LAMB OF GOD – “VII: Sturm und Drang”
(Nuclear Blast) I Lamb Of God sono la band degli anni 2000, ovvero una formazione che affronta la composizione attraverso un modello che riassuma post-hardcore, metalcore, nu-metal, groove (altro…)
(Nuclear Blast) I Lamb Of God sono la band degli anni 2000, ovvero una formazione che affronta la composizione attraverso un modello che riassuma post-hardcore, metalcore, nu-metal, groove (altro…)
(Dominus Records) Un tempo erano i Dungeon, senza dubbio la migliore power metal band mai arrivata dall’Australia: finita quell’esperienza, Lord Tim ha fondato i quasi omonimi Lord, che MetalHead ha già incontrato in occasione della pubblicazione di “Digital Lies” (QUI). Oggi la band pubblica un ep: (altro…)
(Autoproduzione) Davvero una sorpresa, i brasiliani Lothlöryen: band attiva fin dal 2002 e autrice, questo incluso, di cinque full-“length” e svariate produzioni minori; band capace di mischiare le carte e i generi come davvero pochi sanno fare; band, per dirla in due parole, che stupisce, a partire dalla stranissima copertina in cui, (altro…)
(Inverse Records) I finlandesi, tra tutti gli abitanti della penisola scandinava, sono sicuramente i più bontemponi. Si, insomma, i vicini di casa festaioli che tutti vorremmo avere. Ne sono la prova questi The Lidocaine, autori di un metal irriverente e caciarone, suonato ricalcando gli stilemi del metal della New Wave inglese, senza mai però prendersi (altro…)
(Infernö Records) Ecco tornare sul mercato i simpatici Lady Beast, che MetalHead aveva già recensito in occasione del debut (QUI): il nuovo full-“length” di Deborah Levine e compagni non differisce di una virgola dal predecessore, per la gioia dei defenders più caciaroni… e l’assoluta mancanza di interesse di tutti gli altri! (altro…)
(Nuclear Blast) Cinematic metal all’ennesima potenza: solo così si può descrivere “Prometheus”, la nuova fatica di Luca Turilli, il secondo disco dei ‘suoi’ Rhapsody. Le intuizioni di “Ascending to Infinity” (recensito QUI) esplodono ora in un tripudio addirittura frastornante: e non vi nascondo che dopo il primo ascolto (altro…)
(Emanations/Les Acteurs Del’ombre) Il Black francese è nero, è incontaminato, sicuramente è violento. I Lifestream incarnano alla perfezione lo stereotipo della black metal band francese. Non cercano di stupire con novità o personalismi. Vogliono solo aprire per (altro…)
(Woodcut Records/Inverse records) Vagano nell’oscurità artica dal 1992, con all’attivo alcuni demo. Ma solo ora arrivano al debutto con questo “Nekros Philia” dalla copertina subdolamente invitante, mortalmente attraente. Un black metal pieno di sangue e decadenza, spesso lineare e poco (altro…)
(Moribund) Tesori oscuri scoperti per casualità ricercando in profondità tra i meandri della perdizione. Un’orda infernale di perversi demoni che non tuonano come di consueto dalla scandinavia, ma bensì dal Messico, terra piena di fervore, una terra dove prolifica un letale underground nell’ambito black metal. I Luciferian Rites giungono al secondo lavoro e si (altro…)
(Depressive Illusion Records) L.A.C.K. è il sogno di una ragazzo, di una mente che vaga in qualche desolata landa innaturale, fatta di alberi di grafite e senza stelle in cielo, senza una luna ad indicarti la via. In due tracce inedite più una cover dei francesi Nocturnal Depression questa one man band mette in musica tutto lo struggimento e la decadenza di cui l’animo umano è capace, (altro…)
(Fast Break! Records) Dal New Jersey arrivano questi scalmanati animali da palco che ci propongono una commistione di hardcore e Thrash. Il piglio è quello dei migliori Obituary: ritmi lenti ma marziali, chitarre e basso pesantissimi e una voce urlata e insidiosa. Ascoltando tutto d’un fiato il platter si ha proprio la sensazione di immergersi nei sudici e poco rassicuranti bassifondi di una (altro…)
