Australasia, la terra lontana che ritorna spesso. Gian Spalluto è l’unico abitante di questa landa immensa, il titolare unico di questo progetto musicale basato su un post rock strumentale. Dopo averci incantato con “Sin4tr4” e “Vertebra”, ecco un nuovo album, “Notturno” (QUI).
Ciao Gian, cosa è “Notturno”? È soltanto un nuovo album oppure è anche altro…
“Notturno” ha una forte valenza autobiografica. Ovviamente parlando di musica strumentale non si può fare riferimento a dei fatti precisi, tuttavia le sensazioni vissute nel periodo di scrittura dell’album si sono riversate naturalmente all’interno del lavoro, trasformandolo in una specie di diario.
Molto bella la copertina, per stile grafico e immagine. Come è stata concepita?
Il disegno è stato realizzato dai ragazzi di Ver Eversum. Abbiamo discusso assieme sui temi dell’album, l’ambientazione notturna, la natura, i manuali di storia naturale e alla fine hanno realizzato un lavoro stupendo che è diventato parte integrante del disco.
Qualcosa è cambiato nel tuo comporre dal precedente “Vertebra”?
L’esperienza ha naturalmente aggiunto qualcosa al bagaglio di conoscenze tecniche. Mentre dal punto di vista emotivo, adesso compongo con maggiore calma rispetto al passato. Mi è più facile lasciare fluire i brani verso la loro direzione naturale, evitando di incanalarli verso idee prefissate che possono essere poco adatte, una volta cominciata la fase di stesura di una traccia.
Hai incluso in “Notturno” anche qualcosa ‘scartato’ in passato da altre pubblicazioni?
No. Tutti i pezzi presenti su “Notturno” sono stati creati appositamente per questo disco e hanno una collocazione precisa in esso.
Nell’album c’è una canzone, “Invisibile”, che ospita la voce di Marina Carlucci di Vostok. La canzone mi è sembrata tipicamente Australasia, nonostante la tua musica sia sempre priva di cantato.
Mi è capitato anche in passato di collaborare con Mina. È una persona che apprezzo moltissimo, sia dal punto di vista umano che da quello tecnico e lavorarci assieme è sempre di una semplicità disarmante. Concorderai con me sul fatto che la sua voce aggiunga a “Invisibile” qualcosa di magico.
Mi è piaciuto il teaser di “Notturno” (QUI). Ancora nessuna tua iniziativa per quanto concerne il mezzo video?
Ho un videoclip pronto che dovrebbe essere pubblicato a breve. In futuro desidero approfondire l’associazione immagini-musica. Si tratta di un linguaggio molto potente che può ampliare di parecchio gli orizzonti espressivi di un artista.
Come nasce l’omaggio a Badalamenti, ovvero la cover del tema di “Twin Peaks” (QUI)? La scelta dell’autore, del brano… Come è venuto fuori questo progetto?
Si tratta di un ricordo legato all’infanzia. Riascoltando il tema di “Twin Peaks” a distanza di anni ho ho avuto la sensazione che questo facesse parte del mio DNA musicale e che fosse uno dei motivi alla base della nascita di Australasia, per questo un piccolo omaggio mi sembrava doveroso.
Australasia è solo una realtà per suonare in studio oppure c’è possibilità di vederti dal vivo?
Per il momento non è prevista alcuna attività live. Mi è difficile trovare musicisti con i quali collaborare in pianta stabile e preferisco concentrare tutte le energie sull’attività di composizione e registrazione.
Gian ti saluto, ma tua saluta i lettori e aggiungi ciò che vuoi a questa nostra chiacchierata.
Grazie a voi per questo spazio e grazie alle persone che vorranno ascoltare qualcosa di Australasia dopo aver letto l’intervista. Per approfondimenti è possibile visitare l’homepage di Australasia su www.australasia-music.com.
(Alberto Vitale)