SOMETIMES WE MAKE MUSIC – “Trail of the Fallen”
(Autoproduzione) Ecco la band che non ti aspetti: dall’estremo ovest della Norvegia, i Sometimes we make Music esordiscono con un debut indecifrabile quanto accattivante, (altro…)
(Autoproduzione) Ecco la band che non ti aspetti: dall’estremo ovest della Norvegia, i Sometimes we make Music esordiscono con un debut indecifrabile quanto accattivante, (altro…)
(Reaper Entertaiment) Dopo aver esordito con un disco interamente dedicato a tematiche horror (si tratta di “Screamworks”, del 2016), i power metallers finlandesi Silver Bullet passano alla stregoneria: (altro…)

(Punishment 18 Records) Il copione è di quelli già scritti, ma proprio per questo si tratta di uno script collaudato: abbiamo qui una band inglese che fa del thrash di stampo tedesco e che ha uno zoccolo duro di fans; ad ogni (altro…)
(Fighter Records) Ecco l’esordio dei giovani spagnoli Street Lethal: tutti i membri della band, rigorosamente vestiti di spandex e borchie, si nascondono dietro uno pseudonimo che termina appunto per ‘Lethal’, (altro…)
(Sepulchral Voice Records) Tolta l’intro di circa un minuto, la demo dei Sijjin propone quattro tracce in cui il thrash teutonico dei Destruction si fonde con il suono decisamente più estremo del death europeo. Ne esce una demo (altro…)

(Beverina / Casus Belli Musica) Ripubblicazione del debutto della one man band americana Ramihrdus, grazie alle due label che si sono prese in carico il nuovo disco “Midsummer’s Twilight” (recensione qui). “Eternity” rivela le origini, svela le basi che hanno condotto il (altro…)
(Hellbones Records) Leggo la cartella stampa, dopo aver sfogliato un booklet ben fatto, e mi rendo conto che forse sono io a non capire più nulla. Emerge quel male incurabile chiamato ‘definizione del genere musicale’, infezione virale che qui riporta laconica,emente una fila di (altro…)
(Dying Victims Productions) Premessa. Quando recensisco un disco, ho l’abitudine di andare un po’ a vedere cosa ne hanno detto gli altri: raramente mi lascio poi influenzare, (altro…)
(Blood Harvest Records/I Voidhanger) I cliché per fare dei Sartegos un gruppo black underground ci sono tutti: una sola mente dietro strumenti e voce, registrazione disastrosamente amatoriale, un logo indecifrabile, (altro…)
(Art Of Melody Music / Burning Minds Music Group) Il tempo vola. Sono già trascorsi dieci anni dalla nascita dei Saints Trade, band bolognese a mio avviso tra le migliori realtà mondiali in ambito hard rock. Dieci anni di (altro…)
(Arising Empire) Gli Spoil Engine vengono presentati come una band modern metal dal Belgio… tuttavia con delle imprecisioni: non solo l’attuale line up è per metà olandese, ma la definizione modern metal è troppo (altro…)
(Nuclear Blast Records) Greg Mackintosh è il chitarrista solista dei Paradise Lost e per poco meno di un decennio ha tenuto in vita il progetto Vallenfyre, nato nel 2009 come tributo e personale (altro…)
(Massacre Records) Ascoltare “Norsemen”, la sesta fatica sulla lunga distanza degli immortali Stormwarrior, mi ha restituito una immagine precisa. (altro…)
(code666) Prolifici gli Slow, il duo belga composto dal polistrumentista Déhà e dall’autrice dei testi Lore (anche bassista e curatrice degli arrangiamenti). In dodici anni hanno prodotto ben otto album (sei, se consideriamo che il quarto (altro…)
(Mighty Music) Da Seattle tuonano i Syztem7, una band dalle molteplici e vaste influenze musicali, con un genere che si consolida da (altro…)
(autoproduzione) È la stessa band a citare tra le proprie influenze Lamb Of God, Gojira, Sepultura e Devildriver che spuntano saltuariamente in giro tra i pezzi e tuttavia non sono tali da essere (altro…)
