Alisa Coral è una donna laboriosa, creativa, decisa ed è tastierista e fondatrice degli Space Mirrors, un manipolo di musicisti (molti di loro italiani) che da oltre dieci anni confezionano epopee space rock/metal. L’ultima di queste è l’album “The Other Gods” che esce proprio in questi giorni, dunque un’occasione ideale per chiedere ad Alisa della band, nella quale vi partecipano anche ospiti come Cyndee Lee Rule (Spaceseed), Nick Turner (ex Hawkwind) ed altri. Una chiacchierata svolta attraverso l’intermediazione di Martyr Lucifer, cantante della band (anche Hortus Animae e autore solista) e in questa occasione generoso collaboratore e interprete per Metalhead. (english version)
Ciao Alisa, grazie mille per la tua disponibilità. E’ bello per me e Metalhead ospitare le tue parole. Come va?
Ciao Alberto, io sto bene, grazie, eccitata e in attesa dell’uscita del nostro nuovo album.
Ho sempre letto che tu hai fondato gli Space Mirrors. Dove hai concepito questo progetto? Inoltre qual è il motivo per il quale la formazione è sempre stata molto ampia e anche mutevole?
L’idea è apparsa in seguito alla pubblicazione di un mio album solista per synth. Stavo parlando con il chitarrista australiano Michael Blackman a riguardo di una possibile collaborazione. Abbiamo provato un paio di canzoni insieme e poi era fatta. Sono nati gli Space Mirrors. Ho sempre voluto che fosse un progetto internazionale con molti musicisti ospiti noti (come Arjen Lucassen che ha suonato nel nostro debut). La musica poi è cambiata album dopo album. Con ogni album ho avuto una line-up sempre più stabile. Martyr Lucifer è il cantante degli Space Mirrors dal 2007. E proprio lui l’elemento stabilizzante del progetto, che è diventato più simile ad una vera band quando abbiamo registrato il nostro album precedente “In Darkness They Whisper”. Egli è responsabile per la parte italiana della band. Ho sempre pensato che musicisti con un background heavy metal sarebbero stati la scelta migliore per Space Mirrors ed i suoi amici della band Hortus Animae si sono rivelati ottimi. Attraverso Martyr ho contattato il nostro nuovo batterista Claudio Tirincanti, noto per la sua militanza nella band di Blaze Bayley. Così è diventato anche una parte della nuova e solida line-up. Allo stesso tempo, anche dei miei amici americani si sono uniti a progetto. Sparky Simmons (Acid FM) è diventato il nuovo chitarrista permanente, dopo aver inciso una canzone nell’album precedente, e il bassista professionista Gabriel Monticello (Spaceseed) ha completato la nuova line-up. Mi auguro che la band, con questi membri attuali, continuerà in futuro. Questa è la band con la quale sono sicura potremmo suonare live e andare in tour. Abbiamo anche ospiti fissi come Cyndee Lee Rule che suona il violino, Nik Turner che suona il sax e il flauto. Spero che Bless (Hortus Animae) ci suonerà più parti di pianoforte negli album futuri.
Cinque album e l’ultimo è il recente “The Other Gods” che nasce con liriche ispirate ai “Cosmic Horror” di H.P. Lovecraft. Perché proprio queste storie per l’album?
In realtà è il secondo album ispirato alle storie di Lovecraft. Il primo è stato “In Darkness They Whisper” e “The Other Gods” ne è il secondo della trilogia. Le storie di Lovecraft sono una grande fonte di ispirazione. Vorrei raccomandare a tutti di leggere questo saggio per capire di più su quello che c’è dietro alle sue opere: http://www.hplovecraft.com/writings/texts/essays/shil.aspx
Come avete lavorato tutti voi? Vi siete incontrati per le registrazioni oppure avete dovuto realizzare il tutto a distanza? Per esempio la partecipazione di Nick Turner ha visto fisicamente materializzarsi in mezzo a voi quel pazzo di Turner?