(Pure Steel) Mi sono sempre chiesto come un’isola relativamente piccola come Cipro potesse sfornare tante band heavy metal… quasi tutte, peraltro, legate ai generi classici e in particolare al power (senza pensarci posso nominare i Winter’s Verge, gli Armageddon Rev. 16:16, (altro…)
(Blood Harvest) Di certo questi statunitensi non peccano per originalità: nella loro proposta musicale ritroviamo i Deicide imbastarditi con i Morbid Angel. Diciamo che il loro debutto discografico può essere letto come il tentativo di portare avanti la causa del death americano quasi con un passaggio di testimone, (altro…)
(Adulruna) È impossibile che un italiano amante di suoni estremi o occulti ignori quel feeling che emerge ascoltando i Luciferian Light Orchestra, quel feeling che è un po’ di casa nella nostra tradizione musicale e cinematrografica. Ma andiamo con ordine: parliamo di Therion. O meglio Christofer Johnsson e la sua (altro…)
(Despotz Records) Gli Hammerfall sono una band fondamentale della scena heavy/power europea, eppure (forse per il timbro così particolare di Joacim Cans) raramente mi è capitato di trovare un’altra formazione che si ispirasse in modo quasi esclusivo al granitico quintetto di Gothenburg. (altro…)
(Nordvis Produktion) Proprio come un fiore che sboccia, si rivela la totale complessità di un full length anticipato dal singolo “Neath Rock & Stone” uscito a febbraio. E’ il quinto lavoro della one man band svedese, condotta dal poli strumentista e compositore Nachtzeit. Se il singolo proponeva la terza traccia, “Blossom (Part 3)”, l’album offre anche le (altro…)
(Killer Metal) La cosa più interessante dei Lords of the Trident è il modo in cui si presentano sul proprio sito internet. Descrivono le normali vicende della loro storia di band come se fossero un’epica battaglia… e che dire dei nickname dei membri? (altro…)
(AFM) Gotici. Elettronici. Vagamente pop. Estremamente potenti. E’ sempre la Germania il paese giusto per queste bands che sono in grado di miscelare potenza metal, decadenza gotica in un contesto vendibile, proponibile, di tendenza, pop. Gli A Life Divided, come i Darkhaus, riescono a creare un sound non (altro…)
(Sliptrick Records) Un disco brevissimo, ma a suo modo accattivante: i romani Lady Reaper irrompono sulla scena con questo album autotitolato, che frulla l’heavy anni ’80, generosi dosi di speed, un tocco di NWOBHM e forse anche qualcosa di più moderno in un mix veloce e dall’attitudine stradaiola. (altro…)
(Sliptrick Records) Attivi sin dal 1999 e passati attraverso anni di tumultuosi cambi di line up oggi i capitolini Lectern giungono al loro quarto album. Qui non troverete altro che death stile anni novanta a tinte brutal. La zona di Tampa in Florida ha affascinato oltre misura il combo romano che ha partorito un lavoro che (altro…)
(The Compound / Battleground) Un album strano, diverso. Mi spiazza. Confonde i miei sensi. Ma facciamo chiarezza, credo sia necessario. Si tratta dei LAE-TSEU, di Montreal, con origini risalenti a metà anni ’90; Al tempo il genere suonato era appartenente alla scena post-rock/post-hardcore. Ebbero un moderato successo locale, ma non debuttarono (altro…)
(This Is Core Records) “Jigsaw” fa pensare di trovarsi di fronte a una outtake dei Faith No More e ciò avviene in parte per la musica, ma (altro…)
(Inverse Records) Non so come definire la musica dei Lykaion… ma mi piace! I romani, al secondo full-“length”, propongono un mix estremamente accattivante di heavy metal classico, gothic, groove sound alla Nevermore e tonalità dark alla HIM: queste undici ninnananne metalliche assumono così un’aura cool (altro…)
(Svart Records) Roma, un secolo a.C., Tito Lucrezio Caro, “De rerum natura”. San Francisco, giorni nostri, Lotus Thief, “Rervm”. C’è un forte collegamento tra l’opera di Tito Lucrezio Caro e questo “Rervm”, album decisamente alternativo basato appunto sull’opera del poeta e filosofo. Sei tracce esattamente come sei erano i libri che componevano l’opera epico- (altro…)
