VETTEN ÄPÄRÄT – “Syntyi Talven Kyynelistä”
(Inverse Records) Si vede anche guardando la copertina ad occhi chiusi che siamo di fronte ad un gruppo finlandese. Un’intro fantasy introduce in un album fatto di suoni della foresta e dei luoghi (altro…)
(Inverse Records) Si vede anche guardando la copertina ad occhi chiusi che siamo di fronte ad un gruppo finlandese. Un’intro fantasy introduce in un album fatto di suoni della foresta e dei luoghi (altro…)
(Sun & Moon Records) Al secondo album completo, gli svedesi Void Moon fanno il botto. Senza se e senza ma, questo lavoro è una piccola gemma di Doom dalle tinte epiche. L’impostazione (altro…)
(Iron Bonehead Productions) Un debutto con il botto per questi neozelandesi, che han ben pensato di proporre la propria opera prima in formato altamente tecnologico e (altro…)
(SPV) Fra 1999 e 2000, i Virgin Stele pubblicarono “The House of Atreus”, la loro personale rilettura dell’‘Orestea’ di Eschilo… e sicuramente una delle loro opere più riuscite. La SPV la ripresenta oggi (altro…)
(Sliptrick Records) Una costruzione sonora che unifica electro wave, industrial, gothic, passando attraverso la sapiente produzione di NeroArgento, è questo in sostanza il primo lavoro degli inglesi Vita Museum. Atmosfere cupe e a volte fredde, moderne (altro…)
(MIG Rec.) La bellezza è qualcosa che quando si manifesta è come una docile tigre che ti si pianta davanti, ti incanta e ti sbrana lasciandoti sbalordito. La bellezza di Patricia è nel suo imbracciare una chitarra e dare fiato a una voce che è versatile, viva ed è carica di armonia. “Rattle My Cage” è (altro…)
(I, Voidhanger Records) Mamma mia che album… Non è nemmeno un gruppo, è un’unica mente… Allora, i Voidcraeft, dalla Germania, sono una di quelle realtà che ami od odi, senza contare le mezze misure. Il genere (altro…)
(Autoproduzione) Dopo un paio di singoli esordiscono con un full-“length” i milanesi Virtual Symmetry: il loro ‘Message’ è vera manna dal cielo per tutti gli appassionati del prog puro degli anni ‘90, quello che ha in “Images and Words” la propria massima manifestazione. (altro…)
(Century Media) Restiamo ai margini di una grande storia e esaminiamo direttamente questa nuova prova dei Voivod. Resto ancora perplesso dalla linea vocale di Snake, ormai non più graffiante e capace di tenere certe tonalità di una volta. Snake la sforza quella voce. Da una parte lui non rinuncia (altro…)
(Inner Wound) Arrivano dalla Polonia, pubblicano il quarto album e si dichiarano appartenenti alla New Wave of Polish Prog Metal: sono i Votum, formazione che mi ha colpito per la sua superiore capacità di scrivere musica. Fin da “Satellite”, l’influenza degli ultimi Anathema (altro…)
(Autoproduzione) Musica d’altri tempi… Ascoltando questi tre amanti della musica vera ti sembra di viaggiare nel tempo e tornare negli anni dove in ogni locale c’era un gruppetto in un palco minuscolo davanti a poche persone. Ma era bello così. I (altro…)
(Listenable Records) Poco più di un lustro di vita e due album realizzati, insieme a qualche altro lavoro minore, sono le credenziali di questo trio olandese che si muove tra thrash e un melodic death metal con qualche inflessione progressive. Autori di un sound dinamico e possente, i Villainy riescono (altro…)
(Nemeton Records) Quante ottime band pagan offre il nostro nord Italia! Oggi ci occupiamo dei veneti Vallorch, che con il loro secondo album ci propongono una furiosa cascata di folk/death cantato, prevalentemente, da una voce femminile. Di grande potenza “Until our Tale is told”, (altro…)
(Nemeton Records) Piace la freddeza di questo album, quell’intimo gelo che si avverte attorno alle chitarre, la patina di nebbia che avvolge il drumming che nei colpi appare come un boato lontano. Sarà stata la mano di Dan Swanö? Per non parlare poi delle melodie, vere poesie di epica nordica o molto più concretamente (altro…)
(Witching Hour Prods) Ritornano, a distanza di un anno dal precedente “Tibi Et Igni” i Polacchi Vader, una delle band più prolifiche del panorama metal mondiale, nonché vere e proprie istituzioni in (altro…)
