STARGAZERY – “Eye on the Sky” (Reissue)
(Pure Steel Records) La Pure Steel ripresenta in 300 limitatissime copie di vinile il debut dei finlandesi Stargazery, del quale abbiamo recensito tempo fa il secondo disco, “Stars aligned”. (altro…)
(Pure Steel Records) La Pure Steel ripresenta in 300 limitatissime copie di vinile il debut dei finlandesi Stargazery, del quale abbiamo recensito tempo fa il secondo disco, “Stars aligned”. (altro…)
(Massacre Records) So che per i true defenders dico un’eresia, ma saluto il ritorno dei Fairyland quasi come ho salutato quello dei Cirith Ungol!!! La band di Philippe Giordana (altro…)
(Dissonance Productions) Si può parlare di “Early Years” per una band che ha una storia di meno di dieci anni? Come che sia gli inglesi Toledo Steel, reduci dal buon “No Quarter”, (altro…)
(Dissonance Productions) Almeno da una decina d’anni, i Tokyo Blade hanno trovato una certa stabilità di line-up e un buon ritmo con le nuove pubblicazioni: già dal precedente “Unbroken”, (altro…)
(Scarlet Records) Dopo aver lasciato i Temperance, la bella e brava Chiara Tricarico si è lanciata in altri progetti: uno è i Ravenword, che hanno debuttato con “Trascendence”; (altro…)
(Soundage Productions) La definizione ‘Orc Folk Metal’ mi ha subito incuriosito, ma i romani Blodiga Skald non sono la solita ‘band da taverna’: nel loro sound entrano numerose influenze, (altro…)
(AFM Records) Come è cambiato, negli anni, il sound dei Firewind! Ho seguito la band di Gus G. agli inizi, quando si dedicava a un power granitico e serrato (il mio disco preferito resta (altro…)
(Ram it down Records) Bella realtà di power finlandese, i Merging Flare sono la prima band di Kaspari Heikkinen, chitarrista dei Beast in Black; con ogni evidenza il nostro ha poco tempo per dedicarsi (altro…)
(Pure Steel Records) Dopo una pausa di ‘appena’ 35 anni, come ironicamente rimarca la cartella stampa, tornano sulla scena i tedeschi Wallop, noti nell’underground per essere la prima band (altro…)
(Shadow Kingdom Records) Nel 2017 ero presente all’Up the Hammers, ad Atene, e ho assistito quindi al ‘problematico’ show che lì tennero i Tyrant: non fui l’unico, (altro…)
(Ulterium Records) A distanza di quattro anni dal debut “Fallen Empires”, i greci Diviner tornano all’assalto: notevole segnalare che il singer Yiannis Papanikolau, ex-InnerWish, (altro…)
(Gates of Hell Records) Nell’esercito, ormai sterminato, delle band NWOTHM, genere che ormai è andato a costituire un calderone come tutti gli altri, i canadesi Traveler hanno oggettivamente qualcosa in più. Capacità di songwriting, (altro…)
(Pure Steel Records) Avevo incrociato i germanici Blizzen per il demo/debut “Time Machine”; non ho sentito il bisogno disperato di procurarmi “Genesis reversed”, del 2016, ma recensisco (altro…)
(Rockshots Records) Il debutto della gothic metal singer Victoria K arriva nientemeno dall’Australia: compresa la nostra, tre quinti della formazione è al femminile. “Freedom Unchartered” (altro…)
(AFM Records) A due anni da “Rise of the Dragon Empire”, i BloodBound tornano ancora sul mercato con un prodotto interlocutorio, un EP (disponibile solo in digitale e in vinile bianco 10’’): (altro…)
(Scarlet Records) È bastata un’occhiata distratta alla copertina, per me che sono nato nel 1981, a capire quale fosse il tema del nuovo album dei Trick or Treat: dopo l’impresa di “Re-Animated”, (altro…)
(Cruz del Sur Music) I Dark Forest sono gli eredi del più puro e incontaminato heavy/epic britannico, quello che discende dai suoi lontanissimi progenitori Wishbone Ash e Uriah Heep, (altro…)
(Pure Steel Records) A tre anni da “Who mourns for the Morning Star?”, i Cloven Hoof si ripresentano sul mercato con il loro ottavo disco in studio: la NWOBHM delle origini (altro…)
(Fighter Records) Quando ho letto che gli Hyperion, fra le molte band che portano questo nome, erano italiani, devo dire che ho pensato a un ritorno della band power bergamasca con questo nome, (altro…)
(Nuclear Blast Records) L’uscita di un disco dei Nightwish è sempre un evento e, se – come in questo caso – si tratta di un doppio album, l’attesa si può fare snervante. (altro…)
(Rocksector Records) Ed ecco che ritorna la band dei fratelli Appleton, Luke (bassista degli Iced Earth, qui in veste di chitarrista) e Chris (apprezzato solista e turnista). (altro…)
(Pure Underground Records) Fra le poche, pochissime classic heavy metal band austriache, i veterani Mortician danno dopo sei anni un seguito al discreto “Shout for Heavy Metal”; (altro…)
(Stygian Crypt Productions) Slavonic folk metal, nella sua fierezza primordiale, per il quarto album dei russi Стожар (Stozhar in caratteri latini), una band come se ne vedevano molte (altro…)
(Elevate Records) La meritoria opera di ‘ristampa digitale’ della Elevate Records continua con il primo, e finora unico disco, dei romani Timestorm, uscito proprio all’inizio del millennio (altro…)
(Autoproduzione) C’è sempre qualcosa che permette di distinguere facilmente, nell’ambito del metallo classico, le band provenienti dalle isole britanniche: brani più lunghi, con strutture spesso (altro…)
(Autoproduzione) Guardate la cover. Leggete il titolo. Date un’occhiata alla tracklist. E cercate qualche foto in rete. Che ide vi siete fatti? I tedeschi Steavy Metal (ovvero Steavy medesimo, (altro…)
(Reaper Entertaiment) “From Dusk to Eternity”, del 2014, era stato un signor album: oggi i Gladenfold, da Turku, Finlandia, si ripetono con questo “When Gods descend”, (altro…)
(Punishment 18 Records) NWOTHM, o in qualunque modo vogliate chiamarla, per i milanesi Ruler, qui al terzo album: nel loro sound riverberano molte radici degli eighties, (altro…)
(Pure Steel Publishing) I francesi Black Horizon sono stati fermi per diversi anni prima di sostituire il proprio vecchio cantante, Bruno Crispino: con Alex Puiseux i nostri hanno trovato l’uomo giusto, (altro…)
(Silver Lining Music) Probabilmente, molti di voi conoscono i Diamond Head dai brani coverizzati dai Metallica in “Garage Inc.”: la band inglese, fondata nel 1976, (altro…)
(Underground Symphony Records) A quasi sei anni di distanza dal debut “Revenge of the Phoenix”, gli Hellraiser tornano in pista, stavolta sotto i prestigiosi stendardi della Underground Symphony. (altro…)