WOLFBRIGADE – “Anti-Tank Dogs” (EP)
(Armageddon Label / Agipunk) Nascono come Wolfpack negli anni ’90 e diventano poi Wolfbrigade a causa di una pericolosa omonimia, ma il lupo non perde (altro…)
(Armageddon Label / Agipunk) Nascono come Wolfpack negli anni ’90 e diventano poi Wolfbrigade a causa di una pericolosa omonimia, ma il lupo non perde (altro…)
(Iron Bonehead Productions / Parasitic Records) Devo dire che queste sei canzoni mi hanno lasciato abbastanza interdetto. Se da un lato abbiamo la volontà di proporre del becerissimo black vecchio stile, il risultato delude parecchio. (altro…)
(darkTunes Music Group) Un po’ di metal, tanto senso goth, molto dark wave… synth, voce femminile oscura e seducente, beat elettronici. (altro…)
(Century Media Records) Solida ed entusiasmante band svedese che riesce da sempre a mettere la propria particolare firma in ogni album che sforna. I Witchery esistono dagli ultimi anni ’90 (altro…)
(Mrs Red Sound) Da non confondere con i quasi omonimi inglesi, con cui condividono il genere musicale, i francesi Witchfinder propongono la loro versione del doom, molto attaccata allo sludge e alla psichedelia, anche se questo ultimo aspetto compare molto di meno rispetto alla discografia precedente. (altro…)
(Purity Through Fire) È Leviathan il titolare del progetto Written In Torment. Già presente in Morte Lune, Omnicide e altri, il polistrumentista inglese sigla il quarto album come Written In Torment, tirandosi dietro il chitarrista solista e tastierista Prometheus e il batterista Storm (altro…)
(Belfry Records SL) Era da un po’ di tempo che non mi davo al black estremo e nichilista, e devo dire che ogni volta che mi ci accosto mi ricordo subito del perché questo sottogenere generi, dopo un po’ di ascolto, una sorta di repellenza per la musica in generale, quasi mettesse in chiaro che qualcosa di buono, al mondo, non potrà mai esserci. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Watain, capitolo sette. Sono passata quattro anni dal precedente “Trident Wolf Eclipse”, nel frattempo i nostri son passati dalla Century alla Nuclear Blast. Essendo per me i Watain un gruppo imprescindibile della mia vita, ho a suo tempo appreso con timore questa scelta da parte loro, ma ora che l’album è finalmente uscito mi son messo l’anima in pace, in tutti i sensi. (altro…)
(Autoprodotto / Blood Fire Death) In tredici minuti gli spagnoli Wasting The Genesis rivelano tutto il loro ardore a base di grind-core, death core, brutal death core… con evoluzioni tra l’atmosferico e l’industriale. (altro…)
(Century Media Records) Ti accorgi d’esser vecchio davvero quando constati che i Wolf sono arrivati al nono album e che il loro esordio è degli anni ’90, seppur verso la fine del decennio… E non so se l’espressione ‘…e non sono cambiati una virgola negli anni’, che nel caso loro calza a pennello, possa essere interpretata positivamente o meno. (altro…)
(Cruz Del Sur Music) La voce di una delle realtà doom metal più importanti del mondo, i Trouble di Chicago, cioè Eric Wagner ci ha lasciato il 22 agosto scorso all’età di 62 anni. Già autore di “Highdead Vol. 1” nel 2015, questo (altro…)
(The Spew Records / Punishment 18 Records) Quinto album per Warmblood, terzetto lombardo che lavoro dopo lavoro è riuscito a ritagliarsi un posto al sole nel panorama technical death metal tricolore. “Master Of Dead” è un concept incentrato sulla figura di Paolo Gorini, scienziato lodigiano che nel diciannovesimo secolo ha cercato di trovare un modo per poter conservare i cadaveri attraverso la pietrificazione; (altro…)
(Massacre Records) La Massacre è una etichetta che difficilmente si smentisce. Ed infatti ci propone del sano thrash vecchia scuola, di quelli incazzosi e tirati, dove i musicisti, evidentemente, ce l’hanno con qualcuno o qualcosa, o magari ce l’hanno con tutti a prescindere. (altro…)
(Apollon Records) Un solo immenso brano, la title track, per il terzo album di Weserbergland, entità norvegese composta da vari musicisti che tendono ad una divagazione sonora quasi illimitata. Siamo nei paraggi della musica atmosferica, ambient, quella sognante, suggestiva, ma siamo pure be dentro il synth wave, la dark wave, oltre che aperture caotiche eccentriche, verso una dimensione tanto terrestre quanto cosmica. (altro…)
(Karisma Records) Si chiude il cerchio… la Karisma ripubblica anche il terzo album dei progster Wobbler e mette sotto chiave tutta la discografia di questa poderosa band nordica. Originariamente uscito nel 2011, questo “Rites at Dawn” è secondo me il lavoro ‘meno riuscito’ della band, anche se fu il più grande successo della prima era, quella prima di firmare con l’etichetta di Bergen. (altro…)
(Iron Will Records) È frizzante l’heavy rock dei tedeschi WolveSpirit, la band formatasi nel 2009, capitanata dalla frontwoman Debbie Craft, con in curriculum -questo compreso- sei releases ed un paio di tour a supporto degli Uriah Heep. (altro…)
