eResia Metal Fest 2024. E più o meno un decennio che questo fest imperversa nell’estremo nord est del paese… più vicino alla Slovenia che dentro l’Italia. La prima volta ci andai per incontrare Lord Lokhraed dei Nocturnal Depression (intervista qui). Da allora, complice la mia relativa vicinanza, non ho mai perso un’edizione, anzi, ho usato i miei contatti per portare delle band internazionali tra queste valli lontane dal mondo. Ma arriviamo all’edizione 2024: come è andata? Potevo scrivere l’ennesimo report che spieghi quanto successo in un concerto al quale non avete partecipato; potevo forse cercare di illustrarvi un fest che non avete vissuto? Ecco quindi alcune domande a Daniele Micelli, il mastermind e creatore di questa perla nera nascosta tra le valli ricche di tradizione e storia del nord est del nostro piccolo paese.

MH: Ormai questo fest esiste da diversi anni. Quando fu la prima volta?

DM: Non ricordo bene il giorno ma era a luglio del 2013, nel campeggio del bar al ranch, un giorno solo in un palco fatto con dei bancali di legno e un albero nel mezzo, gruppo principale gli Elvenking.

MH: Come vi venne in mente di fare un metal fest lassù nel mezzo del nulla?

DM: Io e Gabriele (aka Gamba) batterista del nostro gruppo thrash death metal, gli HellMetAll, nel 2012 tornando dall’allora Metal Camp, passando per Sella Carnizza qui a Resia, ci siamo detti: “Guarda che figata sarebbe fare un festival metal stile metal camp ma più piccolo qui a Carnizza, lo facciamo qui nel vecchio aeroporto della prima guerra mondiale oppure sopra un bunker della guerra fredda e lo chiamiamo Bunker fest”. Ci fermammo nell’agriturismo ma giustamente il gestore mentre stavamo parlando ci dice che la corrente elettrica non c’era e che sarebbe servito un grosso gruppo elettrogeno. Non ci siamo demoralizzati e siamo andati a bere una birra al Ranch dove discutendo con il gestore ci ha proposto di farlo nel suo campeggio, ed è così che è nato l’eResia Metalfest.

MH: In origine era quasi una vostra festa con altre band, un’occasione di suonare per i tuoi HellMetAll. Ricordo che scambiavi i gig: tu facevi suonare qualcuno al tuo fest ed in cambio quello ti faceva suonare al suo. Diavolo… c’è odore di zolfo in questo antico scambio di favori, riporta alla mente lo scambio dei demo ai tempi delle cassette!

DM: Esatto, all’inizio, fino a qualche anno fa, abbiamo usato questo metodo per cominciare a far conoscere il nostro gruppo, questo ha aiutato molto nel farci conoscere in Italia e ultimamente anche all’estero. Tutt’ora ci capita di far degli scambi ma sta volta chiesti dalle band estere che sono nelle nostre condizioni e che organizzano eventi o festival.

MH: A proposito di HellMetAll… l’edizione 2024 è stata una delle poche nelle quali non avete proprio suonato…

DM: Non possiamo suonare sempre…la gente ce lo domanda perché sanno che organizziamo noi, ma questa volta abbiamo saltato perché stiamo registrano il nostro secondo album che faremo uscire nel 2025.

MH: Agli albori eravate voi ragazzi ed un campeggio che vi offriva spazio e bar. Ora siete voi, un sacco di associazioni locali, bands da ogni parte del mondo. Come è cresciuta l’organizzazione e come si è aggiunta tutta questa gente?

DM: Quando si organizzava nella prima location, già dopo qualche anno, con l’evento che pian piano cresceva, ci stavamo guardando attorno cecano di capire come poter far espandere ulteriormente il nostro festival; ragionandoci su l’unico punto dove poter ospitare più gente e dove c’erano più servizi e parcheggi era solo il campo sportivo, quindi ci siamo rivolti prima all’associazione sportiva e poi all’associazione FivEvents con la quale collaboriamo tuttora.

MH: L’esperienza. Cosa non faresti mai più e cosa ripeteresti in tutti questi anni di esperienza?

DM: NULLA, è perfetto così!!!

