CORROSION OF CONFORMITY – “s/t”

(Candlelight Records) Mike Dean, Reed Mullin e Woody Weatherman, ecco chi sono i Corrosion of Conformity sempre amati e dopo “Eye for an Eye” e “Animosity” (cioè 1984 e 1985) quanti hanno continuato davvero ad amarli? Ora non ripercorriamo la loro storia e non declassiamo altri loro lavori, ma l’idea di riprendere a suonare e di farlo con gli elementi dei primordi, e quindi senza Keenan, ha generato un sussulto al cuore a molti metallers. (altro…)

Di |2012-02-20T09:30:29+01:0020 Febbraio 2012|Categorie: ALBUM, C|Tag: |

CARONTE – “Red, Blue and Green“

(Pogoselvaggio! Records) Il traghettatore dell’Ade. Un viaggio verso gli inferi. Inferi musicali dove il dio dell’aldilà regna. E ritorno. Ritorno alla vita, ritorno alla luminosità solare che caratterizza la terra di origine di questo quartetto progressivo, la Sicilia. Ma Caronte mi porta alla memoria anche l’epica canzone dei The Trip, paladini del prog italo-britannico. Una cosa vi garantisco: i Caronte non sono da meno. Esagerata la tecnica (altro…)

Di |2012-02-11T00:39:21+01:0011 Febbraio 2012|Categorie: ALBUM, C|Tag: |

CULTURA TRES – “El Mal del Bien”

(Autoproduzione) Venezuelani e al secondo album, ecco cosa sono in poche parole i Cultura Tres. Il loro sound? Orientato verso il doom e lo sludge, ma spesso sfocano i confini dentro cui si muovono. Se l’inizio di “El Mal del Bien” parte con una lenta e decadente “Propiedad de Dios”, la seguente “Purified” è una canzone lunatica nella quale l’energia sembra essere più intensa, salvo poi lasciare la scena a “Los Muertos de Mi Color”, inquietante (altro…)

Di |2012-01-30T08:15:08+01:0030 Gennaio 2012|Categorie: ALBUM, C|Tag: |

CRYPTICUS/SCAREMAKER – Split

(Selfmadegod Records) Split forgiato con gli americano-scandinavi Crypticus e gli statunitensi Scaremaker. I primi sono un duo: Brynjar Helgetum, batterista svedese ed ex Grotesque e Paganizer, tra gli altri, e l’americano Patrick Bruss, voce, basso e chitarra ed ex Tombstone e Dethroned. Amanti di magia nera e delle tematiche di H.P.Lovecraft, suonano un death metal con sfumature di thrash americano e sonorità primi Entombed e Nihilist (altro…)

Di |2012-07-30T16:03:53+02:0026 Gennaio 2012|Categorie: ALBUM, C|Tag: |

CARELESS – “Coalition”

(Autoproduzione) Dai recessi più profondi dell’underground heavy metal americano provengono i Careless: attivi negli anni ’80, ma senza mai pubblicare neanche un demo, e riformatisi nel 2008, propongono oggi in questa sorta di raccolta che è il loro debut cinque brani composti durante la prima fase della loro carriera e altri quattro nati dopo la reunion, cui si aggiungono ancora tre tracce strumentali in cui ciascuno dei tre membri della band (altro…)

Di |2012-01-22T13:45:51+01:0020 Gennaio 2012|Categorie: ALBUM, C|Tag: |

COLDWORKER, “abbiamo fatto dei grandi progressi, da quando siamo partiti come band”

I Coldworker nascono nel 2006, per necessità di Anders Jakobson, batterista dei defunti Nasum.  Dopo aver reclutato un pò di gente, i Coldworker incidono, proprio in quell’anno, un primo album dal titolo “The Contaminated Void”. In sei anni la band ha realizzato sei album, dimostrando una maturazione e personalizzazione del sound, alla quale fa riferimento Oskar Pålsson, bassista della band, contattato per l’uscita del terzo lavoro “The Doomsayer’s Call”. (altro…)

Di |2012-01-13T08:57:37+01:0013 Gennaio 2012|Categorie: C, INTERVISTE|Tag: |

CADAVERIA – “Horror Metal”

(Bakerteam Records) “Flowers in Fire” sussurra le sue prime note ombrse, si sprigiona un tumulto distorto e la terra si squarcia: fuoriescono demoni e anime che vagano inquiete, in un clima horror e gotico. Il nuovo album dei Cadaveria è figlio di quello spirito camaleontico della band, capace di fondere a più livelli stili come il black metal, il dark metal, il gothic e il death metal; (altro…)

Di |2012-01-11T08:25:53+01:0011 Gennaio 2012|Categorie: ALBUM, C|Tag: |

CIRITH UNGOL – “Servants of Chaos”

