REAPTER – “Blasted”
(Buil2kill Records) Terzo album per Reapter, band capitolina attiva dal 2005 piuttosto apprezzata nella scena italiana, band che ha condiviso il palco con nomi quali Testament, Dark Funeral e Sinister. (altro…)
(Buil2kill Records) Terzo album per Reapter, band capitolina attiva dal 2005 piuttosto apprezzata nella scena italiana, band che ha condiviso il palco con nomi quali Testament, Dark Funeral e Sinister. (altro…)
(MNRK) Ti svegli una mattina, una domenica d’inverno; ti salta in mente di far suonare “Where Myth Becomes Memory”. La domenica diventa il giorno dopo, poi quello dopo ancora, poi improvvisamente quello prima… una settimana fa, tre giorni dopo, verso il passato, attraverso il futuro, di nuovo nel presente… l’inverno inizia a rotolare verso le stagioni che seguono… le quali poi iniziano a scorre veloci, un ciclo infinito, rocambolesco, con accelerazioni brutali e pause imprevedibili… giorni, anni, mesi, ore, stagioni, epoche, ere che si susseguono in ordine sparso, venti gelidi, temperature soffocanti, tuoni e lampi, terremoti, frane, ghiaccio e sole rovente. (altro…)
(Memento Mori) Certe volte il confine tra mancanza di senso nella musica e completa padronanza degli strumenti rappresenta una linea davvero molto sottile su cui muovere i propri intenti. (altro…)
(autoproduzione) Quattro pezzi per iniziare la propria carriera musicale, da parte di Marco Antonio Sergi, bassista, Francis D. May, chitarrista e Crystal Emiliani, cantante. I tre romani insieme da circa un anno (altro…)
(Jolly Roger Records) Cinquanta!!! Quando il main stream della scena musicale italiana ti riempie la testa dei soliti ‘interpreti’ ormai storici (per non dire vecchi), spesso ci si dimentica di altre realtà grandiose che hanno scritto la storia, realtà praticamente sconosciute alle masse. (altro…)
(AFM Records) Era il 2000, vigilia di Natale. Mi ricordo come fosse ora: andai nel mio negozio di fiducia e, a scatola chiusa, comprai l’edizione limitata di “Dawn Of Victory”, di quelli che allora reputavo dei tizi sconosciutissimi, ossia i Rhapsody. (altro…)
(Signal Rex) Dietro il suggestivo nome si cela una one man band cilena che al primo colpo cerca il centro perfetto… e lo schiva non di molto. La seminale e minimale copertina introduce ad una mini opera in cinque parti, intro e outro comprese. (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Debutta su supporto fisico, così, quasi a sorpresa e senza fornire informazioni, la one man band capitanata da Romain Paulet, il quale precedentemente era la mente che si celava dietro un’altra sua one man band, gli Erased Memory. (altro…)
(Hummus Records) Progetto nato quasi per gioco, per scherzo e composto dal batterista dei Coilguns affiancato da Jona Nido, ovvero il fondatore della Hummus Records. Inizialmente questo duo (ovvero i Closet Disco Queen) mostrava una tendenza prog rock e voleva essere ‘una versione senza talento dei The Mars Volta’ (cit.), tuttavia poi le cose si sono evolute, sono andate avanti, si sono inerpicate lungo i sentieri sconnessi ma seducenti della perversione musicale, caricando poi su questa strana carovana altri due musicisti, Kevin Galland e Chadi Messmer, i quali rappresentano l’altra metà, i The Flying Raclettes. (altro…)
(Steamhammer/SPV) Dopo il ripensamento che ha generato il più breve scioglimento nella storia del metal, qualche anno fa, ecco un nuovo capitolo del pirata tedesco per eccellenza, pronto a regalarci un altro tassello della sua altalenante discografia. Intendiamoci, molti sono stati i successi musicali e commerciali del biondo chitarrista, ma ci sono anche tanti momenti molto meno ispirati. (altro…)
(earMUSIC) Il bassista dei Deep Purple Roger Glover pubblicò questo suo album solista nel 2002 per Eagle Records. Glover realizzò questo lavoro con un manipolo di musicisti che vengono racchiusi sotto l’insegna ti The Guilty Party e tra questi spicca anche Randall Bramblett, voce principale e autore della maggior parte dei testi. Il (altro…)
