DREAM THEATER – “Parasomnia”
(Inside Out Music/Sony Music) Tornano i mitici Dream Theater e torna pure Portnoy, riconfermando una line up storica, leggendaria… la quale forse potrebbe essere superata solo dal un ritorno di Kevin Moore. (altro…)
(Inside Out Music/Sony Music) Tornano i mitici Dream Theater e torna pure Portnoy, riconfermando una line up storica, leggendaria… la quale forse potrebbe essere superata solo dal un ritorno di Kevin Moore. (altro…)
(Trust No One Recordings!) I Disrupted sono svedesi e chiunque ascoltasse un qualsiasi loro pezzo lo capirebbe immediatamente! Siamo di fronte al tipico death metal nazionale, prodotto e coronato dal celebre pedale HM-2 che rinvigorisce le chitarre, foderandole di questo suono che sembra granito elettrificato. Al terzo album nel segno (altro…)
(Scarlet Records) Nessuna idea su chi siano i Dragonknight e non occorre fare ulteriori indagini, perché se ci si presenta mascherati e con nomi come Lord Gryphon, Lord Kharatos, Lord Solarious, Lord Othrakis, Lord Salo Khan, significa che questo si vuole essere, dei nessuno. Parla la loro musica dunque, fatta con la produzione attenta e levigata (altro…)
(Century Media Records) I favolosi Dark Fortress, fondati da Azathoth e Asvargr, poi capitanati da V. Santura, hanno scritto una pagina stupefacente della storia del black metal, sia quello melodico che quello più evoluto e progressivo. (altro…)
(Metal Blade Records) Trovo doveroso partire con una premessa: se un singolo brano è ben poca cosa per poter avere un quadro completo sullo stato di ispirazione di qualsiasi band, questo vale ancor più per un artista come King Diamond, il quale da sempre ci ha abituati a concept album dalle trame piuttosto complesse, dove la musica e la storia narrata vanno indissolubilmente a braccetto. (altro…)
(Personal Records) In circolazione da circa un anno, con all’attivo solo un EP e dei singoli, debuttano finalmente i doomsters brasiliani A Dead Poem, un duo dichiaratamente ispirato a Katatonia, October Tide, e vecchi Paradise Lost, tuttavia capace di iniettare nel sound un tocco molto personale per dare vita alla loro idea di melodic death-doom metal. (altro…)
(Emanzipation Productions) Audace e brillante death metal proposto dai Detest, danesi e al secondo full length, nel quale però presentano il genere attraverso la commistione del thrash metal nelle maglie dei pezzi. Audace perché “A World Drowning In Detest” offre si elementi old style ma attraverso una produzione ben calibrata che lascia schioccare (altro…)
(Selfmadegod Records) L’etichetta polacca Selfmadegod offre spazio ai galiziani JM Dopico e Avelino Seavedra, i quali provengono da un retroterra crust e hardcore ma non solo. Avelino Seavedra, batterista, possiede anche esperienze jazz e addirittura di musica latina e world music. Con Dopico, chitarra, basso e voce, creano la giusta reazione (altro…)
(Gates Of Hell Records) Il ‘true heavy metal’ germoglia a Detroit ma non da oggi. Infatti i Demon Bitch si formano in quella città nel 2011 e da allora hanno pubblicato un po’ di cose ma in particolare solo due album. Proprio “Master of the Games” è il secondo e manifesta un puro heavy metal, nella sua forma più classica con diverse parti dove chitarre (altro…)
(Unholy Conspiracy Deathwork) È “Moritat” l’ultimo album dei Der Rote Milan, il seconod in carriera, ed è stato pubblicato nel 2019. Da allora la band tedesca ha pubblicato un EP nel 2020 e ora questo “Schlund”, il quale confeziona poco oltre 22 minuti di black metal dalle tinte fosche, nelle quali le chitarre fraseggiano trame, melodie letali e oscure (altro…)
(Naturmacht Productions) Il black metal epico e storico degli italiani Dewfall continua a crescere a livello i energia, di emotività e, soprattutto, di qualità. (altro…)
(These Hands Melt) Album di debutto per Drownship, formazione tedesca con un EP all’attivo, nata nel 2018 per mano di musicisti facenti parte della scena post metal locale, avendo essi militato in formazioni come Ophis, Todtgelichter e Caleya. (altro…)
