E cominciamo bene il mese di dicembre con una piccola chicca. Non capita infatti spessissimo di vedere i messicani Brujeria dalle nostre parti. Personalmente questa era la mia terza volta, dopo una calata in Italia nel 2006 circa e una comparsa nel 2009 al Brutal Assault in Repubblica Ceca. Nel primo caso la formazione era monca di un cantante, fermato in aeroporto di Venezia per possesso di stupefacenti (o almeno così si diceva…), poi al Brutal la formazione completa dei due cantanti. Mi ricordo ancora quando ogni dubbio sulla veridicità del proverbiale machete impugnato dal Brujo lasciò il posto ad una preoccupante certezza nel momento in cui l’arma venne lanciata con forza sul pavimento del palco e si conficcò nel legno per una ventina di centimetri! Aneddoti a parte, la data al Revolver mi incuriosiva per sentire come erano messi i messicani dopo l’uscita di un album a più di tre lustri dal precedente lavoro. Ma cominciamo dai gruppi di supporto. Le danze si sono aperte coi veneziani Membrance, un quartetto giovanissimo dedito ad un Doom per la verità un po’ pacchiano ma molto diretto. Nonostante guai tecnici al basso, gli apripista si son rivelati all’altezza del ruolo datogli. Plauso al giovane chitarrista, tecnicamente una spanna sopra gli altri. E’ stato il turno poi dei veronesi Sinphobia, forti di due album all’attivo, di cui l’ultimo uscito nell’anno corrente. Definiscono il proprio genere Death/Groove e devo dire che come idea ci siamo vicini. Nonostante il genere non mi piaccia per nulla (immaginatevi gli Slipknot un po’ più cadenzati e sintetici), devo dire che ‘sti ragazzi han saputo tenere il palco in modo eccelso, dimostrando tra l’altro doti tecniche piuttosto elevate. Mancava il batterista, quindi si sono eseguiti i pezzi sulle basi di batteria ma in definitiva la prova dei veneti ha convinto appieno e ha svolto egregiamente lo sporco lavoro di scaldare gli animi per il gruppo principale. Comunque un bassista che si fa chiamare Darkoniglio per me merita tonnellate di rispetto…
Ma veniamo ai Brujeria. Sono le 23 circa e inizia l’intro con le parole di Pete Wilson, tra il tripudio della folla abbastanza numerosa accorsa nel frattempo. Giù quindi di brutto con un classico della discografia, con un gruppo addirittura a tre voci… Pausa, parliamo un attimo della formazione. Pur essendo i messicani un progetto partorito da Dino Cazares, le vicissitudini della formazione sono sempre state piuttosto particolari. Unico membro sempre presente nel gruppo risulta Juan Brujo, la voce principale, l’unico membro effettivamente messicano. Attorno a lui sono passate tantissime personalità famose e non… La formazione più spaccaossa è stata senza ombra di dubbio quella con Jeff Walker al basso, Shane Embury alla chitarra e Daniel Erlanddson alla batteria… Nel caso di questa sera specifica ci siamo “accontentati” di mr Nicholas Barker alla batteria (si, proprio lui) e Anton Reisenegger alla chitarra (Twilight Of The Gods su tutti). Insomma, mica male come comparto tecnico. Aggiungiamoci che qui le voci erano tre, visto che si è aggiunto Pinche Peach, storico membro che ha sempre collaborato alle registrazioni del gruppo, meno presente dal vivo. Un paio di tracce per regolarsi coi volumi e giù a cavalcare canzoni dell’ultimo album e classiconi come “Brujerismo”, ”Colas de Rata” e “Matando Gueros”. Chiusura d’obbligo con “Marijuna”, cover della celebre Macarena, solo che con un testo leggermente modificato… Un gruppo in forma, capace sempre di avere un grosso responso dal pubblico. Di sicuro le tracce dell’ultimo album incidono meno rispetto ai classici, ma nel 2016 il politicamente scorretto dei primi album non è più nemmeno attuabile, quindi mettiamocela via… Due pollici, ops… due machete bene bene in alto per i ‘narcos’ del Metal!
(Enrico ‘Burzum’ Pauletto)
Foto BRUJERIA:
Foto SINPHOBIA:
Foto MEMBRANCE: