CALIGULA’S HORSE – “Rise Radiant”
(InsideOut Music) Gli australiani si sono ulteriormente spinti in avanti in questo album. Loro che sono ottimi interpreti del progressive che lo vivono, o forse (altro…)
(InsideOut Music) Gli australiani si sono ulteriormente spinti in avanti in questo album. Loro che sono ottimi interpreti del progressive che lo vivono, o forse (altro…)
(High Roller Records) Gruppo bizzarro questo manipolo di svedesi: da un lato la formazione propone un heavy dalle tinte fortemente thrash, soprattutto nelle chitarre; ma dall’altro lato la voce è qualcosa di (altro…)
(Pure Steel Records) A tre anni da “Who mourns for the Morning Star?”, i Cloven Hoof si ripresentano sul mercato con il loro ottavo disco in studio: la NWOBHM delle origini (altro…)
(Hummus Records) Qui si vaga attraverso lande e culture. Un album assolutamente non metal, forse anche poco rock… o forse fin troppo. Noise? Rap? Non lo so. Ma che magnetismo! Il progetto è la trasposizione mentale di (altro…)
(Nuclear Blast Records) Cadaver! Era un po’ che non sentivo questo nome. Certo, la band norvegese è in giro dalla fine degli anni ’80, ma la discografia annovera solo tre full length, l’ultimo dei quali uscito ben sedici anni fa. La (altro…)
(Vic Records) Qualcuno potrebbe forse ricordare questo progetto nato da Oscar Dronjak (Hammerfall) e Anders Iwers (Tiamat, ma anche nei Dark Tranquillity) che nel (altro…)
(Punishment 18 Records) I Crimson Dawn sono nati e cresciuti con un unico imprescindibile obiettivo, ossia difendere il metal classico da qualsiasi contaminazione. La loro è una musica sontuosa ed elegante, capace di emozionare (altro…)
(Napalm Records) Che bel regalo da parte dei Candlemass! Un EP di demo! Dopo un 2019 che li ha visti tornare con un nuovo album, successore di “Psalms for the Dead” (recensione qui) uscito (altro…)
(autoproduzione) Un EP atipico per la nostra redazione di metallari stagionati dal tempo, dalla vita, dal quotidiano, non certo dalla voglia di ascoltare ancora (altro…)
(Volcano Records & Promotion) Molto interessante la proposta dei Crimson Thunder, esordienti da Piombino: chi conosce l’underground sa bene che si tratta della città dei Dark Quarterer e degli Etrusgrave, (altro…)
(Transcending Obscurity Records) I portoghesi Colosso sono abbastanza atipici per il panorama death/black. Perché se da un lato alcune tracce come “War” sono decisamente black metal veloce fatto di blast beat e riff indemoniati, altre (altro…)
(Bindrune Recordings) Torna dopo otto anni il duo americano con un terzo lavoro che alterna black metal efferato a mid tempo cavernosi ed anche ad ambientazioni atmosferiche suggestive. Il moniker è ispirato ad una specie (altro…)
(Napalm Records) Che bomba! Seguo i Crematory dagli albori e la loro musica mi ha esaltato nel passato, fatto sperare poi, deluso successivamente… fino a quella che io definisco l’alba della rinascita, ovvero “Oblivion” del 2018 (recensione qui). (altro…)
(Gates of Hell Records) Ho avuto già un paio di volte a che fare con i Chevalier, per i due EP “A Call to Arms” e “Chapitre II”, e ora che li trovo al primo, vero full-length mi trovo in difficoltà. (altro…)
(Street Symphonies Records) Sono passati un po’ di anni da quando venni a conoscenza di questi sleazers svedesi e sono passati un po’ di anni anche dal loro debutto “Jail” del 2014 (qui). Durante queste dozzine di mesi trascorsi troppo velocemente, questa band di strada ne ha fatta: una infinità di (altro…)
(Memento Mori) Se si dovesse collocare il suono dei Coffin Curse nel continuum tra death svedese e death americano, si potrebbero riscontrare alcune difficoltà. Perché se decisamente siamo sul versante del death (altro…)
(Autoproduzione) Terzo album in meno di cinque anni per CRΩHM, formazione storica nella scena italiana e primissima metal band ad essere uscita nel lontano 1985 dalla Val D’Aosta. Lo stile della band è piuttosto (altro…)
(Vic Records) I Cabal sono stati un progetto alternativo di Killjoy, ovvero Frank Pucci, il fondatore dei Necrophagia che purtroppo ci ha lasciati nel 2018, nei quali (altro…)
(Pride & Joy Music) Il debut degli spagnoli Crusade of Bards si colloca a metà fra il pirate e il symphonic metal; ci sono diverse ingenuità da debut, ma per chi ama questi due generi (altro…)
(Season of Mist) Vecchia volpe Tamás Kátai. Al suo nono appuntamento discografico, non delude e si lascia andare a divagazioni intense, sublimi, destabilizzanti. I confini violati nel precedente “Geometria” (recensione qui) vengono stravolti ed ancora una (altro…)
(Massacre Records) Incuriosito dal nome di questa band, ho cercato su internet il senso del singolare Cahtubodua… scoprendo che questa band belga ha scelto di chiamarsi come (altro…)
(AFM Records) “Queen of the Witches” era stato un potente ritorno sulle scene, confermato anche dall’EP “At the Edge of Time”… ma stavolta, come dire, mi sembra che i Crystal Viper (altro…)
(Hells Headbangers) Per me è un mistero come i Cianide non siano diventati famosi nel genere death statunitense come tanti altri loro compaesani. Nel 2020 il gruppo festeggerà i trent’anni di attività, eppure i full length prodotti (altro…)
(Amor Fati Productions) Ancora cambio etichetta per l’entità belga Cult Of Erinyes, il quale pubblica il nuovo album con la terza casa discografica della carriera, la quale vede quattro pubblicazioni in meno di dieci anni (iniziarono con la francese Les Acteurs de (altro…)
(Massacre Records) Io mi ero fermato a “Raben im Herz”, del 2015, ma intanto i Coronatus hanno ancora pubblicato “Secrets of Nature” nel 2017, e ora questo “The Eminence of Nature” (altro…)
(Heathen Tribes) Strana creatura, questi Culloden: orgogliosamente inglesi, all’esordio su EP (uscito autoprodotto nel 2018, ora riproposto dalla Heathen Tribes), (altro…)
(High Roller Records) Con due brani e un breve intermezzo, i finlandesi Chalice si affacciano sul mercato attraverso un 7’’ targato High Roller. Già dalle foto promozionali (altro…)
(Sixkiller Records) È questo il primo album live degli olandesi ed è autentico, nel senso che non ha alcuna sovraincisione. La band cattura l’esibizione al Grind The Nazi Scum in Germania nel 2018, ma il palco è troppo piccolo, i microfoni (altro…)
(Nuclear Blast Records) Quando una band è composta da gente nota con provenienze così variegate, ci sono tre strade: o il risultato è scarso, o è li linea con i progetti precedenti… o diventa estremamente interessante e particolareggiato! È quest’ultimo il caso dei Cyhra, una band recente, tre anni di vita, con all’attivo un solo disco (altro…)