ΓΝΌΦΟΣ (GNOPHOS) – “Κατάνυξη”
(Autoproduzione) Nel mare magnum del black metal trovano spazio influenze, contaminazioni e tematiche molto eterogenee tra loro e che, in determinati casi, si pongono anche in aperto contrasto (altro…)
(Autoproduzione) Nel mare magnum del black metal trovano spazio influenze, contaminazioni e tematiche molto eterogenee tra loro e che, in determinati casi, si pongono anche in aperto contrasto (altro…)
(Universal Music) Dopo aver visto la tracklist di “The Rising Dragon”, la tentazione di stroncare questo EP prima ancora di ascoltarlo era molto forte. Questo perché, su cinque pezzi proposti, ben tre erano la riproposizione della title track in diverse versioni, una live (altro…)
(Noise Appeal Records) C’è qualcosa di più oscuro del blues? Si, c’è. E si chiama The Ghost and the Machine. Sorprendentemente dai territori teutonici, questa band (di origine austro-tedesca) fa base a Vienna ed è una rivelazione stilistica, un rivelazione (altro…)
(Blood Harvest/Helter Skelter Productions) Non mi sembra che gruppi come i Goat Disciple abbiano bisogno di grosse recensioni. Il loro è un verbo, uno stile di vita, una filosofia piuttosto precisa: la musica è viatico per altro, per nulla di rassicurante (altro…)
(earMUSIC) Erano in giro verso i primordi degli anni ’60 i Javelins, ma il loro sound ricordava soprattutto quello dei ’50. In esso c’era si il soul, il country, ma soprattutto il rhythm and blues e il rock and (altro…)
(Ultraje Records) Folk/pagan metal come se piovesse, nel quarto album dei portoghesi Gwydion: da qualche parte ho ancora il secondo, “Horn Triskelion”, che ricordo come ispirato e compatto. Vediamo allora come suona questo “Thirteen”. (altro…)
(Autoproduzione) Secondo album in soli due anni per i Gourmand, band di Kansas City decisamente prolifica che in “Blossoming from the Grave” ci propone un progressive death (altro…)
(Seance Records) Negli split non bisogna far altro che accettare quello che arriva all’orecchio, cercando di carpire il più possibile di una realtà musicale partendo da un unico brano. Gli austriaci The Negative Bias aprono le danze con un brano (altro…)
(Iron Bonehead) E forse dalla Norvegia, patria del black, qualcuno ha deciso di muovere guerra musicale allo strapotere contemporaneo della Svezia. Quindi Marduk e compagni, su con le orecchie incerate di bianco. I GoatKraft fanno il (altro…)
(autoprodotto) Band debuttante che tuona (letteralmente) dal Friuli. All’attivo hanno solo un altro EP (del 2015), e questo nuovo lavoro -sempre un EP- chiama a grande voce la realizzazione di un intero album, in quanto musicalmente il quintetto risulta maturo ed (altro…)
(Sliptrick Records) Il trio milanese Gunjack, composto da musicisti d’esperienza che si celano sotto pseudonimi, esordisce sul mercato con questo “Totally Insane”, dieci brani più outro per poco più di 35 minuti di musica. (altro…)
(Xtreem Music) giunge al secondo album Goat Worship, one man band brasiliana dedita ad un thrash/black metal decisamente old school. Lo stile è semplice, senza fronzoli, brutale e furioso. Sicuramente, la mente dietro questo progetto è fan dei (altro…)
(Impure Sounds) Australiani e da poco tempo in attività, infatti “Perverse Offerings To The Void” è il debut album. Un’occasione affatto sprecata per i quattro musicisti del Nuovo Galles (altro…)
(M-Theory Audio) Se il debut “Noctural Resurrection” mi aveva colpito per la sua freschezza, il secondo disco dei Graveshadow è più canonico: non voglio certamente bocciare la band di Sacramento, California, ma mi sembra che la loro proposta si sia leggermente standardizzata. (altro…)
(Hells Headbangers) Album di debutto per Grandiose Malice. Purtroppo si tratterà anche dell’ultimo disco in assoluto della band statunitense fondata dall’ex Black Witchery Steve Childers, scomparso nel 2016. “The Eternal Infernal” era inizialmente (altro…)
(Spinefarm Records) E coerenza sia, perché l’uomo anche sbagliando può sempre avere una propria opinione. L’uomo che scrive tempo fa tacciò i Ghost come una delle tante novità che giocando al mistero, al nascondere l’identità e suonando qualcosa (altro…)