A volte ci incontriamo, a volte registriamo a distanza. Space Mirrors è stato uno dei primissimi gruppi ad iniziare a lavorare via internet nel 2002. Quindi so molto bene come si lavora in questo modo. Non è un problema, ultimamente molte band lavorano in questa maniera. Nik Turner di solito registra in studi (questa volta in California, nello studio di Paul Inder) fuori della nostra portata fisica. E’ un musicista super impegnato, ma ancora trova il tempo per noi di volta in volta. Mi piacerebbe che un giorno potesse suonare con noi durante un concerto, sarebbe fantastico!
Nel tuo equipaggiamento compaiono anche degli strumenti datati, vintage, oppure usi solo apparecchiature moderne?
Sì, utilizziamo alcuni strumenti vintage come il Mellotron e il Minimoog. Ma mi piacciono anche i sintetizzatori moderni. Soprattutto quelli della Korg e della Novation. Per scopi di registrazione preferisco attrezzature moderne.
Gli Space Mirrors vanno in tour?
Dipende dalla situazione finanziaria. Gli Space Mirrors proprio non possono permettersi di andare in un pub locale e suonare. Abbiamo bisogno di portare musicisti che vivono in paesi diversi in un unico posto. Poi ci dovrebbe essere il tempo per le prove. Ci sono due posti che potrebbero fungere da base per le prove generali: l’Italia o gli Stati Uniti d’America, perché i principali musicisti di Space Mirrors provengono da questi due nazioni. Poi, i musicisti dovrebbero essere pagati, hanno bisogno di qualcosa da mangiare, un posto dove vivere. Dovremmo assumere dei roadie. Poi ci sarebbe da creare lo spettacolo, le decorazioni e dei costumi speciali. Non riesco ad immaginare la nostra musica suonata dal vivo senza la parte visiva. Per me un concerto dal vivo è un evento speciale. Fare un tour richiederebbe un sacco di soldi. Quindi, probabilmente abbiamo bisogno di uno sponsor per questo.
Il formato video è qualcosa che spesso avete usato (http://www.youtube.com/user/spacemirrorscom/videos). C’è qualche progetto in vista su questo tipo di supporto?
Ho intenzione di pubblicare un altro paio di video dal nuovo album. Ma nulla di troppo serio.
Una domanda alla musicista ed una alla tastierista. Alla musicista chiedo quale band o musicista è davvero una forte fonte d’ispirazione. Alla tastierista chiedo chi è il (o la) tastierista che più di tutti le ha insegnato qualcosa.
Ci sono due lati della mia musica. Dal lato cosmic, space/classic rock citerei gli Hawkwind (soprattutto Robert Calvert ed il periodo anni 80) e i Blue Oyster Cult. Dal lato metal, gli Iced Earth, gli Iron Maiden (soprattutto i lunghi pezzi epici) ed i Tiamat. Come tastierista citerei Tim Blake da cui ho imparato tutto. Il suo lavoro con gli Hawkwind, i Gong e nei suoi album solisti (soprattutto “New Jerusalem”).
Sei anche un ingegnere del suono e ti occupi di missaggio e mastering, inoltre suoni più strumenti e quindi componi e chissà quanto altro ancora. Suppongo tu riesca ad occuparti di tutte le fasi di realizzazione di un album. Una volta finito cosa fai? Supervisioni anche la promozione, vendita e altro?
Sì, una volta che ho finito con la parte musicale, passo al ruolo di manager. Parlo con la casa discografica, mi occupo della promozione, ecc.
Grazie ancora. Spot finale per gli Space Mirrors…vai!
Beh, spero che queste parole non siano le ultime e spero che ne sentirai da noi ancora (ride, ndr)! Grazie per l’intervista! E grazie a tutti coloro che ci sostengono, acquistano la nostra musica e diffondono il nostro verbo!
(Alberto Vitale)
Grazie a Martyr Lucifer per la sua collaborazione