MINDLESS SINNER – “Turn On The Power” (Reissue)
(Pure Steel Records) Accanto al primo EP di questi svedesi, “Master Of Evil”, la Pure Steel rimette sul mercato anche il full-length di debutto dei Mindless Sinner, datato 1986 e incorniciato da una copertina che definire kitsch sarebbe riduttivo. (altro…)
MINDLESS SINNER – “Master Of Evil” (Reissue/Compilation) (#memorabilia)
(Pure Steel Records) Gli svedesi Mindless Sinner avevano fatto a tempo a pubblicare il proprio nuovo disco, “Poltergeist”, prima della pandemia: mentre che il mondo metal riparte, la Pure Steel Records ha ben deciso di ristampare le primissime uscite della band. (altro…)
MYSTERIZER – “The Holy War 1095”
(Rockshots Records) Se il debut “Invisible Enemy” si giocava su coordinate tutto sommato maideniane, per il proprio secondo disco i finlandesi Mysterizer si spostano su più sicure atmosfere power: “The Holy War 1095”, che immagino dedicato (altro…)
NMB (The Neal Morse Band) – “Innocence & Danger”
(InsideOut Music) Semplificando il nome e chiamandosi ora solo NMB, la Neal Morse Band gunge al quarto album, tornando ad un disco non pensato come concept, un nuovo lavoro sotto la direzione di Neal Morse (voce, chitarre e tastiere), sempre accompagnato dal batterista Mike Portnoy (Liquid Tension Experiment, ex Dream Theater), il bassista Randy George, Bill Hubauer (tastiere e voce) ed Eric Gillette (voce e chitarre)… ovvero un manipolo di musicisti di altissimo livello, di virtuosi senza paragoni. (altro…)
MAZE OF TERROR – “Offer to the Fucking Beasts”
(Xtreem Music) Thrash metal dal Perù… e che thrash! I Maze Of Terror tornano con un nuovo album cinque anni dopo il precedente “Ready To Kill”. Il loro suono non è cambiato di una virgola: sporco, grezzo, veloce e con quel che di ‘tecnologico’ e tecnico che li contraddistingue dalle altre proposte musicali. (altro…)
MENTALIST – “A Journey Into The Unknown”
(Mentalist Records/Pride & Joy Music) Dopo il debut ‘bello ma non bellissimo’ (recensione qui), i Mentalist di Thomen Stauch tornano con un album che mi sembra più strutturato e vincente: i nostri infilano un paio di ritornelli notevoli, qualche passaggio strumentale divertente… e il gioco è fatto! (altro…)
ANTTI MARTIKAINEN – “Carmina Gloria”
(Autoproduzione) Ecco una cosa che non si vede tutti i giorni… vi presento il compositore finlandese Antti Martikainen, che nella sua breve carriera (iniziata nel 2013) ha composto qualcosa come 15 album (!), la maggior parte di soundtrack music strumentale dai toni epic/power. (altro…)
MALVENTO / ABIGAIL / MALAURIU – “Malvento / Abigail / Malauriu” (Split)
(Staring into Darkness) MC con fine promozionale, questo split, che vede succedersi ben tre realtà musicali (anche se qui si va a recensire il file digitale). Bando alle ciance allora, e sotto con il primo gruppo. Gli italiani Malvento, una solida realtà napoletana che ha un paio di decenni di attività e ben quattro album alle spalle e una valanga tra demo e singoli, come ogni buona black metal band che si rispetti. (altro…)
MAX NAVARRO – “Pretty Miseries”
(Cherry Lips Records) Disco celebrativo per il rocker italo-canadese, il suo quinto, un disco che marca i suoi rispettabili quindici anni di carriera. (altro…)
MARCH IN ARMS – “Pulse of the Daring”
(RFL Records) Military power metal! Non chiamateli la risposta del South Dakota ai Sabaton, perché i March in Arms hanno in comune con gli svedesi soltanto le tematiche guerresche; per il resto, la band (altro…)
YNGWIE MALMSTEEN – “Parabellum”
(Music Theories Recordings / Mascot Label Group) Hej Maestro! Ära dig, mästare! Il funambolo del metal neo classico, il genio delle scali minori, l’irriverente ma geniale Malmsteen firma il suo ventiduesimo disco, un’assalto sonoro composto da dieci brani per la maggior parte strumentali, dettaglio non trascurabile visto che l’axe man continua a non chiamare uno qualsiasi dei favolosi vocalist che hanno offerto le loro corde vocali nei tanti album della strepitosa carriera del genio svedese. (altro…)
MAYHEM – “Atavistic Black Disorder / Kommando” (EP)
(Century Media Records) Un EP da sparare a tutto volume, lasciandosi andare con dissolutezza, fuori controllo, un salto nel vuoto verso gli abissi delle fiamme dell’inferno. Ma questo atteggiamento, in qualche modo, è comune per ogni pubblicazione dei tanto mitici quanto nefasti Mayhem, giusto? (altro…)
MANNVEIRA – “Vítahringur”
