KADAVERMARCH – “Into Oblivion”
(Last Mile Records) Sound assolato nel quale si ode l’eco del deserto, eppure i Kadavermarch sono danesi. Non è una band di qualche assolato stato dell’Unione, bensì della penisola (altro…)
(Last Mile Records) Sound assolato nel quale si ode l’eco del deserto, eppure i Kadavermarch sono danesi. Non è una band di qualche assolato stato dell’Unione, bensì della penisola (altro…)
(Svart Records) Prima del metal, ma anche un tantino dopo. Divagazioni di ogni tipo, fiati compresi. Punk. Ma anche sensazioni surf rock. Aperture disinibite, che abbracciano funk, space rock e alternative di stampo vintage. Sono al quarto o quinto album, non hanno regole… nemmeno per quanto riguarda il look, dal metallaro rabbioso al borghese tanto elegante quando sessualmente deviato. (altro…)
(Inverse Records) Questi finlandesi sono davvero molto prolifici, arrivando in meno di un lustro alla loro quarta uscita, senza contare le varie collaborazioni e gli innumerevoli singoli. (altro…)
(Black Lion Records) Secondo lavoro per il progetto solista di Jakob Björnfot degli svedesi Autumn Death! “The Funeral Pyre” di due anni rese molto bene (recensione qui), pertanto era prevedibile che la creatività di Jakob avrebbe continuato a darsi da fare, coinvolgendo definitivamente il batterista Tommi Tuhkala (Outlaw, Spell of Torment) in studio e reclutando Fredrik Andersson (ex Amon Amarth) per l’attività dal vivo. (altro…)
(Avantgarde Music) Sempre legati alla grande guerra: la one man band tedesca pubblica “Yankee Division”, due brani, un 7 pollici farcito di energia e violenza ben canalizzata. (altro…)
(Avantgarde Music *) I britannici Khazad-Dûm pubblicano il primo album, dsei anni dopo un EP intitolato “Stones of Sorrow”. Il duo di Reading, ovvero Daniel Scrivener e Matther Surry, multistrumentista (altro…)
(Selfmadegod Records) Sotto il segno del doom questo split tra due realtà statunitensi. I Rotting Kingdom hanno già pubblicato un album e un EP e con due pezzi illustrano il loro suonare che (altro…)
(autoprodotto) I finlandesi debuttanti Kouta sono un quintetto composto da gente poco nota (ci sono membri di Meatgrinder e Casted, band molto poco attive) che qui finalmente si riunisce per dar vita ad un’idea musicale interessante, con alla base una struttura death e black metal in chiave melodica ma poi arricchita da una teoria folk e mitologica che non manca di offrire suggestivi momenti corali, questi in lingua madre, arricchendo immensamente la resa teatrale, passando anche dalle parti di acts quali Ajattara e Horna, ma con un incedere molto più tendente al folklore. (altro…)
(Svart Records) I finlandesi Kuolemanlaakso hanno pubblicato l’ultimo album ben otto anni fa, un ottimo “Tulijoutsen” (recensione qui). Ma ad essere sinceri l’ultimo appuntamento con questa particolare band è stato sei ani fa, quando uscì “Vol. 1: The Gothic Tapes” (recensione qui), un album della band senza il vocalist della band, ovvero senza Mikko Kotamäki, anche il frontman degli Swallow the Sun. (altro…)
(Inverse Records) I finlandesi Kuoleman Galleria, qui al loro lavoro numero tre, si sono trovati un nome per il genere proposto, ossia ‘dark metal’. Ora… forse ci si deve intendere sul termine ‘dark’, in quanto io mi aspettavo un suono molto disturbante e oscuro, in cui magari si potessero intuire delle derive dal black. (altro…)
(Loma Vista Recordings) Anche i Korn nell’era Covid-19 si sono dedicati al proprio nuovo album con tranquillità e ingannando il tempo. Niente concerti, nessun tipo di impegno (altro…)
(Non Serviam Records) Solo un anno fa, per la precisione verso la fine del 2020, i norvegesi Keiser pubblicarono l’album “Our Wretched Demise” (recensione qui), il loro secondo capitolo; ed ora rieccoli, più grintosi che mai, con la consueta fila di singoli che porteranno a qualcosa di più corposo. (altro…)