(Cruz del Sur) Dopo una pletora di prodotti minori, i canadesi Gatekeeper giungono al sospirato debut per la prestigiosa Cruz del Sur, vero orgoglio italiano dell’heavy metal: e lo fanno con un disco di epic/heavy metal stimolante e riuscito, (altro…)
(Iron Bonehead Productions) La Iron Bonehead mi ha abituato a questa tipologia di uscite e io ci vado decisamente a nozze. E’ curioso constatare come certi gruppi impieghino (altro…)
(Impure Sounds) Atmosfere decadenti e sulfuree popolano “Cenotaph”, nuovo EP per questa formazione australiana. Graveir è una realtà recente, già autrice di un full length un paio di anni fa, poi lo scorso anno uno split con (altro…)
(Nathurmacht Prod.) Mi sono imbattuto in questo album per caso sfogliando il catalogo Nathurmacht Prod., etichetta che difficilmente delude le aspettative di chi è alla ricerca di nuove band nell’underground black metal e derivati. Ad attirare la mia attenzione questa volta sono stati i Grima, duo (altro…)
(Argonauta Records) Violenza, rumore, sballo psicologico ed un assalto sonoro crudele, grezzo, estremamente fumoso. È così che si presentano i francesi Greyfell che giungono così al secondo album. La loro impostazione è (altro…)
(Xtreem Music) Ottavo anno di esistenza, nuova etichetta, quarto album… il primo dopo la trilogia denominata “Coffin Born Trilogy”… il primo concept della nuova serie denominata “Werewolf Chronicles”. Mi piace questo impegno scenografico e letterario della band (altro…)
(Carnal Records) Tornano gli svedesi Grá con il terzo album che fa seguito al singolo “Ramsvarta tankar” uscito l’anno scorso (ma non incluso nell’album). Si sente un certo aumento di intensità nel sound della band, più violenti, un (altro…)
(Transcending Obscurity Records) Gli australiani Greytomb tornano con un EP dopo il full length di debutto del 2016: un black metal atmosferico, ricco di melodia ma anche di ombre, labirinti oscuri, (altro…)
(Satanath Records/The Eastern Front) Sei tracce più un’intro vanno a formare un disco piuttosto canonico per gli standard del black metal. Un po’ tutti i cliché del caso sono presenti nella (altro…)
(Agoge Records) Full length di debutto per Gigantomachia, formazione proveniente da Alatri, in provincia di Frosinone. Sia il monicker che il concept dell’album sono legati alla città d’origine. Alatri è infatti legata alla mitologia ellenica, ed è conosciuta (altro…)
(AFM Records) Terzo album solista per Gus G, chitarrista greco conosciuto per essere il fondatore dei power metallers Firewind e per aver militato nella band di Ozzy Osbourne nell’ultimo, ad oggi, album del Madman “Scream”. Per questo lavoro, l’axe (altro…)
(Transcending Obscurity) Ultimamente l’India si sta dimostrando una realtà di primo ordine in ambito estremo: basti pensare ai Grossty, autori di un grindcore ottimamente suonato, feroce come si conviene ad una band del (altro…)
(Eclipse Records) Atmosfere maestose, sinfoniche, contrastate da deathcore, thrash e un tocco di groove. “Great Olden Dynasty” è il metal contemporaneo, quello che implementa più cose, stili e pesta ma in maniera (altro…)
(Diamonds Prod) Un concept strumentale che rappresenta il percorso dalla valle sottostante fino alla cima dell’Olimpo, ed oltre, incontrandone tutti i vari abitanti, ovvero Dei, giganti e titani. Il titolo dell’opera (altro…)
(Lupus Niger Productions) Fin dal cacofonico nome i Gort han sempre messo in chiaro il proprio intento, ossia mostrare quanto il black possa essere marcio e primordiale. (altro…)
(Jolly Roger) Maestosità, imponenza e anche architetture sonore araldiche. Godwatt è la suprema entità del doom, la sua migliore esposizione. Godwatt sono le tenebre e la luce che le taglia. Ritmi tuonanti, riff arroventati, testi (altro…)
(Pavement Entertainment) I Ghost Season sono un connubio tra la vecchia tradizione melodic metal con le interferenze del thrash metal e forti derivazioni moderne. La band nasce in Grecia con l’idea di portare avanti un progetto che non suonasse (altro…)