MH: Come si diceva, da qualche anno avete abbandonato il campeggio a favore dell’area sportiva, la quale offre più comfort, più accessibilità ed un’area concerti (sia per i fans che per le band) molto più agevole. Che lavoro c’è dietro tutta questa preparazione?

DM: La scelta di abbandonare il Ranch era appunto per i motivi che hai detto tu, più comfort, serviva un’area con ampio parcheggio più capiente, le docce, i servizi, ecc… al campeggio era più intimo e particolare ma questa scelta è stata ponderata per anni e crediamo che sia quella giusta. La preparazione dell’intero evento comincia ancor prima che il festival in corso abbia inizio; l’area del fest dura tutta la settimana del fest, mentre la parte artistica, le contrattazioni e la scelta delle bands dura almeno 6 mesi.

MH: Chi altro vi supporta? Il comune? Aziende locali?

DM: La gente del posto!!! Devo ammettere che pur essendoci “solo” 3 metallari in valle (io, gamba e Fabio che ci aiuta dal primo anno) nessuno ci ha mai messo il bastone tra le ruote. La gente del paese è contenta di questa manifestazione e pur facendo casino fino alle 3 di notte in una conca dove tutto rimbomba tra le montagne, non abbiamo mai avuto una lamentela o segnalazioni. Inoltre come associazioni ci aiutano l’associazione FivEvents che sono i nostri co-organizzatori, l’associazione sportiva Val Resia che ci presta la struttura e il Comune di Resia con il patrocinio.

MH: Il meteo in montagna non è sempre clemente. Racconta degli eventi più complicati, compreso quello del venerdì dell’edizione 2024. OK, siete abituati, ma come fate a gestire in modo così efficiente?

DM: L’ scorso anno era tutto pronto già il mercoledì della settimana dell’evento,ma nella notte è passata in valle una tromba d’aria che ha distrutto tutto, palco compreso! Il tetto si era completamente girato all’indietro. Nulla, ci siamo rimboccati le maniche e via da un fabbro per sistemare tutti i pezzi metallici piegati e rotti e fino al venerdì pomeriggio, poco prima di cominciare mentre montavamo nuovamente il tutto. Quest’anno uguale ma più leggero. Venerdì pomeriggio un forte vento il quale non ci ha danneggiati, in quanto -imparando dallo scorso anno- non avevamo legato i teli evitando qualsivoglia effetto vela; tuttavia abbiamo dovuto smontare velocemente tutta la back line ed aspettare che la parturbazione passi tardando di oltre un’ora i concerti, tanto da spostare il primo gruppo al giorno seguente. PROBLEM SOLVING.

MH: Valle di Resia. Tanto remota quanto affascinante. Vi siete resi conto di averla fatta conoscere al mondo? Ristoranti e aziende locali prosperano con il fest, e chiunque affitti una camera o un posto letto nei paraggi arriva al sold out nei giorni dell’eResia. Io stesso al ristorante e nel B&B ho notato che la maggior parte dell’affluenza aveva già il bracciale del fest! La valle era invasa dai metallari!

DM: Si, ce ne stiamo rendendo conto, soprattutto fuori dal Friuli. Abbiamo avuto campeggiatori dalla Germania, dalla Slovacchia, per citare i più lontani, e anni addietro abbiamo avuto di passaggio anche un cileno e un australiano. Ho candidature per suonare da noi anche dalla Colombia o dai posti più remoti dell’Europa, addirittura da un gruppo iracheno! Unico rammarico è che non riusciamo a fare conoscere il festival nella nostra regione.

MH: Come scovate, contattate e portate in valle tutte queste bands proveniente da ogni posto? Io in passato vi ho aiutato, ma, sembra quasi incredibile che un paio di tizi da una valle sperduta ai confini dell’Italia possa portare nomi importanti da paesi come Norvegia o Islanda!

