DOPELORD – “Songs for Satan”
(Blues Funeral Recordings) Cosa ascolta il maligno oltre al black metal? Probabilmente, per rilassarsi e sballarsi un po’ potrebbe tranquillamente ascoltare i Dopelord. (altro…)
(Blues Funeral Recordings) Cosa ascolta il maligno oltre al black metal? Probabilmente, per rilassarsi e sballarsi un po’ potrebbe tranquillamente ascoltare i Dopelord. (altro…)
(Silver Lining Music) Tredicesimo album dei Dokken e chi lo avrebbe mai pensato che il buon Don arrivasse a tanto. Lo split della band nel 1989, una formazione mai del tutto stabile che ha visto passare gente come Mark Boals, Barry Sparks tra gli altri. George Lynch che dopo lo split ritorna a schitarrare solo per (altro…)
(Skatbo Records) Il batterista svedese Daniel Strachal (ex Lobotomy) inventa una nuova creatura doom… e con lui ci sono il chitarrista e vocalist Victor Takala (ex Eyekon, e pure ex session live dei Katatonia) e il bassista Max Collin (Lobotomy, Blindfold). I riff qui sono pesanti, pesantissimi… graffiano dolorosamente sfiorando territori più marci, pur restando fedeli alle linee guida di bands come Candlemass o The Obsessed. (altro…)
(Is it Jazz? Records) Erland Dahlen è un batterista senza confini che ha suonato in almeno 300 album diversi, con una impressionante vastità di artisti differenti, attraverso una galassia infinita di generi e stili musicali. (altro…)
(Gore House Productions) Puro estremismo canadese i Display Of Decay, ormai al quarto album in carriera. I musicisti dell’Alberta sfornano una nuova saga di brutal death metal dal fare lucido quanto distruttivo e, appunto, estremo. Un misto di Cannibal Corpse di (altro…)
(Wild Things Records) Dopo numerosi ascolti, sia mirati che di sottofondo, non riesco ancora a classificare la musica del quarto album di questo trio svizzero… però la cosa non mi disturba affatto, anzi, in quanto questo sound è tanto rock quanto l’esatto opposto, in una libertà artistica stravagante, sempre in contrasto con se stessa, riservando innumerevoli sorprese e lasciando nell’ascoltatore un piacevole retrogusto di energetica euforia allegra. (altro…)
(Bob Frank Entertainment / Orchard / Sony) Era un vero bad boy, un ‘gran figlio de…’ il buon Duff. Ora c’è l’età e soprattutto ad un certo punto non c’erano più i Guns N’ Roses, anche se lavoravano sotterraneamente ad un album dalla gestazione infinita e con il solo frontman a portare avanti il tutto. Duff McKagan e (altro…)
(Noise Appeal Records) Debutta questa band austriaca, nata dalle ceneri dei punk rockers Astpai che si sono sciolti nel 2020. E adesso? Ancora punk? Non esattamente. (altro…)
(Non Serviam Records) Nove album in 18 anni di attività è tanto anche se decidi di fare black metal. Gli spagnoli Dantalion confezionano, per questo importante traguardo, un disco davvero efficace, molto sofferto nel cantato, pieno di quella tipica sonorità power che accompagna sottovoce quasi ogni produzione metal europea, quasi una reminiscenza atavica che identifica una cultura millenaria. (altro…)
(Amor Fati Productions) I belgi Dikasterion seguono i dogmi del black metal, quindi siamo di fronte ad una nutrita produzione di demo ed EP in pochi anni di vita del gruppo, in attesa di un album sulla lunga distanza. (altro…)
(Agonia Records) Non siamo in presenza di un nome blasonato del black metal norvegese e la stessa Agonia Records ne fornisce una cartella per la stampa dettagliata ed esaustiva perché in fin dei conti Den Saakaldte ha vissuto un insieme di connessioni affatto trascurabili. Sykelig, chitarrista, si sposta dalla Grecia e (altro…)
(Dark Essence Records) Titolo molto esplicito per i norvegesi Dwaal i quali provano a debuttare nuovamente con il… secondo album! Il loro primo lavoro “Gospel of the Vile” (recensione qui) proponeva al mondo il loro doom sulfureo, pesante, profondo, lacerante, lento e massacrante, un doom con il quale erano pronti a infettare il mondo intero. (altro…)