(Napalm Records) Tutti ci stiamo augurando quel che vogliono i tedeschi Kissin’ Dynamite con questo lor settimo album in studio: ‘Make Stadium Rock Great Again in 2022’! Si, perché a questo punto, non importa se sei uno sleazer, un rocker, un blackster, un thrasher… quel che vuoi è che i concerti tornino, quelli piccoli ma soprattutto quelli grossi, quelli da arena, da stadio, quelle giornate sotto il sole, nel casino di un festival, band dopo band, birra dopo birra! (altro…)
(Purity Through Fire) Ottimo album di debutto per i finlandesi Kriegzeit, i quali si distinguono per avere realizzato un lavoro raw nei termini con influenze punk e black and roll. “Hateworship” ne contiene di cose, di soluzioni, di idee e risulta essere un album (altro…)
(Osmose Productions) Ecco l’oscura e sanguinaria black metal band della Slovacchia, ritornare col proprio e malsano splendore con il secondo album in studio. Dunque una nuova pubblicazione in questo 2021 per i Krolok. La band ha infatti già pubblicato (altro…)
(Godz Ov War Productions) Sono russi, pubblicano per l’agguerrita etichetta polacca Godz Ov War e potrebbero essere una possibile rappresentazione metafisica di quello che è l’inferno i (altro…)
(Karisma Records) Bingo per la sempre attenta Karisma Records! OK, qui si gioca in casa visto che questi Kosmodome sono anche loro di Bergen, ma rimane chiaro il fatto che l’etichetta ha fatto un colpo da maestro nel mettere sotto contratto questa band al debutto… prima di tante altre etichette devote a questo amplesso di sonorità psichedeliche, vintage, stoner e prog! (altro…)
(Purity Through Fire) Si scrive Krigzeit, ma si legge “black caciaro e ignorante”… e va anche bene così: grida sconclusionate, black ‘n’ roll scanzonato e alcolico, registrazione da cantina della nonna e zero commercialità e melodia. Funziona? Certo che sì. (altro…)
(Stickman Records) Questi americani non li ferma più nessuno! A dire la verità in occasione dell’uscita di “The Burden Of Restlessness” (recensione qui) lo scorso giugno, dichiararono l’intenzione di pubblicare ben tre album nel corso del 2021… ma “Acheron” è solo il secondo… quindi sarà difficile possano rispettare la scadenza visto che tra un mese finisce l’anno! (altro…)
(Seance Records) Giunge al debutto la one man band Krvna, capitanata dall’artista australiano che da il nome al progetto. Krvna è anche il percussionista dei Dearthe… ma questa è l’unica informazione svelata per un personaggio ricco di mistero che sfoga una furia devastane con questo “Sempinfernus”, disco contenente cinque brani feroci, devastanti, i quali riportano indietro di brutto agli anni ’90 norvegesi, con una intelligente iniezione di componenti melodiche seducenti. (altro…)
(Odium Records) Due bestie feroci che tuonano dalla Norvegia con un black metal puro, schietto e diretto! Entrambe le band sono in giro da un po’, anche se a livello discografico hanno pubblicato solo un disco a testa, diversi anni fa, oltre alla solita manciata di split e demo. (altro…)
(Punishment 18 Records) Quando il debutto dei friulani comincia con la title track, non si può non riconoscere l’ombra imponente dei Celtic Frost/Triptykon dell’era “Into The Pandemonium”, ombra che si aggira anche nelle tracce successive, fatte di un black grezzo ma nel contempo raffinato, dove si ha la netta percezione che i musicisti volessero imprimere esattamente l’atmosfera malata e contorta che si sente nel disco. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Indubbiamente i Khemmis sono tra le punte di diamante del doom americano, assieme a bands come Pallbearer e Spirit Adrift; alle porte del primo decennio di attività, eccoli con il quarto album, un possente e travolgente disco, ricco di atmosfere, di un doom tendenzialmente classico in grado di esplodere con rabbia, intensificando la pesantezza e lasciando libero sfogo alla seconda voce, a quel growl feroce, il quale spesso duetta con la dominante voce clean, andando poi ad invadere death metal, thrash metal e, non ultimo, metal più classico. (altro…)