(Massacre Records) Una band mai troppo uguale a sé stessa, invischiata appunto nella bramosia di toccare più stili, derivando il proprio suonare da cose anche lontane tra loro. Gli spagnoli Dark Embrace si presentano con un nuovo album che non tradisce questa loro voglia così famelica, sincera e in fin dei conti ben controllata di essere così (altro…)
(Season Of Mist) Ci hanno fatto aspettare quattro anni per una nuova mazzata, riflettendoci su però è comprovato che i Defeated Sanity dopo avere pubblicato album ogni tre anni, proprio dall’ultimo “The Sanguinary Impetus” i mostruosi macellai del death metal erano già passati a quattro anni d’intervallo tra un lavoro e l’altro. Poca importanza, il (altro…)
(Selfmadegod Records) I Deivos sono una mazzata sui denti, né più né meno. Una violenza calcolata, cinica e spietatamente lucida. Un atto di death metal estremo, portato a un livello tecnico importante ma agile e dinamico. “Apophenia” si scatena attraverso circa trentaquattro minuti con ampie fasi prevalentemente basate sulla velocità, pur con (altro…)
(Steamhammer / SPV) Nato nel 2007 da una costola dei Visions Of Atlantis e con il nome The Dragonslayer Project, il combo viennese Dragony pubblica il suo quinto full length in studio nuovamente attraverso un’etichetta tedesca. Il precedente album del 20121” Viribus Unitis” è stato pubblicato con la connazionale Napalm Records, mentre i lavori (altro…)
(Peaceville) No, non avete letto male il nome. Questi non sono i Dødheimsgard, bensì i Doedsmaghird… il nuovo progetto solista di Vicotnik, il mastermind e frontman dei Dødheimsgard! Con lui Camille Giraudeau, polistrumentista francese (Dreams of the Drowned, Veule) nonché chitarrista live dei… Dødheimsgard! Ma allora, qui c’è la tessa gente, il nome è quasi uguale… come sarà la musica? Bella domanda. (altro…)
(Punishment 18 Records) Con “Spread Your Wings” i Drakkar confermano di amare le cavalcate fulminanti, veloci, magari anche un tantino irruente, come nella coppia di apertura dell’album rappresentata da “Thunderhead” e la title track. Uno stile non manchevole di potenza dunque però con un suo equilibrio. Il power metal dei Drakkar è (altro…)
(Osmose Productions) Tre album in tre anni e tutti di ottima fattura: “Allégeance” nel 2021, QUI recensito, “Par Le Feu” dello scorso anno e QUI recensito. “Irrévérence” a questo punto segue il solco tracciato dai suoi predecessori, ovvero riff poderosi ma tanto epici, ritmiche distruttive, ossessive e marziali. Vi è in “Irrévérence” una grandiosa (altro…)
(Iron Bonehead Productions) Dai Paesi Bassi debutta questa entità che troneggia nel più remoto regno delle tenebre: finora solo un EP (recensione qui), il quale mise subito in chiaro la devastante e violenta potenza della quale questa band è capace. (altro…)
(Svart Records) È il quinto album per i doom rockers danesi Demon Head, il quinto disco in oltre un decennio attività che li ha visti passare da un hard rock di matrice anni ’70, verso un metal classico teatrale di stampo doom/goth, ricco di oscurità, di drammaticità, di melodia e progressioni tutt’altro che prevedibili. (altro…)
(AFM Records) Quarant’anni? Anche qualcosa in più! Ma davvero? Siamo sicuri? Ma se sono sempre loro, sempre uguali, sempre così meravigliosamente eccentrici! Come fanno? Hanno venduto l’anima a qualche demone? Dannati Disneyland After Dark, dannata Disneyland che tra un’attrazione e l’altra nasconde misteri e cose innominabili. (altro…)
(Avantgarde Music) Release inconsueta per la casa discografica italiana la quale etichetta in modo forse un po’ sommario questo disco come ‘Synthwave dalla Finalndia’; (altro…)
(Chaos Music / SelfMadeRecords / Earache Digital Distribution) Nonostante siano in giro da una ventina di anni, non avevo mai sentito parlare dei The D.O.O.D., formazione composta da elementi di diversa estrazione musicale con base a Sarasota, Florida. (altro…)