(Avantgarde Music) Al secondo capitolo, i canadesi Dismal Aura scatenano il loro black metal basandosi sull’opera “Necropolitica” di Achille Mbembe, portando ancora una volta questo genere musicale su argomenti di stampo socio politici ed ambientali, in pieno contrasto con le tipiche tendenze del genere. (altro…)
(BMG) Ci sono molti artisti che sono entrati nella leggenda ed immagino siamo tutti d’accordo che uno di questi è sicuramente Ronnie James Dio: Rainbow, Black Sabbath e poi Heaven & Hell, senza poi dimenticare Dio, la sua mitica band! Chi non possiede dischi storici che vedono Mr. Ronald James Padavona al microfono? (altro…)
(Edged Circle Productions) Decisamente fuori dagli schemi i cileni Demoniac, fautori di un thrash metal estremamente furioso, ma che non manca di riservare inaspettate sorprese. (altro…)
(A Sad Sadness Song) Un discorso malinconico, saturnino, lunare e fluente di circa quaranta minuti quello che i Deadly Carnage imbastiscono nel nuovo album “Endless Blue”. La band italiana ha scelto come tematica principale gli spiriti del folklore giapponese. Un argomento che viene ben sottolineato dalla musica che i Deadly Carnage (altro…)
(AFM Records / Audioglobe) Sfrenati ed energici esponenti del rock and roll, i Danko Jones sono all’undicesimo album in carriera e in esso il riff è la materia principale del loro suonare. Sono un trio, dunque chitarra e voce e poi base ritmica che segue all’unisono le angolature e direzioni dei pezzi e proprio questi ultimi sono, abitualmente, di (altro…)
(Magnetic Eye Records) L’universo, l’infinito. Il gelo, un freddo siderale inimmaginabile, umanamente inconcepibile. Distanze mostruose, lo spazio senza fine, il caos dominato dal silenzio assordante di qualsivoglia rumore cosmico; pianeti che implodono, meteore che si schiantano, galassie che si scontrano, che nascono o che vengono risucchiate dentro voragini fisicamente inconcepibili. (altro…)
(Autoprodotto/Masked Dead Records) I Deviate Damaen sono veri e puri. Amano andare contro corrente, godono nel rompere i coglioni a tutti, sputare in faccia al prossimo, mettere in mostra quell’attitudine punk, esibire gli attributi (e lo fanno senza ritegno pure in copertina!). Si fanno censurare da tutti: Bandcamp? Censurati. Spotify? Gli ha segato un disco. Credo siano stati fatti fuori da Wikipedia e da Discogs… ed in questo momento non so se Youtube abbia già in programma di oscurarli, ma ormai credo esista un giro di scommesse clandestino ed underground che mette sul tavolo molto soldi per cercare di indovinare quale sarà la prossima censura che la band romana sarà costretta a subire. (altro…)
(Andromeda Relix) Terza prova in studio per Damn Freaks, band fiorentina che si presenta in formazione pesantemente rimaneggiata: al posto del cantante Jacopo Meille, famoso per essere anche l’ugola dei Tygers Of Pan-Tang, troviamo Giulio Garghentini, proveniente dai Dark Horizon, mentre l’esperto Alex De Rosso (Dark Lord, Dokken) sostituisce alla chitarra l’uscente Marco Torri. (altro…)
(Prophecy Productions) Complessa la storia di questo duo bielorusso, ormai forzatamente trasferitosi in Polonia. Il compositore Jauhien Charkasau e la vocalist Katsiaryna ‘Nokt Aeon’ Mankevich fondarono il progetto nel novembre del 2015, ispirati dalla scrittrice connazionale Svetlana Alexandrovna Alexievich, la quale vinse il premio nobel per la letteratura; (altro…)
(Norse Music) I Drott sono di Bergen, Norvegia, e sono composti da Arve Isdal (Enslaved), Ivar Thormodsæter (Ulver) e Matias Monsen e il loro album “Troll” è un capolavoro, semplicemente un capolavoro! Totalmente impelagati in mitologia e magia scandinava, nonché tradizioni popolari, i tre musicisti sviluppano un vero percorso (altro…)
(Invada Records) Divide And Dissolve sono Takiaya Reed, di origini Cherokee e afroamericane, chitarrista e sassofonista, e la percussionista Sylvie Nehill, di origini Māori e australiane. Il quarto album delle due vuole portare in musica le violenze perpetrate dall’uomo bianco durante il periodo coloniale. Il duo risiede a Melbourne, dove (altro…)