(Invictus Productions) I belgi Possession copulano con altre empie entità. E dall’inverecondo talamo ecco questo macilento split, il primo della progenie che ne deriva (qui il secondogenito). (altro…)
(Ván Records) Ahzari, voce, basso e chitarre, e V. alla batteria, creano un’atmosfera decadente e in certi momenti misteriosa nel black metal di questo nuovo album. Norvegesi, di Trondheim, i Saligia sono (altro…)
(AOP Records) Pura emozione con il secondo album degli spagnoli Sun Of The Dying. Collocati tra il death ed il doom, in verità creano un sound pregno di atmosfera, dalle influenze oscure e gotiche, con tastiere suggestive, linee di basso imponenti, chitarre (altro…)
(Sun & Moon Records) Dopo quasi oltre quindici anni di attività, gli assurdi Siculicidium, band romena capitanata dall’altrettanto assurdo Béla Lugosi, hanno pubblicato solo due album… ed una manciata di EP. La cosa che adoro di questo progetto è l’estrema personalità stilistica, (altro…)
(The Sign Records) Gli svedesi Screamer hanno ormai raggiunto un livello qualitativo eccellente, e ogni loro prova di questa bella espressione di New Wave of Swedish Heavy Metal (altro…)
(autoproduzione) Uno stile considerabile tra thrash e spunti death metal quello dei Second Brain. Ritmi e riff sono espressione di velocità, con alcune progressioni rilevanti. Voce gutturale di Agravain, anche (altro…)
(Vic Records) I Soulburn nascono da due costole degli Asphyx. Bob Bagchus e Eric Daniels, batterista e chitarrista, sono state due colonne della gloriosa band olandese, ma nel 1996 presero brevemente (altro…)
(MDD Records) Negli ultimi tre anni abbiamo ascoltato (sia chiaro, sempre con piacere) due dischi dei Suidakra (“Realms of Odoric”, del 2016, e “Cimbric Yarns”, di due anni dopo) (altro…)
(Karma Conspiracy Records) Follia. Follia accentuata da altra pazzia psichedelica. Giunti al secondo album, gli italiani Salmagündi (moniker derivante da una ricetta indiana che è praticamente un miscuglio di tutto… con l’aggiunta dell’umlaut!) (altro…)
(Steamhammer / SPV) Se ne può parlare per tutto il tempo necessario, ma per quanto la vasta discografia dei Sodom sia sempre stata roba pesante, sferzante, cattiva ed irresistibile… ci sono due maledetti album che rimarranno per sempre nel (altro…)
(Seance Records) Lenti, suggestivi ed incisivi. Il debutto del progetto austriaco Selenite crea una apparizione santificata della totale devastazione e dell’assoluto vuoto interiore. Dietro al progetto c’è Stefan Traunmüller, artista attivo con un sacco di altre idee, quali Golden Dawn, (altro…)
(Nuclear Blast Records) Versione audio del film/concerto uscito su tutti i cinema, “The Repentless Killogy” rappresenta il canto del cigno per gli Slayer, almeno per quanto riguarda le tournée. La band sembra infatti intenzionata a continuare a (altro…)
(Goathorned Productions) Puro orrore ed infinita devastazione, un assalto di sonorità inospitali che tuonano dalla Svizzera. Occulti, mistici, introspettivi: il loro black metal è nebbioso, ansioso, lacerante e totalmente desolato, anche se (altro…)
(Satanic Art Media) Nasce come un progetto solista di Þórir Sárr. Þórir è multistrumentista, ha competenze di studio e ha lavorato per molto tempo con i Nyss, altra formazione che naviga nel mare del black metal (altro…)
(Indie Recordings) Sporchi, brutti e cattivi… ma anche eleganti, tecnici ed atmosferici! Sempre una piacevole sorpresa i Sarke, la band di Nocturno Culto (Darkthrone) e Sarke (Khold), in compagnia tra gli altri di Steinar Gundersen (Icx Vortex e Satyricon) e Anders (altro…)