(Karisma Records) Dopo aver messo (giustamente) sotto contratto i Wobbler per l’uscita del quarto album (“From Silence to Somewhere” del 2017, recensione qui), la Karisma ha continuato l’alleanza con la prog band norvegese, pubblicando anche il quinto lavoro, il favoloso “Dwellers of the Deep” del 2020 (recensione qui). (altro…)
(Century Media Records) Quarto album per la band belga, il primo dopo la trilogia di “De doden hebben het goed” che li ha accompagnati dal debutto nel 2015 fino al 2018; il primo lavoro fuori dagli schemi, non legato a quei capitoli, un disco che lascia libero sfogo al tormentoso flusso sonoro che questi tre ragazzi sono in grado di materializzare. (altro…)
(Century Media Records) Immenso. Complesso. Imperscrutabile. Impenetrabile. Il quarto lavoro degli americani Wilderun sfugge ad ogni descrizione, ad ogni giudizio, ad ogni punto di vista, perché va oltre ogni soglia, ogni confine, ogni regola scritta o ipotizzata. Nove brani che compongono una unica canzone divisa in quei nove imponenti capitoli che conducono attraverso un viaggio mistico, intimo, introspettivo. (altro…)
(Transcending Obscurity Records) Una discografia di tutto rispetto per una band nata come molte, suonando cover verso la fine degli anni ’80, cresciuta (altro…)
(Stickman Records) Non è mai troppo facile accostarsi ad un lavoro dei polacchi. Il loro stoner psichedelico trascende un po’ i generi e fa sua una personalissima rielaborazione del rock progressivo distorcendolo in chiave stoner e malata. (altro…)
(Argonauta Records) Cinque sole tracce per un album? Sì, si può, se due di esse superano i 10 minuti… e soprattutto se il genere proposto è uno sludge/doom a stelle e strisce. (altro…)
(Limb Music) Per la miticissima Limb Music escono i Wonders, gruppo dal solido power con voce strapulita, anzi cristallina. (altro…)
(Metal Blade Records) Forse tra gli album più attesi tra quelli previsti in uscita nel 2021 questo dei Whitechapel. Band sulla scena statunitense prima e mondiale poi da una quindicina d’anni. Una reputazione cresciuta nel tempo per i lavori in studio e progredita attraverso le dirompenti prestazioni dal vivo. I Whitechapel sono (altro…)
(Svart Records) Due pazzi. Solo due pazzi possono dare vita ad un album così meravigliosamente assurdo, incominciando dalla volutamente orribile copertina. Il pazzo numero uno è una figura nota: (altro…)
(I, Voidhanger Records) Secondo album per una delle one man band più originali nello scenario black metal. Wreche è un’idea del musicista statunitense Steven Morgan, il quale unisce la sua passione come compositore e pianista classico all’altra sua passione, la musica estrema ed il black metal. (altro…)
(Selfmadegod Records) Al quarto album il manipolo di musicisti di Cracovia che si fanno chiamare Wingless. La formazione death-doom metal oscilla tra schemi e sonorità classiche e arrangiamenti (altro…)
(Purity Through Fire) Questo debut album presenta elementi black metal e in misura contenuta anche death metal, con forti rimandi a un doom malinconico, decadente e di novantiana memoria. Qualcosa delle melodie decadenti si avvicina agli October Falls, con i Wooden Throne però impegnati a restare incollati, o quanto meno (altro…)
(AOP Records) “Dahoam”, ovvero ‘a casa’ in dialetto bavarese. Tornano verramente a casa i tedeschi Waldgeflüster con questo sesto full length, tornano all’essenza, al punto di partenza, mentre la loro malinconia diventa più introspettiva, più intima, più oscura, più ricercata. (altro…)
(AFM Records) Marcel Neumann e Tobias Schultka sono di Berlino e undici anni dopo ritornano a fare musica insieme. I ‘noi imburriamo il pane con il burro’ per questo ritorno si sentono evidentemente carichi ed è per questo probabilmente che il titolo scelto, ‘l’album’, è posto come il significato (altro…)
(Personal Records / Gurgling Gore) Due etichette in cospirazione per la pubblicazione del debutto di questi esseri oscuri provenienti dalla Florida, su CD, cassetta e pure vinile. La band, composta da membri degli Hot Graves, esiste da un paio di anni e vanta un bel po’ di EP, singoli, split e compilation… tutte edizioni che finalmente trovano la convergenza in un album penetrante, incompatibile con la vita e l’aria respirabile. (altro…)
(Downfall Records) Viking metal, melodic death… ma rimane il fatto che il terzo album degli svedesi Wulfgar -tornati attivi dopo undici anni- mi suona come un ottimo miscuglio tra Amon Amarth e thrash metal d’annata, toccando parentesi speed, heavy e pure un po’ guitar virtuoso. (altro…)
(Avantgarde Music) Inarrestabili gli americani Windfaerer! Hanno fatto passare tre anni dall’ultimo “Alma” (recensione qui), ma tornano ora possenti ed intriganti, con un imponente lavoro che conferma la loro direzione black/folk, tanto ricca di violenza quanto di suggestiva ambientazione. (altro…)
(WormHoleDeath) Dopo il citazionista “Ballads”, i costaricani Wings of Destiny tornano con un sesto album più personale: i riferimenti del sound sono sempre quelli del classico power metal sinfonico, ma la varietà non manca (altro…)