Conversazione con Ollie Roberts, uno dei due chitarristi dei Metaprism, melodic metal band di Bournemouth, Inghilterra. L’ultimo album della band è intitolato “Catalyst to Awakening” ed è stato pubblicato a fine gennaio. Nello stesso mese i Metaprism sono stati in tour con due importanti metal band. Bene, come iniziare un’intervista con un inglese? Con il calcio, naturalmente!
(english version)
MH: Prima e importante domanda: hai provato a giocare per il Reading Football Club? È vero?
OR: Beh, questa è una domanda che non mi viene posta molto spesso! Sì è vero, quando avevo 14 anni, è stato certamente così alcuni anni fa (ride, ndr). Mi piace ancora il calcio, ma non gioco più molto.
MH: L’album “The Human Encryption” nel 2015 e l’album “Catalyst to Awakening” (recensito QUI, ndr) nel 2018: quali sono le principali differenze tra le due pubblicazioni?
OR: “Catalyst To Awakening” è davvero un progresso naturale dal primo album. Ha molti elementi simili in quanto ha un sacco di riff, assoli melodici e gran cori orecchiabili… ma ha solo di più o forse tutto ciò che penso è che ha una gamma più ampia. È decisamente nel complesso più pesante e il suono è aperto e molto più forte.
MH: Quanto sono importanti le due voci nella vostra musica? Pensi che sia un elemento importante nella musica dei Metaprism oppure una parte di essa?
OR: Direi che tutti gli elementi della musica sono importanti per il suono Metaprism, ma ovviamente avere la doppia voce consente anche più dinamiche e aggiunge anche un buon e diverso punto focale per le esibizioni dal vivo.
MH: Sulla vostra musica… è accattivante e potente, è thrash e melodica, è moderna e un po’ classica. Pensi sia il momento di questo tipo di metal? Io noto che molte band suonano in questo modo, come se gli ultimi anni fossero un buon momento per prendere il meglio della musica metal.
OR: Per essere onesti penso che sia solo in generale il modo in cui scriviamo e le influenze che abbiamo che lo fa uscire in quel modo. Ovviamente se fa appello a molti metallari, allora questo aiuta ad avere più persone interessate. Come dici tu ora ci sono altre band che si presentano con un approccio metal più vario, piuttosto che in uno specifico genere metal, quindi forse questo è un buon momento per questo ed è quanto le persone stanno cercando in questi giorni… solo il tempo lo dirà!
MH: È il thrash metal il punto d’incontro tra tutti voi nella band?
OR: Non proprio, anche se penso che tutti apprezzino tutti gli elementi, direi che il lato melodico èforse quello che tutti noi condividiamo. La parte thrash è probabilmente più Callum (Downing, l’altro chitar rista, ndr) e me. Penso che aggiunga un po’ di aggressività e dinamismo alle sezioni accattivanti.
MH: Quale è il concetto che ruota attorno ai testi e quale è il senso del titolo dell’album?
OR: Theresa è stata colei che ha escogitato i principali concetti lirici per l’album e anche se ogni traccia è diversa, sono fondamentalmente basati su diversi stati e apertura delle nostre menti.
MH: “Catalyst to Awakening” è stato pubblicato da Graviton Music Services. Quanto è importante un’etichetta per pubblicare un album e perché?
OR: È davvero bello avere il supporto per il rilascio di un album dato che richiede un sacco di duro lavoro e molti soldi, quindi alcune pressioni possono essere smaltite, ti permette di distribuire più lontano di quanto potresti per conto tuo e se si lavora insieme correttamente, entrambe le parti possono beneficiarne. Un’etichetta è massicciamente importante in questi giorni? Forse no e certamente oggi non è lo stesso per le band emergenti, ma detto questo penso che dipenda anche dall’accordo e dalle persone coinvolte. È stato eccellente lavorare con Gravciton finora e stiamo lavorando sicuramente nella stessa maniera e spero di andare avanti, il che è positivo.
MH: A gennaio i Metaprism sono stati in tour con Iced Earth e Freedom Call: come è stato l’impatto con i fan delle due band?
OR: Penso che sia andato molto bene e sembra che abbiamo guadagnato molti più fan dall’esperienza che è stata grande. La line up delle tre band ha sicuramente portato una piccola varietà di generi metal, ma penso che abbia funzionato bene e ci ha aiutato a suonare per persone che potrebbero non aver mai sentito parlare di noi o magari sono venute a vedere ordinariamente il nostro tipo di musica. L’intera esperienza è stata molto buona, quindi speriamo di poterlo fare ancora!
MH: Cosa ne pensi dello stato di salute della musica metal in Inghilterra?
OR: Ci sono sicuramente alcune buone band underground attorno alle quali si vede che il metal è vivo, ma penso che forse le opportunità di crescita per queste band diventino più difficili. Un sacco di locali sembrano aver chiuso negli ultimi anni, cosa che non aiuta, ma abbiamo ancora alcune cose come il festival Bloodstock Open Air che tiene alta la bandiera del metal e aiuta a dare alle bande più piccole una piattaforma più grande su cui suonare. Credo che come altrove, alcuni generi del metal sono anche un po’ più popolari di altri.
MH: Grazie. Per favore lascia un messaggio ai lettori e ai metallari italiani!
OR: Per tutti quelli che ci hanno visti dal vivo, comprate il nostro CD, recensiteci e intervistateci, grazie tante per il vostro supporto… e chiunque non abbia ancora sentito parlare di noi, per favore dia un ascolto alla nostro musica e venite sui nostri social media (sono rintracciabili QUI, ndr). Grazie per l’intervista.
(Alberto Vitale)