DM: Grazie agli HellMetAll, suonando in giro o partecipando come come spettatori di eventi e festival in Europa, abbiamo avuto modo di conoscere molti gruppi e manager o promoters. Io personalmente vado ai festival per ‘scoprire’ le band sorpresa. Per esempio i Misþyrming io non li conoscevo; ma lo scorso anno sono andato, come ogni anno, al Kaltenbach Open Air, un festival in Austria che consiglio a tutti, e assieme a mio figlio ci siamo ritrovati sotto il palco appunto con loro! Sia io che mio figlio siamo rimasti a bocca aperta, e proprio mio figlio Stefano di 6 anni si è girato verso di me chiedendomi di portarli al nostro festival! (Le radici ormai sono piantate, ndr), Poi parlando con l’organizzatore dell’evento ho ottenuto i contatti… cosa che era già successa l’anno prima con io Desaster e i Nordjevel! Ci abbiamo suonato assieme sempre al Kaltenbach ed ecco fatto! Per tutto il resto ci aiuta con le sue vaste amicizie un nostro amico Kristian, senza dimenticare le varie candidature ed i promoter che ci scrivono.

MH: Anche la proposta delle bancarelle esce un po’ dagli schemi. Come li scovate?

DM: Alcuni grazie ad amicizie; altre invece sono proprio richieste dai merchandiser!

MH: Vi vengo a trovare da anni. Minchiata del Covid a parte, credo di venire da voi da quasi un decennio. Quello che ho notato in questa edizione è la crescita massiccia di partecipazione del pubblico: certo, non siamo a livelli di un grande fest, ma non siamo più nemmeno ai livelli di pochi intimi delle vecchie edizioni. Anzi: il pubblico inizia ad arrivare da lontano, non solo il vicino Veneto o la vicina Slovenia. Ho parlato con gente che ha guidato per 5-600 km per arrivare da voi, sia dal nord, che dal sud.

DM: Ormai penso che sia ancora vivo il passaparola anche se negli ultimi anni, a parte voi, finalmente anche altri siti rock/metal hanno cominciato a ‘cagarci’, a prenderci sul serio. Poi, oltre ai social c’è il buon vecchio volantinaggio!

MH: Tuttavia rimane un fest per una certa cerchia intima. Non ci sono le 3000 persone… è quasi un raduno di fedeli, sempre più numerosi, ma senza essere un ammasso di gente che non si conosce raggruppata nello stesso posto. Se poi aggiungiamo che puoi goderti il live dalla tua tenda o da dentro il fiume… è difficile immaginare un fest con i numeri dei grandi eventi. Come pensate sarà il futuro? Volete crescere? Ma quanto? Ci sono dei limiti? Quali?

DM: Ogni anno ci ritroviamo per capire se proseguire, come hai potuto vedere le difficoltà sono molte e gli imprevisti, quale il meteo, sono dietro l’angolo. Sappiamo benissimo che una sola edizione sotto la pioggia ci farebbe chiudere subito i battenti. Pensiamo che questa ultima edizione sia la perfezione. Non siamo strutturati per un fest più grande e non vogliamo mollare tutto ad associazioni o organizzazioni più grosse. Vogliamo esserci! Noi! Ogni edizione!

MH: Vedo che fate poca pubblicità. Volantinaggio a mano presso altri eventi. Un po’ di social. Eppure tutti ormai vi conoscono. Come fate?

DM: Alcuni di noi sono molto attivi nella scena metal, giriamo molto ai concerti e ai vari festival e tanti ormai ci conoscono di persona. Inoltre come, dicevo prima, da qualche anno siamo comparsi con comunicati stampa anche sui siti più importanti nell’ambito rock e metal.

MH: Andiamo verso la fine: come è andata l’edizione 2024? Mi fai un bilancio sommario? I pro e i contro?

DM: è andata alla grande, stimiamo che tra gente pagante, staff e membri dei gruppi siamo prossimi alle 500 anime dannate!

MH: eResia 2025: quali saranno le novità organizzative? Qualche anticipazione di band di un certo calibro?

DM: Ad ora dobbiamo ancora trovarci per fare il bilancio 2024 e, come ogni anno, decidere come proseguire. Le bands ci sono già, guardiamo avanti, ma per ora sono in stand by, appena decideremo pubblicheremo il giorno stesso le prime bands principali.

MH: Grazie! Chiudi tu come ti pare, lancia un messaggio a chi è venuto a trovarvi, a chi non è venuto e a chi non vi conosce ancora!

DM: Un grosso GRAZIE a chi ci supporta e sopporta. E un invito a provare almeno a venire una volta a chi ha sempre storto il naso per venire a trovarci . Un festival come il nostro non si trova facilmente in giro, soprattutto qui in Italia.

(Luca Zakk)