(Dark Descent Records) Ad undici anni dalla formazione, con in carriera solo un EP ed uno split con i canadesi Ellorsith, finalmente debuttano i Mannveira, entità che emerge dall’intensa e deviata scena di Reykjavík, in Islanda. (altro…)
METATOR – “Akocedakor” (Reissue)
(Blood Fire Death) Il primo album dei Metator non è propriamente tale, più che altro è un abominio indicibile innominabile! Una follia senza fine ha rapito i catalani, spingendoli a riversare una colata di odio prodotta dalla fusione di black e brutal death metal, nonché grindcore. Nei tredici pezzi si assiste a delle scariche (altro…)
METALWINGS – “A Whole New Land”
(Autoproduzione) Dopo il debut del 2018 (recensione qui), i bulgari Metalwings si riaffacciano sul mercato con il mastodonte “A Whole New Land”, quasi 70 minuti di gothic/symphonic metal di nuovo non stellare ma certamente di buona fattura. (altro…)
MOTÖRHEAD – “No Sleep ‘Til Hammersmith (40th Anniversary Edition)”
(BMG) Religione. Storia. Tradizione. Folklore. Quando si parla dei Motörhead, bisognerebbe in verità stare zitti, inchinarsi, prostrarsi. Dio era ed è ancora Mr. Kilmister. (altro…)
MAMMOTH WVH – “Mammoth WVH”
(EX1 Records / Explorer1 Music Group) Chiamiamola eredità. Diciamo pure che è figlio d’arte… e pertanto parte ad una posizione favorevole, ma Wolfgang Van Halen -il figlio del compianto Eddie Van Halen- sa il fatto suo. Questa sua one man band, fondata l’anno scorso un mese dopo la morte del padre, dimostra al mondo che il ragazzo ci sa fare, sa suonare (si è occupato di tutti gli strumenti), sa comporre e sa anche cantare con una voce dannatamente rock, pungente, tagliente. (altro…)
MOLIS SEPULCRUM – “Left For The Worms” (EP)
(Pulverised Records) Nuova proposta di devastazione e morte da parte della Pulverised Records che presenta una band ungherese creata da elementi di Gravecrusher e Mörbid Carnage. I Molis Sepulcrum si votano alle tipiche distorsioni del death metal svedese di trent’anni fa, come Grave e Dismember, oltre a qualche spunto statunitense quanto europeo. Sei pezzi con ritmiche (altro…)
MIDNITE CITY – “Itch You Can’t Scratch”
(Roulette Media) I Midnite City sono il progetto concepito dall’attuale biondissimo vocalist dei Tigertailz, Rob Wylde, il quale fondò questa band nel 2017 portandola avanti con intensità, con visibilità, calcando innumerevoli palchi e generando una ottima fan base. “Itch You Can’t Scratch” è già il terzo album che viene pubblicato (dopo l’omonimo del 2017 e “There Goes The Neighbourhood” dell’anno successivo) ed il genere è, ovviamente e senza dubbio, hard rock da stadio, hard rock ricco di melodia, farcito di canzoni brillanti, coinvolgenti, catchy, capaci di rievocare il sound degli anni d’oro di bands come Def Leppard, Danger Danger, Poison, Mötley Crüe, Skid Row e, ovviamente, Tigertailz. (altro…)
MR. BUNGLE – “The Night They Came Home”
(Ipecac Recordings) Pubblicato alla fine dello scorso anno “The Raging Wrath of The Easter Bunny Demo” ora i Mr. Bungle di Mike Patton, Dave Lombardo, Scott Ian, Trey Spurance e Trevor Dunn pubblicano un live nei formati audio e video (tra i quali anche in VHS) disponibili insieme. Nel giorno di Halloween dello scorso anno la band ha tenuto un show in streaming, il cui (altro…)
MESARTHIM – “Vacuum Solution” (EP)
(Avantgarde Music) In questa redazione vige una buona reputazione riguardo a Mesarthim (ne abbiamo scritto QUI, QUI e QUI), un duo australiano che coniuga il black metal ai beat elettronici. Dunque, banalmente, a partiture black metal inseriscono tappeti ritmici artefatti e di stampo beat, cioè electro pop e techno beat. Un personalismo che genera cose (altro…)
MP – “Get It Now” (Reissue)
(Relics from the Crypt) Seconda ristampa, dopo il debut “Bursting Out (The Beast Became Human)”, per gli heavy/speed metallers MP, ovvero Metal Priests: il loro secondo album è di molto superiore al debut, per quanto si mantenga senza brillare nei tipici canoni dell’epoca (è del 1987) e del genere. (altro…)
MP – “Bursting Out (The Beast Became Human)” (Reissue)
(Relics from the Crypt) Il ritorno sul mercato dei primi due dischi dei tedeschi MP, cioè Metal Priests (qui ci occupiamo proprio del debut, del 1986) mi fa porre ancora una volta la fatidica domanda: ma c’è davvero di aprire tutti, ma proprio tutti, i cassetti dell’underground, per mostrarne il contenuto alle nuove generazioni? (altro…)
MONSTER MAGNET – “A Better Dystopia”
(Napalm Records) In attesa che il disastro pandemico sia un ricordo, alcune band e musicisti nel mentre si sono dati da fare. I Monster Magnet hanno scelto di pubblicare un album di cover, dopo l’ultimo lavoro in studio intitolato “Mindfucker” e pubblicato nel 2018. “A Better Dystopia” comprende tredici pezzi, contando anche la bonus track (altro…)
