INSIGHT – “Neura”
(Australis Records) Una copertina disturbante per l’esordio dei cileni Insight, che si definiscono ‘psycho speed metal’ e sono praticamente una estensione degli Hemisferio (altro…)
(Australis Records) Una copertina disturbante per l’esordio dei cileni Insight, che si definiscono ‘psycho speed metal’ e sono praticamente una estensione degli Hemisferio (altro…)
(Dying Victims Productions) Questo split non fa che mettere assieme l’EP di debutto degli austriaci Venator e il demo d’esordio dei tedeschi Angel Blade: tre brani per ciascuna formazione, naturalmente all’insegna dell’heavy metal più classico. Cominciano i Venator. “Paradiser” è un heavy/speed che ha anche una forte componente street: (altro…)
(Cronus Productions) Il sestetto greco Kosmogonia pubblica il proprio debut “Entrhone the Gods” inserendosi bene nell’ambito folk/death che nei primi 2000 (altro…)
(Pure Underground Records) Un buon compromesso 66-33 fra heavy metal e hard rock per il secondo disco dei russi Blazing Rust, che giunge a tre anni di distanza dal debut “Armed to exist”. (altro…)
(DiveBomb Records) Dopo la ristampa di “World Gone Mad”, la DiveBomb Records ci propone anche quella di “Praise the Loud”, secondo disco dei CJSS, uscito ancora nel 1986. (altro…)
(Autoproduzione) Dopo una discreta serie di singoli e un EP, i texani Scrollkeeper si lanciano nel loro debut: “Auto da fe” (scritto in questo modo) è una colata di us metal compatta e rovente. (altro…)
(Dying Victims Productions) Con una enigmatica copertina che mi ha molto colpito, gli heavy/epic metallers inglesi Coltre esordiscono sul mercato con un EP (altro…)
(Massacre Records) A ben cinque anni da “The valiant Fire” tornano gli inglesi Damnation Angels: per quanto i fasti del debut rimangano irragiungibili, stavolta i gothic metallers albionici (altro…)
(Eisenwald) Dopo “Nordlige Rúnaskog”, che si dedicava a sonorità nordic/folk vicine ai Wardruna, gli Osi and the Jupiter tornano ai loro ‘classici’ suoni ambient/folk per un EP di tre brani (altro…)
(Autoproduzione) Dopo aver debuttato con “Into the Jaws of Death”, i francesi Evil-minded tornano alla carica con una demo di tre tracce che tenga viva l’attenzione del pubblico. (altro…)
(Iron Shield Records) L’immagine e il monicker farebbero pensare al black metal, ma i giapponesi Satanica si dedicano invece all’heavy più classico, magari arricchito (altro…)
(Revalve Records) In un mondo, quello dell’heavy metal dei generi classici, dove attualmente si fa la gara a chi suona più ‘retro’, a chi recupera di più le atmosfere del 1983 (per la NWOBHM), (altro…)
(Gates of Hell Records) Secondo EP in un anno per i tedeschi Martyr, così parchi di informazioni su se stessi che non sono neanche riuscito a trovare i nomi dei componenti della band… (altro…)
(Nuclear Blast Records) Inossidabili per definizione, i Primal Fear tornano sul mercato con il loro 13° disco: con tre chitarristi in formazione (Tom Naumann, Magnus Karlsson e Alex Beyrodt) (altro…)
(Gates of Hell Records) Esordio per questi ‘assassini’ francesi, dediti a un heavy/speed/epic primordiale: la release digitale autoprodotta, uscita a Febbraio, ha attirato l’attenzione (altro…)
(Non Nobis Productions) Se vi prendete cinque minuti per leggere la biografia del Leather Synn sul loro sito, sarete certamente coinvolti dalle parole con cui essi stessi si descrivono: (altro…)