(Great Dane Records) Una prova mascola questo terzo album dei toscani Delyria che suonano il detah metal con abbondanti inflessioni thrash metal e concedendosi dosi misurate di technical death/thrash metal lungo il corso dei pezzi. Dopo sette anni la band, rinforzata da qualche anno da (altro…)
(Ghost Record Label) Si presentano al debutto i Darkhold ma non sono dei debuttanti assoluti. Elementi di Methedras, Nefastis, Self Disgace e Syndrome e tutti ormai fuori proprio dalle rispettive band, formano appunto i Darkhold. “Tales from Hell” è marchiato a fuoco con heavy, thrash e groove metal (altro…)
(Minotauro Records) Un album sui disturbi mentali è quanto ci vuole per questi tempi! Dr. Schafausen, ovvero il celebre Sergio Pagnacco, già di Vanexa e Labyrinth, pubblica “How Can You Die?”, il quale assume una luce grigia nelle atmosfere che rimandano a certe situazioni sonore interessanti. L’opener e title track (altro…)
(Eternal Death) Questi inossidabili buzzurri sono in giro, udite udite, da due decenni… eppure sono riusciti a debuttare solo ora con una release ufficiale. Un EP che farà la gioia degli amanti del thrash più aggressivo, quello urlato sanguigno, che spesso e volentieri vira verso il death e che non vuole assolutamente fare prigionieri. (altro…)
(Osmose Productions) In quattro anni di storia, dal 1999 al 2003 i Demonized hanno pubblicato un demo, partecipato a uno split con gli ormai dimenticati messicani Domain e un solo album. Quest’ultimo si intitolava proprio “Demonized” e venne pubblicato nel 2003 dalla Osmose Productions. I messicani ritornano, perché (altro…)
(Scarlet Records) Siglano il terzo lavoro i Degrees Of Truth, intitolandolo sagacemente “Alchemists”. La band italiana armeggia infatti con elementi gothic, symphonic, non da meno di taglio pop e di elettronica sparsa, creando così una ricetta alchemica che possa fondare il prestigio di questo album. L’intento è audace, anche per alcune (altro…)
I Deriva sono la next big thing italiana, ammesso che l’Italia abbia un futuro! La band piacentina nasce come una realtà hardcore e agli inizi era addirittura un duo, Zanna (voce e testi) e Libo (chitarra, basso), poi le cose si sono evolute e cambiate e oggi sono un quartetto che all’hardcore aggiunge una dose di intraprendenza. Li si potrebbe definire (altro…)
(A Tree in a Field Records) Vibrazioni. Solo favolose e seducenti vibrazioni. Musica senza fretta, senza ansia, senza odio, in pace con il mondo, con la vita, con il cosmo intero. (altro…)
(Fuel Records / SELF Distribuzione ) Dopo “The Cross” del 2019 (qui) si affilano le lame del progetto di Freddy Delirio, tastierista dei Death SS! “The Cross” era quasi un tentativo, un salto dento un buio il quale ha accolto con occulta eleganza una idea che ora è maturata, evolvendosi, diventando meno progetto solista e più band, con la conseguente leggera modifica del moniker e l’inclusione di membri fissi, primo tra tutti il figlio di di Freddy, Chris, qui impegnato con batteria e tastiere. (altro…)
(Autoproduzione) “It’s time to make thrash great again!”, recita la bio dei Draghoria, band statunitense attiva da una decina di anni e giunta al secondo album. L’intento della formazione proveniente dal Colorado è quello di combinare thrash anni ’80 con quello moderno, cosa resa possibile anche grazie al mix di musicisti giovani ed altri un po’ più avanti con l’età; (altro…)
(Kvlt and Kaos Productions) Beh, che si può dire di un gruppo che dichiara il genere sin dal proprio nome? Il terzo album dei Doomcult è forse il più pesante composto sinora, con sette possenti tracce che si muovono in minutaggi piuttosto alti (a parte una traccia di cinque minuti, il resto dei componimenti supera i sette minuti abbondanti), come del resto impone il genere suonato. (altro…)