(Massacre Records) M. Roth degli Eisregen, ma anche di Eisblut, Marienbad e altri progetti, si mette al servizio di suo figlio Quentin. Quest’ultimo ha composto dei pezzi che dall’essere strumentali, hanno poi trovato la voce di Roth senior per completarsi definitivamente. Quentin ha scritto questi pezzi, dodici in tutto, nell’arco di due (altro…)
(FHED Records) Ecco un vero album grindcore. Qualcosa che fa davvero bene alla salute! I feroci britannici Razoreater pubblicano per l’etichetta FHED di Cardiff, qualcosa che rappresenta per lloro un concentrato di tutto quello che un combo grindcore può manifestare: frustrazione, rabbia, accuse, cinico realismo, disagio e mente (altro…)
(Iron Bonehead Productions) Non si ferma la one man band australiana Runespell, pubblicando il quarto lavoro dal 2017 in poi, un costante incedere intervallato solo da uno split con i Forest Mysticism (recensione qui). (altro…)
(Avantgarde Music) Dea e A.B.R., le due menti dietro questo progetto, sono in combutta da un paio di decenni. Hanno suonato black metal in varie band disperse tra Francia e Belgio (i loro paesi di origine) ma solo ora si riuniscono per convergere le loro molteplici influenze in questo debutto, tasto aggressivo, quanto atmosferico, tanto brullo e siderale, quanto caldo ed emozionale. (altro…)
(Sleazy Rider Records) Non mi aveva convinto il precedente disco dei Rampart, “Codex Metalum”, e devo dire che anche questo ‘quinto nato’ ha diversi difetti: a questi pur sempre generosi bulgari, impegnatissimi (altro…)
(Autoproduzione) Brasiliani e al debutto, i Rider vogliono essere più classici del classico… e ci riescono, devo dire, decisamente bene! Il loro “Midnight Line” si colloca certamente nell’ambito della NWOTHM, e le foto promozionali lo dimostrano del resto oltre ogni ragionevole dubbio. (altro…)
(Massacre Records) La passione dei Rebellion per temi storici o letterari (si veda il precedente disco, dedicato a Shakespeare come lo (altro…)
(Autoprodotto / Timezone Records) Il chitarrista e polistrumentista tedesco Raimund Burke è sulla scena da molti anni; non solo ha militato in varie bands, ma vanta altri quattro dischi come solista. Con questo nuovo quinto album l’artista ha voluto andare oltre: non solo ha composto, suonato, arrangiato e prodotto tutto da solo… ma questa volta ha chiamato un manipolo di artisti ai quali è stato affidato il microfono: Roland Grapow (Masterplan, ex Helloween), Rasmus Andersen (Diamond Head), Henning Basse (ex Firewind, ex Metalium), Oliver Hartmann, Sebastian Zierof, Christian Erik e David Readman (Pink Cream 69, Tank)! (altro…)
(Rock City Music Label) Se amate il power più roccioso e graffiante, i russi Rubicon (cioè, russo è il nocciolo della band, che (altro…)
(Cyclic Law*) La multistrumentista di San Francisco Leila Abdul-Rauf pubblica il suo quarto album solista. Già componente di altre band e progetti, tra i quali Vastum, Ionophore, Cardinal Wyrm, Fyrhtu, LAR si distingue per la sua capacità di suonare il basso (altro…)
(Careless Records / Narcoleptica Productions) Il quinto album per Regardless Of Me, dodici anni dopo il primo “The World Within”, è come abitualmente per gli altri lavori, un passo avanti per la band. I tanti cambi di formazione a quanto pare pare sono terminati e pur tuttavia per “Forms” giunge al microfono la cantante Arys Noir, integrata dagli interventi (altro…)
(Steamhammer / SPV) In questo periodo di noia mortale dovuta all’assenza dei concerti, una bestia da palcoscenico come Axel Rudi Pell (e compagni), semplicemente si rifiuta di fare un nuovo disco, visto che l’ultimo “Sign Of The Times” (recensione qui) non è ancora stato portato in tour. (altro…)