(Pride & Joy Music) Tornano all’attacco i Tarchon Fist, stavolta con un concept nel quale si affrontano il dio Tarchon e il demone Manth, entrambi ‘personaggi’ della mitologia (altro…)
(Arkeyn Steel Records) Sempre attentissima a ripescare dischi dimenticati, soprattutto in ambito us metal, la Arkeyn Steel ci ripropone oggi l’unico EP mai pubblicato dai Silent Shadows, (altro…)
(Hoove Child Records) La storia ha fatto il giro del web, almeno sui canali specializzati: i messicani Thunderslave stanno per pubblicare il loro full-length d’esordio per la No Remorse Records, (altro…)
(Autoproduzione) Stavo pensando se negli ultimi anni mi è mai capitato di recensire un disco che arrivasse dalla Lituania… i miei archivi mi dicono che non c’è nulla da “Senprusija” degli Skyforger, (altro…)
(DiveBomb Records) I CJSS sono stati, nella seconda metà degli anni ’80, una delle band di David T. Chastain, indomabile axeman e alfiere dell’us metal, ancora oggi attivo in diverse formazioni; (altro…)
(Autoproduzione) In controtendenza rispetto ai propri conterranei, spesso più votati al ‘moderno’, i finlandesi Mysterizer propongono un disco d’esordio ancorato alle sonorità classiche; (altro…)
(Metalville) Dopo aver lasciato i Sabaton, il chitarrista e cantante Thobbe Englund si è lanciato in una prolifica carriera solista, che ha prodotto un disco l’anno fra 2016 e 2019. (altro…)
(Arkeyn Steel Records) Solo gli archeologi della Arkeyn Steel potevano recuperare l’unico EP dei Sanctum, del New Jersey, uscito nel 1991 (dunque nel peggior momento possibile per il metal)… (altro…)
(Rafchild Records) Dopo diversi anni di gavetta, i portoghesi Wanderer si lanciano nell’impresa del primo album: li sostiene la Rafchild Records, vera e propria ‘rising force’ (altro…)
(Rafchild Records) Gli scozzesi Runemaster, che dopo tre EP pubblicano finalmente un full-length, si propongono esplicitamente l’obiettivo di esplorare gli aspetti più mistici (altro…)
(Autoproduzione) Con una copertina che non nasconde, a un occhio attento, elementi di orgoglio nazionale, gli israeliani Desert ci inviano il loro terzo disco: rispetto al secondo, “Never regret”, (altro…)
(Pure Steel Records) Per quanto abbiano una storia lunghissima, pressoché 40ennale, gli olandesi Black Knight pubblicano solo ora il terzo album: da poco i nostri acquisito (altro…)
(Novus Records) Se c’è ‘Raven’ nel monicker, si tratta di symphonic o gothic metal… e gli esordienti Ravenlight, dall’Irlanda, non vengono meno a questa legge empirica! Il loro “Project Genesis” (altro…)
(UKEM Records) Viking metal! Quante formazioni, nel 2020, suonano VERAMENTE viking metal, cioè quello delle origini, cioè quello di Bathory, dei Mythotin, degli Einherjer, di Falkenbach? (altro…)
(Autoproduzione) Fondati da tre amici attivi nel campo delle… onoranze funebri, i Torchlight Parade di St. Louis, Missouri fanno un metal semplice: il loro debut autotitolato (altro…)
(No Remorse Records) Era decisamente nell’aria, dato che la band è stata rifondata nel 2009 e negli ultimi anni era apparsa a diversi festival: ma il quarto album degli Shok Paris (altro…)
(Autoproduzione) Qualche anno fa, un disco come quello dei Varus si sarebbe definito di ‘battle metal’: non so perché l’etichetta sia caduta in disuso, ma a me piace utilizzarla ancora (altro…)
(Pure Steel Records) Il precedente disco dei Ninth Circle, “Legions of the Brave”, risalente a ben sei anni fa, mi era sembrato molto interessante: “Echo black”, il quarto album (altro…)