(The Dead Daisies Pty Ltd. / SPV) BANG! Finalmente un po’ di buon senso! I The Dead Daisies di David Lowy e Doug Aldrich, nella loro infinita ricerca della line up ideale,, riportano al microfono l’unico vero vocalist che risulta perfetto per questo hard & heavy, per questo sleaze, per questa potenza sonora senza ritengo: John Corabi! (altro…)
(Massacre Records) Nuovo album e nuovo concept per Deliver The Galaxy, formazione tedesca giunta con questo al terzo full length. Da sempre appassionata di fantascienza, la band sassone ci narra di una invasione in terra sumera da parte da parte di extraterrestri, i quali, grazie alla loro tecnologia hanno aiutato la popolazione locale ad erigere le loro imponenti piramidi: un tema magari non originalissimo, ma sempre ricco di fascino. (altro…)
(Agonia Records) Il primo album in diciotto anni di carriera per la death metal band svedese capitanata da Martin Schulman, anche dei Centinex, e Ronnie Bergerstål, il quale ha avuto anche esperienze con i Grave, Centinex e altri. Loro gli elementi più anziani del gruppo, con il batterista Bergerstål che per cinque anni ha lasciato il gruppo. (altro…)
(Stickman Records / Blues Funeral Recordings) Nick DiSalvo è un membro degli Elder e Delving è un modo per uscire da certi schemi, continuando a esplorare spingendosi verso altri orizzonti musicali. In Delving vige un clima prog-rock nel quale si rintracciano certamente elementi di pischdelia, ambient ed elettronica di taglio sempre rock. Un (altro…)
(Metal Blade Records / Blacklight Media Records) Una scarica di black-thrash-speed metal “Slave to the Scythe”, secondo full length in studio dei Demiser, i quali sembra abbiano profuso tutto il loro impegno per questo lavoro. Buona la produzione, stilisticamente bilanciato questo black metal per niente raw e ampiamente manipolato (altro…)
(MNRK Heavy) Decimo album per gli statunitensi Darkest Hour, che ritornano dopo ben sette anni di silenzio discografico. (altro…)
(Hammerheart Records) Vintersorg dell’omonima band lancia il suo nuovo progetto di folk semi-acustico Dimbild, nel quale convergono mito, tradizione e una sentita devozione verso la (altro…)
(Pulverised Records) “Only Death Is Eternal” dura solo venti minuti ma sono un brillante sguardo al death metal contaminato dal crust, proprio come lo si è udito nelle prime pubblicazioni del death metal (altro…)
(Century Media Records) Più oscuri. Più introspettivi che mai. Sempre più ricercati e coscienti della loro arte intensa e ormai unica. La band di Mikael Stanne e del tastierista Martin Brändström (quest’ultimo ormai nella band da 25 anni), con membri tutti nuovi, ha scolpito un disco maturo, un disco che non emerge con singoli immortali, che non cattura con idee fuori dal comune, piuttosto un disco nel quale immergersi totalmente, facendosi trasportare dall’energia compositiva d’insieme, mentre si prova un immenso piacere con i sublimi dettagli degli arrangiamenti, delle piccole cose, delle ricercatezze di altissimo livello ormai diventate marchio di fabbrica di questa potenza svedese. (altro…)
(Century Media Records) 1994. Il black metal nordico imperversa. Dalla nativa Norvegia all’esordiente Svezia, la musica delle arti oscure si espande, dilaga, esaltando un pubblico che si trova finalmente davanti ad un metallo che non nasconde le vere intenzioni, che non finge: finalmente il culto di tutto ciò che appartiene alle tenebre diventa musica, diventa spettacolo, uscendo dalle dimensioni tetre che lo hanno generato. (altro…)
(Avantgarde Music’s Unorthodox Emanation) Terzo album per I Defacement, terzetto con base a Utrecht, in Olanda, anche se sia il chitarrista Khalid Azagoth ed il cantante/bassista Forsaken Ahmed provengono dalla Libia, mentre il batterista Mark Bestia proviene da Romano D’Ezzelino, a pochi passi da Bassano del Grappa artista che ho avuto modo di veder suonare dal vivo svariate volte con numerose band, tanto che posso garantire che il nickname ‘Bestia’ è appropriato. (altro…)