sempre lamentato e chi, come le streghe svizzere, ha sfruttato con riservatezza il lungo periodo di inattività live per comporre e registrare un nuovo album, il quale esce esattamente un anno dopo il precedente (“Dance with the Devil”, recensione qui). (altro…)
(Petrichor) Progetto musicale proveniente dalla Norvegia anche se il fondatore è di origine russa. Il freddo e la vastità della Siberia, insieme alla natura norvegese, sono i due concetti ispiratori del black metal con lampi post di Bizarrekult. Tematicamente i testi sono un concentrato di discorsi che finiscono nella (altro…)
(Everlasting Spew Records) Avendo la fortuna di recensire dischi, spesso e volentieri mi imbatto in prodotti di buona qualità ma mancanti di quel qualcosa in più in grado di esaltarmi più di tanto. Poi capita pubblicazioni come “All The Miseries” degli svedesi Birdflesh con le quali mi lascio andare all’headbanging più furioso, in preda ad un’esaltazione più unica che rara. (altro…)
(Pure Steel Records) Usciti nel 2020 con “Road To Victory” (recensione qui), gli olandesi Black Knight rimettono in circolazione il proprio debut del 1998, completato dalla Pure Steel con 6 bonustracks live. (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Sempre imprevedibili gli svizzeri Borgne! Dall’anno del debutto, il 1998, in poi hanno alternato una produttività variegata nel tempo, visto che dopo quel primo lavoro passarono quasi 10 anni per il secondo, mentre gli ultimi lavori sono sempre stati intervallati da due o tre anni di attesa. Ma questo possente “Temps Morts” esce ad un solo anno dal precedente “Y” (recensione qui), rivelando un momento di particolare intensità creativa. (altro…)
(Century Media Records) Questo duo di ragazze spagnole dimostra un atteggiamento tutt’altro che dolce e tranquillo, tanto che loro rocambolesca energia e la loro scatenata attività live, hanno attratto l’interesse della Century Media per questo terzo esplosivo lavoro, a quattro anni dal precedente “Lume”. (altro…)
(Rockshots Records) Dei finnici Bloody Hell si potrebbe dire che è ‘la band che suona per divertirsi’: il loro secondo disco è una miscela di generi classici, sparata a mille, sferragliante e grezza. “Hangover Rider” parte in acustico, ma si trasforma quasi subito in un heavy metal (altro…)
(Immaginifica / Aereostella) Album affascinante quanto complesso nonché ampio. David Del Fabro anni fa aveva creato le basi dei pezzi al pianofortee, in seguito la musica concepita è stata trasportata in una dimensione ampia e completa, appunto quella di una band. Con l’ausilio di Luca Zanon (co-autore, tastierista, produttore, ex Virtual Symmetry e tanti altri) e di altri (altro…)
(The Swamp Records (CD)/ Overdrive Records (LP) / Burning Coffin Recs (MC)) Gli italiani Bretus professano l’occulto da oltre un ventennio e questo “Magharia” è il quinto album della loro valida carriera, a due anni dall’ottimo “Aion Tetra” (recensione qui). Doom, doom di qualità, pesante e maligno quanto basta, ricco di influenze metal e stoner le quali rendono più graffianti le ottime teorie melodiche, sempre capaci di creare angoscia, inquietudine, destabilizzazione mentale. (altro…)
(Southern Lord) Terzetto di Montréal composto da due donne e un uomo, Robin Wattie, Tasy Hudson e Mathieu Ball, che hanno girato per concerti con Thee Silver Mt Zion, Goodspeed You! Black Emperor, Sunn O))), per citare i nomi più grossi, oltre ad essere una proposta della Southern Lord che (altro…)
(Everlasting Spew Records) Sin dal primissimo ascolto di “Homo Homini Brutus” ho capito subito di essere un fan e di adorare visceralmente i Becerus. (altro…)
(autoproduzione) Lasciamo da parte la musica per un momento. Immaginatevi uno scienziato completamente pazzo, un mix grottesco tra un Dr. Frankenstein, un Albert Einstein strafatto ed una caricatura manga, accompagnato dai suoi inseparabili quanto assurdi collaboratori, ovvero una chitarra parlante (cosa?) ed uno strano vegetale (chi?), imbarcati una specie di nave spaziale… dove per ‘spaziale’ si intende davvero ‘mezzo per viaggi nello spazio’, mentre il termine ‘nave’ è da concepire nel senso stretto del termine, ovvero imbarcazione… di legno… un nave pirata, un crossover malato tra quelle dei pirati dei Caraibi e quella di Capitan Harlock. (altro…)
(Century Media Records) ‘Il diavolo è sempre pronto per sottoscrivere quel contratto’. Questo affermano gli americani Bewitcher, ora giunti al terzo album in otto anni di demoniaca attività. (altro…)
(Mistica Funebre Productions*) Solo 66 copie su nastro di questo split tra due nomi incrostati di black metal. Vultur è una band sarda con due album alle spalle e una discografia costellata proprio di split e altre pubblicazioni. Due pezzi preceduti da un’intro e outro, in sedici minuti e oltre di un canonico quanto feroce (altro…)
(Hellbones Records) Si poteva superare la grandiosità di “Ragnarok” (recensione qui)? Forse sì… e direi che “Second Chapter” ci è riuscito. Bloodshed Walhalla, l’unica vera viking metal band italiana (forse assieme ai Gjallarhorn, che però tacciono dal 2005, se sono ancora vivi…), ci regala un altro capitolo della sua epicissima, stentorea discografia; e anche in “Second Chapter”, come nel disco immediatamente precedente, i brani sono solo 4, ma il minutaggio sfiora l’ora e venti!! (altro…)
(Blaze Bayley Recording) Solitamente la produzione musicale non va di pari passo con il peso morale e la dignità delle persone che stanno dietro alla maschera che portano nell’impersonare il proprio personaggio. In alcuni casi però, le due parti sembrano coincidere, o meglio completarsi a vicenda, un po’ come le due metà di un gheriglio. (altro…)
(Trollmusic) Rarefatto nordic folk nel terzo album dei norvegesi Byrdi: fa piacere vedere come un genere veramente di nicchia stia prendendo piede nel panorama musicale di questi anni, regalando agli ascoltatori canzoni pregne d’atmosfera antica e sacrale. “Birjing”, che significa (altro…)
(Godz Ov War Productions) Primo album per i polacchi Baalberith che spingono il loro death metal veloce, irruento e tenebroso verso accelerazioni vorticose. Un sound robusto dalle partiture agguerrite, come se assorbissero da quelle dei Deicide e ovviamente dei loro connazionali Decapitated. Un (altro…)
(Witching Hour Productions) Come si scriverà Batushka al plurale? È un fenomeno molto particolare per questa doppia band polacca: emersi nel 2015, subito famosi e ambiti con l’unico album pubblicato, “Литоургиiа” (“Litourgiya”), un disco che hanno portato in tour ovunque per anni. (altro…)
(Century Media Records) Esistono da pochi anni e hanno debuttato solo nel 2018, facendo seguire il secondo album l’anno successivo. In patria, la Danimarca, si sono stabiliti in modo intenso e sono anche riusciti ad uscire dai confini nazionali salendo sul palco di festival internazionali di un certo livello, compreso il Summer Breeze. (altro…)