CATHUBODUA – “Continuum”
(Massacre Records) Incuriosito dal nome di questa band, ho cercato su internet il senso del singolare Cahtubodua… scoprendo che questa band belga ha scelto di chiamarsi come (altro…)
(Massacre Records) Incuriosito dal nome di questa band, ho cercato su internet il senso del singolare Cahtubodua… scoprendo che questa band belga ha scelto di chiamarsi come (altro…)
(Fighter Records) Gli spagnoli Viuda Negra, attivi nientemeno che dal 1982, mi hanno ricordato due band alle quali sono affezionato: i nostri Rain, sia per l’approccio musicale fra metal e hard rock, (altro…)
(Iron Shield Records) Resto sempre colpito quando una band si definisce ‘true heavy metal’, e poi non lo è, per songwriting, produzione o altro. Gli us metallers Dragonlore esordiscono (altro…)
(Sliptrick Records) Smuovono un po’ le acque del mercato gli Eternal Silence (qui recensito l’ottimo “Chasing Chimera”, del 2015): la band varesina, infatti, propone oggi un EP digitale (altro…)
(Reaper Entertaiment) Dopo aver esordito con un disco interamente dedicato a tematiche horror (si tratta di “Screamworks”, del 2016), i power metallers finlandesi Silver Bullet passano alla stregoneria: (altro…)
(AFM Records) “Queen of the Witches” era stato un potente ritorno sulle scene, confermato anche dall’EP “At the Edge of Time”… ma stavolta, come dire, mi sembra che i Crystal Viper (altro…)
(Shadow Kingdom Records) Ma come, un altro disco degli Haunt? Sono passati pochi mesi da “If Icarus could fly”, che era pure già a ridosso delle precedenti produzioni… (altro…)
(AFM Records) Un gradino sotto l’ottimo “Thieves of the Night”, del 2016, ma comunque sopra la media delle uscite di genere, il nuovo album degli Human Fortress conferma il buono stato (altro…)
(SPV/Steamhammer) I Rage sono ben rappresentati nel nostro database, almeno per le uscite dal 2012 in poi: ecco “21”, “The Soundchaser Archives”, l’EP “My Way”, “The Devil strikes again”… (altro…)
(AFM) Pacchiani, scontati, commerciali… insultateli come volete, ma i Brothers of Metal funzionano come band, questo non si può negare! Il secondo album degli svedesi (altro…)
(Hardy Entertaiment) Recensendo “Henkt ihn!”, del 2014, dicevo che gli Ingrimm rappresentano la punta più estrema e oscura del Mittlealter Rock (o Metal) tedesco: giudizio che confermo in pieno (altro…)
(Fighter Records) Ecco l’esordio dei giovani spagnoli Street Lethal: tutti i membri della band, rigorosamente vestiti di spandex e borchie, si nascondono dietro uno pseudonimo che termina appunto per ‘Lethal’, (altro…)
(I Hate Records) Le Mystik (al tempo dell’incisione del disco i ¾ delle componenti erano donne, ora il quartetto si divide equamente secondo il genere) esordiscono dalla Svezia con un (altro…)
(Heavy Psych Sound) Può la dedizione a un sound, una band e un modo di intendere la musica diventare assoluta idolatria? I britannici Asomvel aspirano a suonare, apparire (altro…)
(Revalve Records) I modenesi Aether Void si presentano all’esordio con un disco molto curato (anche per quanto concerne le modalità di promozione); la band attuale è la seconda incarnazione (altro…)
(Inverse Records) Per chi non lo sapesse, Nibiru è in alcune teorie pseudoscientifiche il decimo pianeta del sistema solare, abitato da una civiltà superiore che avrebbe generato l’uomo (altro…)
(Century Media Records) Se dovessi citare i dieci live più belli della storia del metal, ma forse anche soltanto i primi cinque, includerei certamente “Alive in Athens” degli Iced Earth, (altro…)
(Dying Victims Productions) I veterani spagnoli Iron Curtain investono l’ascoltatore con il loro quarto album: come da canoni del genere, lo speed (stavolta vagamente influenzato dal thrash), (altro…)
(Massacre Records) Io mi ero fermato a “Raben im Herz”, del 2015, ma intanto i Coronatus hanno ancora pubblicato “Secrets of Nature” nel 2017, e ora questo “The Eminence of Nature” (altro…)
(Rafchild Records) Li avevo apprezzati due anni fa con “Walk through the Fire”, e volentieri li ritrovo ora con “Space Nights”: i simpatici power metallers Knightmare, del North Carolina, (altro…)
(High Roller Records) I canadesi Metalian si sono fatti un buon nome nella scena heavy/speed internazionale, e il loro terzo, rapidissimo disco, credo non a caso chiamato “Vortex”, (altro…)
(Dying Victims Productions) Solo due brani, ma molto evocativi, per l’EP d’esordio dei siciliani Temptress, che etichettano la propria musica come ‘dream metal’; due dei membri del terzetto (altro…)
(Shadow Kingdom Records) Dopo il debut “Burst into Flame” e l’EP “Mosaic Vision”, gli attivissimi Hunt tornano con il terzo prodotto discografico in sette mesi… non sarà un po’ troppo, (altro…)
(Black Lodge Records) È incredibile quante band svedesi di heavy metal classico siano entrate sul mercato negli ultimi cinque anni: alla lista vanno certamente aggiunti anche i Devil’s Gun, (altro…)
(Dying Victims Productions) Tedeschi, all’esordio con un EP 12’’, i The Night eternal colpiscono già con l’evocativa copertina. Tre brani originali in scaletta, più una cover di “(Take these) Chains” dei Priest, (altro…)
(Dying Victims Productions) Premessa. Quando recensisco un disco, ho l’abitudine di andare un po’ a vedere cosa ne hanno detto gli altri: raramente mi lascio poi influenzare, (altro…)
(Heathen Tribes) Strana creatura, questi Culloden: orgogliosamente inglesi, all’esordio su EP (uscito autoprodotto nel 2018, ora riproposto dalla Heathen Tribes), (altro…)
(Club Inferno Entertaiment) Dalla copertina e dall’etichetta tutto mi aspettavo, tranne che venti minuti di puro heavy metal: loro solo gli Half Life, vengono da Roma (altro…)
(Shadow Kingdom Records) 29 rapidissimi minuti di speed metal dallo stato di New York: i Fatal Curse si presentano così ai fan più accaniti degli anni ottanta. Di formazioni così ormai è pieno l’universo, (altro…)
(High Roller Records) Con due brani e un breve intermezzo, i finlandesi Chalice si affacciano sul mercato attraverso un 7’’ targato High Roller. Già dalle foto promozionali (altro…)