(Metal Blade/Audioglobe) Ritorna finalmente sul mercato, dopo una lunga assenza, la doppia raccolta celebrativa che raccoglie 31 brani rari o inediti dei Cirith Ungol, la storica e sfortunata band californiana che ha contribuito in maniera decisiva alla nascita dell’epic e del dark metal. Stavolta nel package è incluso anche un dvd bonus, che presenta un concerto tenuto dalla band il 9 settembre 1984, dunque nel momento del proprio massimo splendore. (altro…)

Di |2012-01-10T07:57:54+01:0010 Gennaio 2012|Categorie: ALBUM, C|Tag: |

CONCETTO ETICO – “J’Astemme”

(Autoprodotto) Veterani della scena rock napoletana, i Concetto Etico ci hanno messo ben 13 anni per pubblicare il loro primo ep: dal nutrito insieme di composizioni originali, da anni proposte in giro per la Campania, i nostri scelgono sei brani molto rappresentativi del loro sound, da qualche parte fra Afterhours e Litfiba ma con un tocco malinconico e disincantato in più. Ed è facile pensare che il valore aggiunto alla già gradevole musica della band siano i testi del cantante Sergio, sempre sospesi fra poesia e disperazione e in più punti così veri da risultare quasi disturbanti. L’amara ironia di “La vita perfetta” sta appunto nel fatto che quella descritta nell’opener è tutto tranne che perfetta: certo, non c’è errore, ma non c’è neanche amore perché ‘chi ama sbaglia’… e allora meglio essere ‘troppo marci’, come recita il chorus finale, che splendidamente vuoti. Il mito dell’emigrante meridionale è il soggetto di “Lampioni di sole a Milano”, l’unico pezzo in cui forse le liriche mostrano qualche incertezza di metrica e musicalità; liriche che in ogni caso sanno di una ironia distaccata, di speranze deluse in cui forse già dall’inizio non si sperava troppo… “Così fragile” è forse la canzone più à la Litfiba dell’ep: molto bello il basso in continua evidenza, molto bello l’assolo finale, e stavolta il cantato e le parole di Sergio sono più poetici e sfuggenti. Il rock più grintoso è nella titletrack, corrosiva e assai critica nei confronti della nostra classe politica; se nel disco ci fosse una ballad sarebbe “Notturno”, sognante ma sempre disincantata. A suo modo solare – e non poteva essere altrimenti – la conclusiva “Mediterraneo”, anche se il testo ha sempre accenti caustici quanto di fine intelligenza. I Concetto Etico sono realmente in grado di scuotere l’ascoltatore: in mezzo a tanti prodotti di routine, qualcosa che si fa finalmente notare, con una produzione pulita e tante belle idee messe in musica.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10

Di |2011-12-30T19:15:15+01:0030 Dicembre 2011|Categorie: ALBUM, C|Tag: |

COLDWORKER – The Doomsayer’s Call

(Listenable Records) I Coldworker si sono già messi in mostra grazie ai due album precedenti. Il terzo, sia chiaro da subito, non offre grandi novità rispetto a quanto fatto fino ad ora. Parliamo di un combo svedese, nato dai Nasum, autore di un death metal che unisce una parte dei dettami stilistici della scuola americana con quella svedese più arcaica.  Il sound è fragoroso (in Svezia sanno sempre dare delle ottime distorsioni alle chitarre) ma nella struttura dei pezzi si ravvisano durezza e cattiveria in quantità discontinue. La produzione è dunque responsabile di un lavoro studiato nei dettagli (anche questo in Svezia sanno fare, ma troppe volte esagerano), ma incapace di coprire alcune mancanze nel songwriting. Ciò significa che sono le singole canzoni a distinguersi, non l’insieme. In particolare le buone accelerazioni pregne di groove di “Murderous” e In fatto di velocità vanno citate anche “The Reprobate” e “Violent Society”, uno spedito death metal con tinte hardcore che ricalcano gli Entombed. “Vacuum Fields” è il brano più articolato e intriso di una gelida oscurità , c’è da augurarsi che possa essere questa la vera direzione futura della band, come  anche “The Phantom Carriage”. Ci sono riff su attacchi grind, vedi “Monochrome Existence”, ma si rivelano essere delle piccole frazioni. I brani non citati (la scaletta è di tredici pezzi) sono, chi più e chi meno, autori di esecuzioni poderose, quadrate ma costruite con strutture assodate. Non sono assolutamente scadenti, ma i Coldworker devono concentrarsi su un grado compositivo che tiri fuori qualcosa di caratterizzante, altrimenti rischiano di fare album metà interessanti e metà piatti.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10

Di |2011-12-21T08:06:27+01:0021 Dicembre 2011|Categorie: ALBUM, C|Tag: |

CROM – “Of Love and Death”

(Pure Steel-Audioglobe) Le splendide note del riff di “Reason to live” si diffondono dallo stereo: Crom è tornato! L’artista tedesco autore di “Vengeance”, il disco che ha dato nuova vita all’epic metal fondendo il sound di Bathory con quello dei Manowar e qualche tocco di power metal, si riaffaccia sul mercato con otto brani maestosi e potenti, stavolta meno aggressivi (come ben suggerisce il titolo) ma sempre coinvolgenti al massimo. (altro…)