(Scarlet Records) Si sente dalla prima nota, che i Reinforcer sono tedeschi: il loro debut si connota per testi dedicati principalmente a episodi storici (il ‘Principe’ che dà il titolo al disco è ad esempio Arminio, il vincitore della Battaglia di Teutonburgo e simbolo del primo orgoglio germanico. (altro…)
(Massacre Records) Nuova e magistrale opera per gli svizzeri che esibiscono dodici pezzi, outro compresa, di un robusto e tonico death metal smaltato di derivazioni thrash metal. Registrato nel 2020 e finalizzato con la masterizzazione ad inizio 2021, “Collapse Into Chaos” in neppure quaranta minuti sommerge l’ascoltatore con tutte le peculiarità del genere. La band sa accelerare (altro…)
(NorthPoint Productions) “Paper Blood” uscì nel 2005, verso la fine del periodo di John West di questa band danese che in trentadue anni, dietro al microfono, ha avvicendato vari grandi vocalist. (altro…)
(AFM Records) In attesa del nuovo disco, è tempo anche per i Rhapsody of Fire di riempire il vuoto lasciato dalla pandemia… con un EP di 40’ che però, a conti fatti, presenta un solo inedito (che sarà comunque, anche se in versione estesa, sul nuovo full-length). (altro…)
(Vic Records) Onore alla Vicrecords per avere ripescato e pubblicato “When Hope Is Pain”, debut album degli statunitensi Ritual Sacrifice. La band nasce nel 1988, pubblicando cinque demo dal 1989 al 1994. Il debutto in questione sarebbe dovuto uscire nel 1995 per Massacre Records; (altro…)
(Autoproduzione) Essendo io un grandissimo fan del thrash anni ’80, quando la redazione mi ha assegnato la recensione di una band influenzata da Sodom, Kreator, Destruction e Absu, ho accolto la cosa con grande entusiasmo anche perché non avevo sentito parlare dei catalani Redimoni, band in circolazione da una ventina di anni. (altro…)
(High Roller Records) Questo album per molti è considerato l’ultimo dei grandi registrati dai Raven. Il trio di Newcastle formato dal bassista e cantante John Gallagher, suo fratello e chitarrista Mark e il batterista Rob Hunter pubblicano “All for One” l’1 agosto del 1983. L’album, il terzo dei Raven, è prodotto da (altro…)
(Karisma Records) Chiude il cerchio la Karisma Records, completando il ciclo di ripubblicazioni degli album degli storici Ruphus, leggendaria prog band norvegese in forte attività negli anni ’70. Infatti dal ’73 al ’79 i Ruphus, attraversando una infinità di cambi di line up, pubblicarono ben sei dischi (alcune recensioni delle reissue qui, qui e qui) ed il brillante “Manmade” fu l’epilogo, anche conseguente alla perdita di tre membri importanti rispetto al precedente “Flying Colours” uscito l’anno prima, compreso il batterista Thor Bendiksen, uno dei membri fondatori. (altro…)
(Icons Creating Evil Art) Sono bizzarri ed eccitanti i Reach, trio svedese che si lascia andare lascivamente ad un rock libero, intenso, creativo, avvolgente. Lo chiamano alternative rock, ma questo “The Promise of a Life” è una versione moderna di un rock/pop iper-classico, tanto che è molto difficile resistere alle sensuali melodie, alle provocanti ritmiche, all’impostazione suggestiva e dannatamente sensuale che risveglia ricordi lontani. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Per quanto i miei generi di elezione siano il power e l’heavy metal classico, non mi perdo mai un’uscita di Ricky Warwick (che, per chi non lo sapesse, è il chitarrista dei Black Star Riders, ovvero i Thin Lizzy post-reunion): (altro…)
(Dissonance Productions) Nella loro biografia, i Rekuiem si includono con orgoglio fra i prime movers della NWOBHM, e addirittura ritengono di aver dato un impulso importante alla nascita del doom metal… usciti con un 7’’ nel 1980, quattro anni dopo scomparvero dalla scena; (altro…)
(Moment Of Collapse Records*) “Epidermide” per i Riah, “Hollow” per i Postvorta ed entrambe le band si uniscono per la composizione che offre il titolo a questo split. Una collaborazione niente male per queste due (altro…)