(De Tenebrarum Principio/ATMF) Il black francese è sempre identificativo, personale e particolare. Se poi ci aggiungiamo una componente vagamente thrash ed una impostazione nostalgica orientata (altro…)
(Night of the Vinyl Dead) Non sono certo qui per descrivere “The Marriage of Heaven and Hell”, uno dei (tanti) capolavori della discografia dei Virgin Steele. Se vi dichiarate appassionati di heavy metal ‘classico’, non potete non conoscere l’opera, uscita in due parti fra 1994 e 1995. (altro…)
(Napalm Records) Dopo l’assurdo (ma divertente) EP “Rotkäppchen” (recensione qui) dello scorso autunno, tornano a fare sul serio i tedeschi Varg e questo “La fine di tutte le bugie” è una mazzata spietata che sicuramente innalza il livello di questa band (altro…)
(Indie Recordings) I Vreid sono la reincarnazione dei Windir; sono semplicemente gli ultimi Windir senza il compianto Valfar. Ma questa è una cosa estremamente nota. I Vreid, anche se nati (altro…)
(Satanath Records) Blackened thrash metal di ottima fattura, da parte dei Vomit Of Doom, band Argentina di recente formazione (2009), ma con un background radicato nei primi anni ’80, quando Slayer, Venom e Sodom dominavano la scena estrema (altro…)
(Moribund) Album diverso della one man band Vardan. Nella vasta ed intensa discografia di questo progetto, mai si sono raggiunti abissi così profondi, così oscuri, (altro…)
(Poutrage Records/OTB Records) Considerato che sono alla prima uscita ufficiale, questi francesi mi hanno stupito. Già la copertina non sembrava preannunciare nulla di minimamente canonico… e difatti le mie (altro…)
(Moribund) Vardan è iper produttivo ed io, in costante overdose di musica, fatico a fare un sincero confronto con tutte le innumerevoli uscite precedenti; ma è innegabile che queste tre tracce ricadano nello stile che la one (altro…)
(Mighty Music) Ascoltare i The Vision Ablaze è come quando a cena mangi quel boccone di troppo che poi ti rovina tutta la serata: è in più e non serve. Passata ormai da un lustro l’ondata del cosiddetto Nu Metal, non (altro…)
(Inverse Records) Dal gelo della Finlandia, i viking/black metallers Vorna ci inviano il loro secondo disco, ottimamente capace di evocare la nebbia e le sconfinate distese ghiacciate dell’estremo nord. L’iniziale “Harmaudesta” (altro…)
(Pure Noise Rec.) Atto divertente e spensierato dei Vanna, ovvero una serie di cover e dunque fare una ripassata di influenze, ascolti passati e chissà quanto odierni. “Beautiful People” di Marilyn Manson, “Self-Esteem” degli Offspring, “Zero” (altro…)
(AFM Records) Ed ecco il nuovo album dei Voodoo Circle di Alex Beyrodt, il quarto della loro discografia: nessuna sorpresa ma tante buone idee e melodie per questo combo hard rock che rinverdisce la gloriosa tradizione europea del genere. Come leggo nelle note promozionali, (altro…)
(Signal Rex/Mordgrimm) Miseriaccia! Non vorrei trovarmi per nulla al mondo a discutere faccia a faccia con questa gioiosa cantante portoghese. La voce che è riuscita a sprigionare in questo debutto discografico è tutto (altro…)
(Apathia Records) I Void Paradigm non suonano in modo facile. C’è qualcosa di contorto o di strano nel loro sound. La specificità di questo essere strani risiede forse anche in chi vi suona: Jonathan Théry (Ataraxie, ex-Hyadningar, ex-Bethlehem) (altro…)
(Lacerated Enemy Records) Intro ancestrale e molto cinematografica e subito dopo ecco un arpeggio oscuro: parte “World in Obscure” e la sensazione di qualcosa di misterioso si incombente è davvero forte. In (altro…)
(Iron Bonehead Productions) I francesi Venefixion esordiscono con una demo di quattro tracce che sa di omaggio al Black ‘N’ Roll di matrice svedese e in generale europea. Le chitarre sono molto veloci, la voce molto (altro…)
(Massacre) Ciò che conquista da subito in “Carving an Icon”, o almeno è stato così per chi scrive, sono gli inserti vocali di Sfinx, ovvero Miriam Elisabeth Renvåg (Ram-Zet), nelle trame vocali di Ronny Thorsen e nel tessuto veloce e dinamico degli altri della band. (altro…)
(Bloody Mountain) Non deve tirare buona aria dalle parti dei Valdur, giù in California. Questa band brutale, in circolazione dal ’99, arriva al quarto album (con in mezzo vari split, ep, demo) e manifesta una decadenza, un odio ed una (altro…)