SEVEN KINGDOMS – “Decennium”
(Napalm Records) “Decennium” festeggia, guardate un po’, i primi dieci anni di carriera (e un contratto con la Napalm) dei floridensi Seven Kingdoms, band power metal dedita principalmente (ma non solo) a cantare le gesta degli antieroi di George Martin. (altro…)
(Autoproduzione) Ottimo esordio per il power trio campano Zaund, che dà alle stampe un ep capace di muoversi agevolmente fra diverse sfumature del rock cantato in italiano. I cinque pezzi in scaletta godono di una produzione d’eccellenza 
(Listenable Records) Ho seguito solo a intermittenza la carriera degli Skyclad, ma solo felice di rivederli sul mercato dopo ben otto anni dall’ultimo “In the… Alltogheter”; il folk metal degli inglesi non mi sembra aver subito particolari variazioni durante questo lungo silenzio.
(Pure Steel) C’è stato un vero terremoto in casa Emerald per il settimo full-“length”: cambia metà della lineup e abbandona il progetto anche George Call, storico cantante degli Omen, che su “Reckoning Day” è presente in tre brani,
(Diamonds Prod.) Si chiama “Chapter IV” anche se il “Chapter II” non lo abbiamo mai sentito: nella discografia dei genovesi Athlantis, infatti, il presente disco è il terzo ad essere effettivamente edito, anche se i nostri hanno un altro platter nel cassetto,
(Prophecy) Alcuni anni fa (credo nel 2009 o nel 2010) acquistai per puro caso “Ősforrás”, il terzo album del duo folk ungherese The Moon and the Nightspirit, e rimasi affascinato dalla loro miscela sonora, che univa suggestioni dell’est europeo a una matrice folk
(Scarlet Records) Sono sempre contento quando vedo riapparire sul mercato qualche band power attiva quando ero ragazzo: i Cryonic Temple fecero un esordio ingenuo quanto splendido con Underground Symphony nel 2002,
(Alone Records) Il debut dei greci The silent Rage, che vantano fra le proprie file Steve Venardo, singer della cult band Airged L’Ahm, si attesta su un power/thrash metal sullo stile di Mystic Prophecy e Iced Earth.
(Stormspell Records) I simpatici veneti Silverbones giungono al debut dopo un solo demo, pubblicato nel 2014. Se non vi avevano già dato qualche idea il titolo e la copertina, già dall’intro “Cry of Freedom” si capisce che il modello
(Scarlet Records) Dopo un
(Pitch Black Records) Dopo un silenzio di quasi dieci anni, gli ellenici Reflection tornano in pista con un full-“length” convincente e massiccio: heavy/doom metal con qualche punta nell’epic per una manciata di brani di cui è facile memorizzare il ritornello
(Century Media) Non sono in molti a sapere che i Sanctuary sono la band da cui si sono originati i Nevermore: attivi fra 1985 e 1992, e poi riformati negli anni ’10 con una lineup rinnovata, i nostri proponevano un us power metal sporco e rognoso,
(Massacre) Per molti colleghi recensori, i Victorious sono semplicemente ‘la solita power metal band tedesca’. Forse è anche vero, ma il loro quarto full-“length” si fa comunque ascoltare con piacere, ed ha una sua dignità che non credo vada svilita a prescindere.
(Bud Metal Records) Giunge al debut il trio russo IceThurs (monicker con un evidente riferimento ai Giganti della Brina della mitologia nordica), debut incorniciato da una copertina quantomeno singolare: vi è raffigurato Ratatosk, lo scoiattolo che, secondo l’’Edda’,
(Autoproduzione) Che i Power Quest siano tornati in pista è un’ottima notizia per gli appassionati di power: la band inglese si era sciolta nel 2013, ora Steve Williams ha chiamato attorno a sé nuovi compagni e presenta questo ep di tre tracce, con il nuovo full-“length”
(Pitch Black Records) Ancora heavy/power dalla Grecia, ma stavolta senza connotati epici: i Crimson Fire, qui al secondo full-length, propongono un sound molto radicato negli anni ’80, e che ha negli Heavy Load o magari nei Riot le proprie radici.
