Mastermind di Labirynth e Vision Divine, lingua sempre tagliente ma oltremodo sincera, Olaf Thorsen ci ha concesso un po’ del suo tempo per una chiacchierata…
Ciao Olaf da METALHEAD.IT. Con i Labyrinth sei fresco da una trasferta in terra messicana per un evento particolare. Ti va di parlarcene e dirci com’è andata?
Ciao a tutti. E’ andata molto bene: ci siamo divertiti, abbiamo fatto un buon concerto, abbiamo addirittura suonato tutto Return To Heaven Denied pt.1, cosa che probabilmente non avevamo mai fatto prima, neppure durante il (lungo) tour di supporto che facemmo ai tempi dell’uscita del disco. Un’ esperienza notevole, dal sapore un po’ dolce-amaro, visto che si è anche trattato del concerto di commiato di Roberto.
Domanda che ti avranno già sicuramente fatto: perché proprio in Messico e non in Italia? E’ vero che non avete mai lesinato date live nella penisola, anzi (non mi ricordo nemmeno quante volte vi ho visto on stage), ma non pensi che come addio ad un’era del gruppo, quella con Tiranti, sarebbe stato più significativa una data in Italia, magari a Genova?
Non saprei dirti. Vedo che oggi va molto di moda lamentarsi dell’Italia, o forse più in generale accusare di “ignoranza” chiunque non apprezzi la tua musica, ma credo si tratti molto spesso di sfoghi infantili. Io preferisco vederla esattamente al contrario e cioè, invece di lamentarmi dei posti in cui non suono, apprezzare quelli che mi ospitano. Direi, pertanto, così: In Messico, perché è lì che ci hanno invitato per questo evento particolare, chiedendocelo esattamente in questi termini.
Come procedono i lavori per il nuovo album? In molti si chiedono come suoneranno i Labyrinth con il nuovo cantante…
Procedono MOLTO lentamente. Non siamo mai stati dei fulmini di guerra, a livello di uscite, e gli ultimi cambiamenti hanno ulteriormente rallentato il tutto. Diciamo che è molto probabile che arriveranno altri terremoti di assestamento, ma in fondo non credo che siano notizie degne delle prime pagine di un magazine, quindi se e quando succederà, chi sarà interessato avrà modo di aggiornarsi sugli sviluppi.
Tornando a parlare di concerti, qual è l’ultimo concerto che sei andato a vedere?
Un concerto “minore”, di piccole band locali. Mi piace molto, le poche volte che ne ho il tempo, andare in un locale della mia zona, bermi una birra ed ascoltare la band proposta. Un po’ come si faceva “ai miei tempi”, quando invece di uscire solo in base a chi suona, si usciva a prescindere per bere qualche birra ed ascoltare un po’ di musica, sperando che le band fossero valide ( e spesso è così, soprattutto oggi che il livello si è alzato notevolmente)
Te l’ho chiesto perché d’istinto direi che sei stato influenzato, nelle tue composizioni, da una moltitudine di generi, specie la musica classica… Ho preso un abbaglio?
Credo la musica classica faccia parte del bagaglio di moltissimi musicisti, ma quando mi parlano in questo modo mi vengono in mente altre band e come per incanto mi vedo allo specchio “Turillizzato”, ahah! No, la classica non credo sia presente in misura così abbondante nei miei pezzi, se non ovviamente a livello di regole di composizione (il sistema tonale è come la fisica per il nostro mondo: non si può evitare!) , ma quello direi che a meno di voler suonare Jazz o Blues, è un obbligo a cui tutti i compositori occidentali devono sottostare!
Olaf, grazie infinite del tempo che ci hai dedicato. Nel salutarti, lascio a te la parola per i lettori di METALHEAD.IT:
Grazie a voi per la chiacchierata, ci vediamo sotto a qualche palco (io probabilmente sarò sotto a qualche bancone del bar), in qualche “localaccio” di periferia! (ride, ndr)
(Enrico Burzum Pauletto)