(Pride & Joy Music) Nuova creatura del chitarrista Jo Henning Kaasin, collaboratore di nomi pesanti, tra questi Joe Lynn Turner, Glenn Hughes, Doogie White e Bernie Marsden, oltre che fondatore e autore dei brani dei dei Come Taste The Band, progetto che dopo oltre un ventennio di attività (e successi quali “Reignition”, feat. Joe Lynn Turner e Doogie White) è stato parcheggiato agli inizi del 2020. (altro…)
(My Kingdom Music) Secondo album per la one man band italiana capitanata da Helliminator. Black metal feroce, a tratti atmosferico, arricchito da voci clean suggestive ma sferzato da un growl furibondo e letale. (altro…)
(Iron Bonehead Productions) Dopo l’ottimo “Magnus Venator” dell’anno scorso (recensione qui), ecco un potente 7” da parte del super gruppo greco, composto a gente che suona anche con Varathron, Hail Spirit Noir, Aenaon, Melan Selas e Agnes Vein. (altro…)
(Peaceville Records) Quando si scrive la recensione di raccolte, B-sides e affini occorre a mio avviso fare sempre una premessa, ovvero dare un’idea chiara di quale sia il grado di affetto che chi scrive prova per il gruppo in questione: (altro…)
(Art Of Melody Music / Burning Minds Music Group) Musica per certi determinati momenti del giorno, della settimana. Della vita stessa. Il nuovo album del westcoast danese Michael Kratz avvolge l’atmosfera con sensualità e provocazione: (altro…)
(Ex1 Records) Come ogni famiglia all’apparenza felice e perfetta, anche i Judas sono andati incontro ad alcuni scandali famigliari. Di sicuro il cambio di cantante, con quei scandalosi album così dannatamente convincenti, non è poi così lontano… e un po’ di tempo fa pure lo storico componente lungocrinito dalla doppia K nel nome se ne è andato, non senza polemiche. (altro…)
(Heavy Psych Sounds) Amicizia e musica. L’arresto forzato della scena nel 2020 ha portato gli amici e colleghi Garrett Zanol e Ian Nelson (Blackwater Prophet) a pensare ad una nuova band, laggiù, a Spokane, a Washington negli USA, mescolando influenze provenienti da alcune delle loro band preferite. (altro…)
(KVD / Kartel Music Group) Kat Von D, ovvero Katherine von Drachenberg, è una modella, tatuatrice, creatrice e stilista di make-up, anche un personaggio della TV tra le tante cose. Ora è anche cantante. Studiato canto anni fa e collaborato con Linda Perry – colei del brano “What’s Up? Dei 4 Non Blondes – ha poi continuato con (altro…)
(Pure Steel Records) Il guitarist brasiliano Kiko Shred presenta il debut del suo nuovo progetto: metal generalista, come subito vedremo, ma mai disprezzabile… Ci accoglie il power squillante e illuminato di “Mirror”, a tratti proprio helloweeniana; l (altro…)
(Korpituli Productions) Non solo folk metal dalla Finlandia. A quanto pare, anche del buon black a stampo norvegese, visto quello che propongono i Korpituli. Dai titoli, al mood delle canzoni, all’impostazione classica dell’alternanza tra canzoni lunghe e brevi intro, molte cose ricordano i fasti dell’era norvegese del black, ormai da tempo migrata stabilmente in Svezia (Marduk, Dissection e Watain docet). (altro…)
(Avantgarde Music) Uscito qualche mese fa per Noisebringer Records, in realtà un’autoproduzione visto che l’etichetta è dell’artista Noise, anche mente di questa one man band (come dell’altro nome nel roster, i Leiþa), approda ora an che in casa Avantgarde, per l’edizione in gatefold vinile, questa perla di black metal teutonico al debutto, anche se decisamente già maturo, capace di evocare il black austriaco, quello tedesco ed una tendenza estremamente personale impegnata alla commemorazione delle infinite vittime della prima guerra mondiale. (altro…)
(Debemur Morti Productions) Mattias Norrman è cantante e chitarrista che ha fatto parte dei Katatonia ed October Tide, ora si rilancia con un nuovo progetto dedicandosi al black metal. Norrman e gli altri sprigionano in questo mini album quattro buoni pezzi con (altro…)