(Vicisolum Productions) Confesso di aver avuto difficoltà a comprendere appieno questo “From These Waters”, sesta fatica degli Svedesi Loch Vostok. Non è facile, infatti catalogare lo stile della band di Uppsala entro un genere specifico. La loro proposta mescola metal estremo (death e black), progressive, djent, virtuosismi di chitarra, con una continua alternanza (altro…)
(Nordvis Produktion) Lustre: un progetto unico, speciale. Armonia ed infermale energia che tuonano dal mezzo delle foreste svedesi. Questo singolo è tratto da “Blossom” il quinto lavoro dell’artista nordico, previsto per Aprile e preannuncia il sound tipico di Lustre: ambient, tastiere, voci strazianti e mai in primo piano, mantenendosi nella direzione presa con l’ultimo (altro…)
(Pulverized Records) Totalmente devoti alle sonorità death metal che imperversavano in Scandinavia negli anni ’90, i Malesi Lavatory danno alle stampe questo “Morbid Terror”, album che ricalca in maniera calligrafica le gesta di Entombed, Dismember e Grave, con qualche leggera influenza death di (altro…)
(Hells Headbangers) Quarto album per gli Statunitensi The Lurking Corpse, band che mescola con buona personalità le influenze horror/punk dei seminali Misfits, ai quali si rifanno anche dal lato estetico, con il metal dei Mercyful Fate; a tutto ciò vengono aggiunte potenti bordate thrash/death sullo stile dei primi Sodom. Questo mix apparentemente eterogeneo, (altro…)
(Art of Propaganda) Con una copertina che richiama quelle dei romanzi di inizio Ottocento si affaccia sul mercato internazionale il debut dei Latitude Egress, one man band tedesca che propone un funeral doom orgoglioso di essere in clean vocals. Sette brani con titoli lunghissimi che reinterpretano bene, (altro…)
(Another Side Records / Metal Scrap Records) Dopo pochi secondi di ascolto, addirittura dopo metà dell’intro intitolata “First Blood”, è palese che il prodotto di questa band è curato ed accattivante. Un crescendo di batteria, violini e synth che fa aumentare l’interesse e la voglia di scoprire cosa riserva l’EP dei greci Leave the Circus. Ed (altro…)
(Revalve Records) La Revalve è continuamente attiva e vanta un roster corposo. Tra le ultime proposte dell’etichetta italiana c’è “Mass Distraction”, lavoro della deathcore band cremonese Lacerhate, la quale si distingue per un sound che oscilla tra un groove thrash metal e un blando deathcore. Blando perché (altro…)
(Naked Lunch Records) Tornano dopo qualche anno di silenzio i torinesi Lilyum, come sempre capitanati dal poli strumentista Kosmos Reversum. Tornano segnando il traguardo del quinto full length con una violenza scatenata, brutale, esaltata dalla batteria elettronica e da un vocalist disumano. Dieci tracce spietate, che tranne l’atmosferica introduzione non lasciano scampo, non fanno (altro…)
(Solitude Prod.) I brasiliani Lachrimatory hanno già pubblicato il proprio secondo album, autonomamente, nel 2011, ma è grazie alla Solitude Prod. se oggi “Transient” può conoscere una vasta diffusione anche in Europa. Inutile precisarlo dato il monicker e la copertina: i nostri si dedicano a un doom/death (altro…)
(AFM Records) Il 31 ottobre è stato il momento per presentare sul mercato un nuovo album dei Lordi. La band finlandese rappresenta un tipico esempio di immagine (horror) costruita per potenziare la propria musica. Un ulteriore argomento per far parlare di se. Lordi è questo e tale teoria è già stata discussa QUI. In ogni caso “Scare Force One” è un ottimo esempio di heavy (altro…)
(Massacre Records) Il settimo album dei Lonewolf sembra ancora più debitore, rispetto a quelli che l’hanno preceduto, dell’heavy/power sound tedesco di fine anni ’80-inizio anni ’90: i Running Wild sono una costante del sound, ma ci sento anche l’influenza di Iron Savior, Grave Digger, Paragon e Wizard (forse il referente più vicino). (altro…)