Finalmente sul mercato con un disco vario e innovativo, i Korpiklaani sono una band molto amata anche in Italia. Discutiamo di “Manala” con Juho Kauppinen, che nella formazione finlandese suona l’accordion, scoprendo alcune cose interessanti sulla cultura del suo paese… Juho si difende con molta energia dalle possibili critiche alla band, ma ci fa uno sgarro dimenticando uno dei migliori concerti italiani cui il suo gruppo abbia mai preso parte!
Salve Juho, e grazie per questa intervista! Trovo che il sound del vostro nuovo album “Manala” sia abbastanza differente da quello degli ultimi dischi, un po’ più oscuro e denso d’atmosfera…
Sì, effettivamente è più oscuro e più vario rispetto ai nostri dischi precedenti. Stavolta abbiamo avuto successo nel creare un album davvero al di sopra dei predecessori. Ed è venuto meglio perché sembra, piuttosto naturalmente, che componiamo brani migliori di album in album, e il risultato confluisce in buone produzioni di questo tipo come “Manala”.
Questo è un disco di contrasti, va dai picchi più estremi thrash/doom (“Petoeläimen kuola” & “Sumussa hämärän aamun”) mai concepiti dai Korpiklaani a brani davvero melanconici come “Dolorus” e “Synkkä”.
Tuomas Rounakari ha debuttato con noi in questo disco e ha definitivamente provato le proprie capacità di violinista. “Ruumiinmultaa” è il brano in cui mostra la propria bravura nel modo migliore possibile, ci ha presentato le sue idee personali e ha inoltre composto per l’album lo strumentale “Husky Sledge”.
Che cos’è il “Kalevala”? Tutte le band finlandesi ne parlano, ma in Italia ne sappiamo poco e niente! Per quello che posso vedere, il poema ha fortemente ispirato la struttura e i testi del vostro ultimo album…
Il “Kalevala” è il poema epico finlandese messo insieme da Elias Lönnrot. È proprietà di tutti i finlandesi e riflette la nostra poesia e la nostra cultura. Al di fuori di ogni dubbio è uno dei lavori letterari centrali della Finlandia, e contiene molte storie eccitanti espresse attraverso la poesia e un verso che si chiama proprio “del Kalevala”. Quasi tutti i brani del nuovo disco sono basati sul poema.
In “Manala” i miei brani preferiti sono “Kunnia” e “Synkkä”… puoi dirmi qualcosa di più su questi due brani?
“Kunnia”, cioè “Onore”, sostiene che non dovresti mai commettere suicidio, perché le future generazioni non vogliono pregare per antenati che lo abbiano fatto. È un brano che essenzialmente onora i nostri avi, le cui imprese, vite e caratteri meritano di essere apprezzate e i cui effetti puoi sentire nella tua vita. Coloro che si suicidano giungono nell’Aldilà come gli altri, ma non saranno mai onorati dalle generazioni future.
“Synkkä” è incentrata su Joukahainen, uno dei creatori e ‘fratelli’ del poema. Ilmarinen è il dio del cielo e dell’aria, mentre Väinämöinen è fortemente legato all’acqua. Joukahainen, il fratello più giovane, è il dio della terra, e appare come un dio oscuro la cui forza risiede nelle foreste, nelle paludi e nei terreni rocciosi. La bilancia della Terra è mantenuta dalla relazione dualistica fra Joukahainen e Väinämöinen: la canzone parla di come il primo appaia nella natura, e ha anche a che fare con il timore che incute nella gente.
Perché dal 2007 avete scelto di cantare principalmente in finlandese? Non pensi che la vostra lingua sia un ostacolo per la diffusione della vostra musica fra chi non può comprendere i vostri testi?
È più importante per la band suonare sé stessa che soddisfare i propri fans. Il finlandese ovviamente si confà a noi meglio dell’inglese. Penso che forse non siamo così commerciali come potremmo essere proprio perché al momento cantiamo in finlandese, ma in ogni caso molti dei nostri fans ci vogliono sentire cantare così e memorizzano i testi in ogni caso, cantandoli con noi agli spettacoli. “Manala” è stato comunque realizzato in modo bilingue, diventando un doppio cd, uno cantato in inglese e uno nella nostra lingua madre. Tradurre tutti i testi è stata sia una sfida che una esperienza molto soddisfacente, ho avuto davvero la possibilità di lavorare come traduttore!
Ci presenti Tuomas Rounakari, il nuovo membro della band? Sul vostro sito internet ho letto il divertente racconto sul vostro primo incontro con lui, ma vorrei conoscere la vera storia!
Mentre stavamo cercando un nuovo violinista, Jonne [Järvelä, leader della band, ndr] ha conosciuto gli Shamanviolin, il solo project di Tuomas, e ne è rimasto molto impressionato. Così alla fine quest’anno abbiamo potuto incrociare i nostri impegni. Ha cominciato subito con un grande contributo per le studio sessions di “Manala”, e adesso parte del suo progetto solista converge nei Korpiklaani. C’è un suo assolo chiamato “Husky Sledge” nel nuovo disco e anche nel mezzo del nostro set live suona una parte solista.
Ho visto la tua band all’Agglutination Festival del 2010 ed è stata davvero una esperienza divertente. Che cosa ricordi del festival e del vostro primo viaggio nel sud del sud dell’Italia?
Abbiamo suonato così tanti concerti in questi anni che è semplicemente impossibile ricordarseli tutti. Devo dirti che non ho il minimo ricordo di questa esibizione!
Non pensi che 8 dischi in 9 anni di attività come Korpiklaani siano troppi sia per il mercato che per i fans? Che cosa risponderesti ai critici?
No, non lo penso. I fans che credono che facciamo uscire dischi troppo spesso possono semplicemente non comprare i nostri prodotti o comprarli più raramente. C’è ancora molta gente che vorrebbe comprare tutti i nostri dischi quindi non mi preoccupo.
La domanda sul ritmo a cui registriamo i nostri dischi è una di quelle che ci fanno più di frequente e la mia risposta sarà sempre la stessa: amiamo scrivere musica e suonare musica. Buone canzoni continuano a saltare fuori e noi saremmo molto frustrati se non potessimo suonarle. I nostri pezzi sono relativamente semplici e di solito non richiedono troppa pratica. Ci vogliamo tenere occupati perché i Korpiklaani sono il nostro lavoro: abbiamo un’alta etica professionale!
Avete già pianificato un tour? Suonerete ancora in Italia?
Il prossimo impegno è un tour nordamericano che parte alla fine del mese. Quando saremo tornati ricaricheremo le batterie per qualche settimana, poi saremo gli headliner dell’Heidenfest European Tour, che arriverà anche in Italia.
Che pensi dell’attuale scena folk metal? Negli ultimi anni molte formazioni si sono unite al trend e adesso la situazione si è fatta affollata… credi che i Korpiklaani possano conservare successo e identità come band?
I Korpiklaani si sono chiaramente affermati, per cui spero sinceramente che potremo continuare a fare ciò che amiamo, in altre parole continuare a registrare parecchi album e suonare parecchi shows. Nuove band si formano ogni momento e penso sia una cosa positiva.
Grazie per il tuo tempo!
Ma grazie a te!
(Renato de Filippis)