Di |2023-01-03T12:22:29+01:0027 Novembre 2011|Categorie: ALBUM, C|Tag: |

CORONATUS – “Terra Incognita”

(Massacre-Audioglobe) Fin dall’album d’esordio “Lux noctis”, i tedeschi Coronatus hanno avuto due caratteristiche fisse: la passione per i titoli in latino e due front ladies ad alternarsi dietro il microfono. Anche per questo quarto album la tradizione è rispettata nonostante i cambi di line up: al momento le linee vocali sono (altro…)

Di |2015-12-07T02:31:47+01:0021 Novembre 2011|Categorie: ALBUM, C|Tag: |

CRADLE OF FILTH – “Evermore Darkly”

(Peaceville Records) Pochi giorni fa chi scrive, in una conversazione sugli Iron Maiden e sulla loro immagine attraverso il merchandising, ha detto: “I Cradle of Filth hanno capito subito cosa vuol dire essere dei presenzialisti sul mercato, in termini di uscite discografiche e di merchandising”. Anziché (altro…)

Di |2021-10-19T22:37:29+02:0019 Ottobre 2011|Categorie: ALBUM, C|Tag: |

CORNERSTONE – “Somewhere in America”

(Atom Records) Nonostante siano austriaci da buoni rockettari i Cornerstone (attenzione, non quelli di Doogie White) puntano decisamente all’audience statunitense. Lo si era già capito con il primo album “Head Over Hills”, il quale fu licenziato, come questa nuova release, dalla statunitense Atom Records. Il rock dei Cornerstone ha diversi spunti AOR e tenta di essere fluido in canzoni come “Breathing for You”, “Follow You Follow Me”, “Strut” e “Right or Wrong”, la quale ha una progressione al piano che ricorda “Holiday” di Richard Wright. Questi sono brani placidi, non definibili ballad, ma sono oltremodo diversi da pezzi spinti come “Like a Stranger” e “High and Low”, mentre “Rise and Shine” è accattivante con il suo iniziale riff accelerato alla Police. Dunque un rock opportunamente melodico e non eccessivamente tendente al pop. Forse questo è il punto sul quale poi tirare le somme: sono capaci di essere più rock oppure la loro anima è incline al pop? “Somewhere in America” non chiarisce la loro essenza, la quale sembra tranquilla ed elegante, ma non del tutto definita.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10

Di |2012-07-27T08:42:11+02:0006 Ottobre 2011|Categorie: ALBUM, C|Tag: |

CRIMINAL – “Akelarre”

(Massacre Records) I cileni Criminal danno alle stampe un nuovo album, il settimo della carriera, dopo due anni dal precedente “White Hell”. La formazione ha intanto subito un avvicendamento, con  il chitarrista Rodrigo Contreras sostituito da Omar Cascallar. Il sound è rimasto marcatamente thrash/death e gode di buona salute, carico di tanto groove, ritmi snelli ma solidi e qualche divagazione in generi collaterali, come il quasi industrial di “Resistence Is Futile”. Notevoli sono le influenze dai Sepultura, in particolare il brano “Akelarre” rivanga quelli di “Beneath the Remains”; ma c’è anche la scuola Bay Area, la quale è il filone più espressivo nel sound dei Criminal. Dunque un thrash metal non moderno, ma che poggia sulle solide basi di quello degli anni ’90 e con tinte di  death metal sparso in giro. Il sound dei cileni non è assolutamente innovativo, ma è espressivo della loro capacità di coinvolgere l’attenzione e risultare fruibili. Dieci canzoni veloci, dieci muri di granito contro cui tutto si frantuma!

(Alberto Vitale) Voto: 7/10

Di |2011-09-22T20:05:20+02:0022 Settembre 2011|Categorie: ALBUM, C|Tag: |

CONSFEARACY – “S/T”

(Massacre-Audioglobe) I Consfearacy nascono per iniziativa di Brian O’Connor e Ira Black, entrambi un tempo in forza ai Vicious Rumors; la band è completata con innesti provenienti dalla scena tedesca. Il genere suonato – c’era da aspettarselo – è un power/thrash serratissimo ma poco ispirato: i dieci brani in scaletta si inseriscono senza colpo ferire nella media delle produzioni analoghe, e presentano quasi tutti soluzioni stra-abusate. Così, dell’iniziale “Pain Infrantry” colpisce più che altro la furia canora di O’Connor, mentre “Fall from Grace” non è distante dagli esiti più commerciali del metal americano odierno. Buono il lavoro delle chitarre in “World Domination”, ma “Dying to kill” e “Forever falling” sono davvero sentite e risentite mille volte! La potenza cieca di “Unbreakble” e gli scampoli di melodia di “Your Dead to me” chiudono un disco nato vecchio e con poche armi per affermarsi sul mercato.

(Renato de Filippis) Voto: 5,5/10

Di |2011-09-28T13:09:13+02:0020 Agosto 2011|Categorie: ALBUM, C|Tag: |
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