MOON COVEN – “Slumber Wood”
(Ripple Music) Dalla Svezia, puro doom, assoluto stoner. Musica fuzzy, dentro un alone etereo ma potente, sferzante, musica ricca di una melodia deliziosamente rozza, coperta di polvere. I Moon Coven, in circolazione da quasi un decennio, danno finalmente seguito al debutto omonimo ormai vecchio di cinque anni, ribadendo di restare fedeli alla linea, al classico, spingendo sulla creatività e gli arrangiamenti piuttosto che andando a cercare nuove strade, spesso incompatibili con questo genere. (altro…)
MAJESTIC DOWNFALL – “Aorta”
(Personal Records) Durante la pandemia i Majestic Downfall hanno registrato il loro sesto album. I primi due, cioè “Temple of Guilt” e “The Blood Dance”, rispettivamente pubblicati nel 2009 e nel 2011, che misero in chiaro le tendenze doom metal della band, sono stati pubblicati dalla nostra connazionale (altro…)
THE MONOLITH DEATHCULT – “V3 – Vernedering: Connect the Goddamn Dots”
(Human Detonator Records) Finalmente connettono quei dannati punti gli olandesi The Monolith (o ‘MonoLOATH’) Deathcult! Quei punti con i quali ci stanno stressando da una vita, ovvero da prima di questa pandemia, quando pubblicarono tutti fieri il singolo della title track. A quasi due anni dal suddetto singolo, avevo ormai dato per scontato che il terzo capitolo della trilogia “V” non sarebbe mai arrivato, lasciando deliziosamente incompleto quel disegno iniziato con “V1” nel 2017 (recensione qui) e continuato con “V2” l’anno successivo (recensione qui). Infatti nel 2019 non è arrivato il terzo capitolo, nessuna traccia nel 2020, da parte del trio (più un batterista, Frank Schilperoort, session stabile che tuttavia si rifiuta o si vergogna di essere menzionato nella line up ufficiale)! (altro…)
ABLAZE MY SORROW – “Among Ashes and Monoliths”
(Black Lion Records) E chi lo sa cosa scatta nella testa di un recensore quando va ad ascoltare un nuovo album da valutare. Nel mio caso, ma penso la cosa sia comune, vado a mente libera per associazioni che automaticamente si prendono il loro spazio nella testa. (altro…)
MISSTRESS – “Resurrected”
(Blasphemous Records) Emergono dall’underground polacco, sono in giro a un decennio ma, diamine, questa band sembra aver viaggiato nel tempo, dagli anni ’80 ad oggi in un solo salto! Fanno uno shock/horror/glam metal, ma appena si preme play il suono che esce è un frullato di vecchi Mötley Crüe , antichi Death SS, un po’ di Mercyful Fate ed una generosa spruzzata di buon Alice Cooper, passando per i nostrani e più giovani Superhorror. (altro…)
MÚSPELLZHEIMR – “Múspellzheimr” (Reissue)
(Amor Fati / Afgrundsvisioner) Dopo vari split e compilation, questo album omonimo -il quarto- è finalmente il successore di “Raukn” il quale uscì nel 2019 per poi esser ripubblicato in formato fisico dalla Amor Fati l’anno successivo (recensione qui). La band danese, avvolta nel mistero, non si smentisce: infatti questo album è in verità uscito circa un anno fa ancora, una volta per il collettivo Afgrundsvisioner, ovvero una specie di ‘Inner Circle’, un’etichetta simbolica concepita per diffondere l’ideale dei membri, senza puntare ad essere una entità devota alla musica in qualche modo commerciale; (altro…)
ALBERT MARSHALL – “Beautiful Nightmare”
(RC Inst Fringe) Un tempio dello shred. Un santuario di licks, un rituale di corde torturate, bending senza pietà, assoli iper veloci, fraseggi suggestivi e penetranti, melodie avvincenti che abbracciano stili diversi, dall’occidente all’oriente, dagli anni ’70 ad oggi…. in un tripudio di emozioni, di sensazioni, di viaggi, di sogni e di incubi. (altro…)
MORTICULA REX – “Autumnal Rites”
(Satanath Records / Immortal Souls Productions) Secondo infernale album per il duo italiano Morticula Rex, con quel death metal farcito di inquietante doom. I due componenti, anche attivi con Malevolent Promulgation, Daemonokrat e Religio Mortis rappresentano un duo da tempi recenti, apparentemente dopo il debutto del 2018, quando al mastermind e tuttofare A. Wehrmacht si è affiancato il chitarrista, bassista e vocalist Pavor Nocturnus (dei Malevolent Promulgation), ampliando la visione globale del progetto. (altro…)
MINAS MORGUL – “Heimkehr”
(Trollzorn) Al settimo album in venti anni e più di carriera, i Minas Morgul registrano una sequela di pezzi, dieci, che fondono pochi elementi death, molti pagan, atmospheric (altro…)