(Van Records) Monicker e titolo assolutamente impronunciabile, ma buona musica! Questa band islando-tedesca ha già pubblicato tre full-length e diversi prodotti minori: il loro nuovo EP contiene soltanto due brani, ma di lunghissima durata,
(Massacre) Avevo un vaghissimo ricordo del nome Akoma, e guardando in archivio ho scoperto di aver recensito, cinque anni fa, il loro ultimo
(Autoproduzione) Band romana con una storia ventennale alle spalle, i Windrow sono addirittura al quinto full-“length”: sono passati ben sette anni dal precedente, ma i nostri non sembrano affatto fuori forma, dato che non mancano né di verve né di ispirazione.
(Scarlet Records) Ecco riapparire dopo una vita i Cellador, band del Colorado che suona un power metal di chiarissima ispirazione inglese: da qualche parte ho ancora il loro debut “Enter Deception” (di undici anni fa!), poi i nostri non hanno dato alle stampe più nulla (tranne un ep digitale nel 2011).
(Heidens Hart) Nella discografia dei Forefather, il terzo album “Engla Tocyme” (‘L’arrivo degli Inglesi’, 2002) è forse l’anello più debole: dato che comunque è introvabile da tempo, la band lo ristampa con l’aggiunta di una bonustrack.
(MDD Records) Dunque, andiamo con calma. Questo non è assolutamente un cd metal, ma la musica è scritta da un tizio che col metal ha molto a che fare (Arkadius Antonik dei Suidakra). Si tratta, a conti fatti, di una colonna sonora, realizzata
(Iron Shield) Ed ecco finalmente l’annunciato debut sulla lunga distanza degli Angel Martyr, la creatura di Tiziano ‘Hammerhead’ Sbaragli, cantante dei gloriosi Etrusgrave: heavy/epic metal di chiara matrice anni ’80 e mirante a band come Omen o Manilla Road,
(Autoproduzione) Chitarrista presso la power metal band Ascension, l’inglese Frasr Edwards si unisce al cantante norvegese Pellek e, per ora soltanto in digitale, tenta la strada dell’album solista nel quale possa dare libero sfogo alla propria creatività.
(Dark Essence Records) Veterani della scena viking norvegese (fra le altre cose, sono di Bergen), gli Helheim danno alle stampe un nono album compatto e granitico, oscuro e di grandi ambizioni, che si propone di dare corpo allo spirito dei popoli scandinavi prima dell’incontro con il cristianesimo.
(Autoproduzione) Fra le band che ancora si battono in nome del pagan metal ci sono sicuramente i canadesi Valfreya, che pubblicano il secondo album alla lunghissima distanza di cinque anni dal primo, l’apprezzabile “Path to Eternity”.
(Cruz del Sur Music) Eccezionale esordio su Cruz del Sur per i tedeschi Lunar Shadow, band giovanissima ma capace di suonare un epic metal incontaminato e ancestrale. Raramente mi è capitato di entusiasmarmi così tanto per un debut!
(NoiseArt Records) I Majesty si sono guadagnati un posto di riguardo nel cuore di ogni defender nel corso degli anni 2000, quando pubblicarono classici come “Sword and Sorcery” and “Reign in Glory”. I nostri hanno poi attraversato i loro problemi
(AFM) Quanti alti e bassi, nella carriera dei Bloodbound! E quanti cambiamenti di genere! Partiti con un’ottima miscela di power e NWOBHM con “Nosferatu”, i nostri sono poi passati a un power più classico con “Book of the Dead”,
(AFM) Non sono un loro fan sfegatato, ma è bello ascoltare un nuovo album dei Crystal Viper: significa che Marta Gabriel ha risolto i suoi gravi problemi di salute, ed è tornata a graffiare come ai bei tempi. Il sesto album della sua creatura
(Scarlet Records) Non possiamo più ignorare il fatto che i Temperance sono bravissimi: nessuno osi dire il contrario! Dopo l’ottimo “
(Free Mood Promotion) Dopo una lunga assenza dalle scene, il cantante milanese Parris Hyde torna con un progetto che egli stesso definisce horror metal, ma che, al di là della struttura che potranno avere i loro show (cui purtroppo non ho mai assistito!),
(Dragonheart Records) Ho accolto con vero e proprio entusiasmo la notizia che gli Holy Martyr stavano per pubblicare un nuovo disco: ritengo la band sarda una istituzione mitologica dell’heavy metal tricolore, e i loro tre precedenti full-“length”,
(Ulterium Records) Ecco tornare i Theocracy, per quel che mi riguarda la formazione christian metal più interessante e capace del globo: “Mirror of Souls”, del 2008, è certamente nella mia top 20 del power metal, e se “As the World bleeds”