Il male nel corso del tempo. Il male nella realtà e nella letteratura. Il male, preso come motivo per urlare con rabbia e suonare hardcore e metal a tutto volume. I piemontesi If I Die Today hanno fatto tutto ciò attraverso lo sconquassante album “Cursed”. A voi Marco Fresia, voce della band.
Si parla di If I Die Today come una band hardcore, magari in termini ‘post’, ma ascoltando “Cursed” la mia impressione è che abbiate un bagaglio ampio di influenze e stili.
“Cursed” è il succo di tutto quello che sono gli If I Die Today. Abbiamo tutti influenze simili che sicuramente hanno inciso nella registrazione dell’album. Dall’hardcore, allo stoner, al doom, allo sludge. Non ci piace rimanere legati ad un solo genere e quindi a differenza degli altri lavori fatti prima, abbiamo sciolto ogni corda che ci legava e abbiamo dato ampio spazio alla nostra inventiva.
Quanto tempo avete impiegato per realizzare “Cursed”? Tra scrittura dei pezzi, prime versioni e registrazioni?
“Cursed” ci ha preso un sacco di tempo, perché durante la registrazione e durante tutto l’editing siamo passati attraverso problemi al di fuori della musica che hanno rischiato addirittura di far sciogliere la band! Invece ne siamo usciti più forti e più consapevoli. In ogni caso l’album in se ha richiesto parecchio lavoro. È il nostro progetto più pensato, sentito e impegnato sotto ogni punto di vista, dal testo alla musica: un riassunto di tutto quello che abbiamo vissuto e passato. È un album cattivo ed angosciante.
Colgo nell’album una sorta di filo conduttore, puoi descriverlo nel dettaglio?
“Cursed” è un concept album. Tutti i testi riguardano personaggi che nella letteratura o nella storia sono stati additati come maledetti, a prescindere dal perché. Tutti legati insieme dalla title track che chiude il disco, in cui abbiamo nascosto la chiave di lettura di tutto quanto.
Bella la copertina e il layout grafico. Anche se il carattere è poco pratico…
Dietro ad ogni elemento grafico ci sta un ricercato progetto di Alberto Beccherini, uno dei migliori artisti e grafici italiani. Non è stato concepito per essere pratico.
Quali impressioni, esperienze e sensazioni vi sono rimaste dentro in questa estate di concerti? Tra l’altro vi siete esibiti con un nome importante.
Siamo partiti con il dover fare tre date al massimo per presentare il singolo uscito da poco e preparare la gente all’uscita ufficiale dell’album in ottobre. Nel corso dei preparativi poi si sono aggiunte due date enormi con due nomi enormi. Siamo partiti da un secret show in sala prove con ingressi a inviti perché la capienza non era eccessiva. Super ‘do it yourself’ e siamo finiti a suonare al Magnolia con i Dillinger Escape Plan e Ben Weinman che ci faceva i complimenti. Abbiamo suonato con amici, rivisto facce che non vedevamo da un po’ e chiacchierato su un divano del Rock Planet con il batterista dei Dead Kennedy’s (D.H.Peligro, ndr)che ci incitava prima di salire sul palco.
Cosa farete nel futuro immediato?
Guarda… Il disco uscirà a ottobre e ricominceremo a suonare. Abbiamo già’ programmato un tour in Inghilterra che annunceremo tra poco. Sarà a novembre. Suoneremo in Europa e faremo qualche data mirata in Italia. Siamo una band live e il massimo lo esprimiamo in quelle situazioni.
Grazie per la disponibilità e ancora complimenti per “Cursed”. Ti lascio spazio per la chiusura.
Ciao a tutti. Venite a sentirci. Venite a salutarci ai live. Venite a trovarci su facebook, su instagram e ovunque. Adorate Satana.
(Alberto Vitale)