È passato un po’ di tempo dall’uscita di “Lost in Time”, ma facciamo certamente ancora in tempo a discutere dell’ultima fatica dei romani Sailing to Nowhere! Ecco il resoconto della nostra chiacchierata con Marco Palazzi (voce), Andrea Lanzillo (chitarre) e Giovanni Noè (batteria). Buona lettura!
Ragazzi, fra i brani del disco mi hanno colpito in particolare “Scream of the World” e la conclusiva “Start again”, con l’interessante esperimento del sax. Parliamo più approfonditamente di entrambe le canzoni?
Marco: Eheh, l’inizio e la fine di tutto: “Scream of the world” rappresenta infatti l’ultimo spasmo del mondo, ormai distrutto e corrotto da noi stessi e dalla nostra avidità; poco prima della distruzione totale, dalla fine. “Start Again” invece rappresenta la rinascita; dopo un periodo buio e di desolazione completa scatta la voglia di ricostruire, colmi di speranza, energia ed apertura mentale. Da qui forse l’idea di mettere il sax in un disco metal? Ahahah!
Che possiamo dire invece del video del primo brano citato? Non è la prima volta che realizzate un prodotto di questo tipo, ricordo non molto tempo fa l’uscita della clip di “Fight for your Dreams”…
Andrea: Ci divertiamo sempre a girare i videoclip dei nostri brani. Succede sempre qualcosa di estremamente divertente, tra guai ed imprevisti alla fine torniamo a casa stanchi morti, ma davvero felici del prodotto realizzato. Sia col primissimo video omonimo “Sailing to Nowhere”, sia appunto con “Scream of The World” siamo colmi di aneddoti da raccontare e rimangono sempre delle esperienze uniche. “Fight for Your Dreams” è stato alla fine il videoclip più semplice per noi, abbiamo solo dovuto suonare con passione davanti il nostro amato pubblico, chiamato a raccolta al Planet (Roma, ex Alpheus) per l’anniversario del primo disco “To the Unknown”. Credo che si veda la nostra energia live, ahaha!
Per Natale, invece, avete realizzato qualcosa di diverso se non vado errato… l’impegno sociale è importante per la band?
Giovanni: Si, per Natale abbiamo deciso di registrare una cover inattesa! È stata una vera sorpresa per i fans! Abbiamo riarrangiato il celebre brano natalizio dei Wham “Last Christmas”, usando più stili musicali diversi uniti! È stato sia molto divertente, sia molto molto appagante come musicisti. L’impegno sociale è sempre stato importante per la band, oltre a partecipare a diversi fest e iniziative di beneficenza, questo video e questo singolo sono molto importanti: infatti tutto il ricavato dalla vendita dello stesso, sarà devoluto in favore degli animali abbandonati (tematica inserita nel video) comprando cibo ed attrezzature alla struttura ‘Canile della Muratella’, da sempre in prima linea per i nostri amici a 4 zampe. Insomma, ogni anno ci sembra sempre doveroso collaborare con varie associazioni (senzatetto, disabili, anziani bisognosi, adozioni a distanza…) per contribuire sia come musicisti, sia come persone a poter un minimo cambiar il mondo.
Che potete invece raccontarci del vostro ultimo tour di Ottobre con i Dragonforce? Soddisfatti del risultato?
Marco: È stato, come ogni tournee, un’esperienza indimenticabile. Dopo ogni show, capisci sempre di più che la tua vita è sul palco. I Dragonforce si sono confermati degli artisti incommensurabili e delle persone splendide; così come il support estero Twilight Force, con cui abbiamo legato tantissimo, infatti ci sentiamo molto spesso! Soddisfattissimi come sempre della risposta del pubblico e dei risultati raggiunti!
Come è nata l’immagine della band? Siete appassionati di Robert Louis Stevenson o magari degli Alestorm?
Giovanni: Diciamo che l’immagine è il risultato della mentalità stessa della band: voglia di avventure, libertà, navigare in mare aperto ed esplorare sempre oltre ogni confine! Oltretutto in ogni album è imprevedibile il nostro destino, poiché il veliero viene sempre trascinato in un’epoca diversa; cambiando così scenario, sonorità e vestiario.
Sembra che non siate spaventati dai numerosi cambi di formazione, decisamente ‘sospetti’ in una band che ha una storia relativamente breve… come mai tanti avvicendamenti?
Andrea: Sailing to Nowhere è un progetto, come dici tu, molto giovane, esiste da soli tre anni però si è dato tanto da fare, rimbalzando a destra e sinistra in tutta Europa, compiendo sette tour e oltre 100 date. Ovviamente non è di certo facile reggere a questi ritmi. Chi per lavoro, chi per motivi personali ha dovuto lasciar la ciurma, lasciando il posto a pirati sempre più intrepidi.
Cosa pensate invece della scena romana, e magari di quella del Sud Italia in generale? Vedete qualche segnale positivo?
Giovanni: La scena è sempre molto complicata, e abbiamo riscontrato che ogni mondo è paese. Ogni città ha più o meno le stesse problematiche nell’underground e i musicisti spesso pensano a far la ‘guerra’ tra loro invece di unirsi e supportarsi a vicenda. In generale l’Italia soffre della mancanza di un vero e folto pubblico, che abbia la sete di ascoltar cose nuove e supportar le realtà nazionali. Segnali positivi si riscontrano di sicuro quando le persone vedono che ce la stai mettendo davvero tutta e le riesci a coinvolgere nella tua vita, condividendo la passione per il progetto e il sudore speso, così come le gioie e i risultati esteri e nazionali raggiunti.
Quali novità avete adesso in serbo? Ci sono progetti per il futuro a breve termine?
Andrea: Si prospetta un 2018 davvero di fuoco. Abbiamo da poco firmato il contratto con l’enorme management mondiale Flaming Arts (Lacuna Coil, Within Temptation, Sepultura…), il quale sta lavorando a diversi tour e festival nel mondo. Siamo davvero carichi e non vediamo l’ora rivelarvi tutte le news in cantiere. Una piccola anticipazione? A breve rilasceremo anche del nuovo materiale, eheh! Come dicevamo prima, non smettiamo mai di remare a bordo del Galeone!
La conclusione dell’intervista spetta naturalmente a voi: grazie per il vostro tempo e a presto!
Grazie a te Renato, e a Metalhead per lo spazio concessoci. Un abbraccio a tutti i nostri fans e amici che ci supportano sempre, ovunque andiamo. Un saluto da tutta la ciurma e restate con lo sguardo verso l’orizzonte, nuovi mari e peripezie ci attendono!!
(Renato de Filippis)