Ci sono location speciali per un concerto. Ovvio tutto ruota tra i soliti locali (per fortuna che esistono), stadi, arene, festival all’aperto. Ogni location ha un feeling particolare, ha un qualcosa di speciale che si unisce all’unicità di ogni concerto. Nel caso dell’eResia Metal Fest le cose vanno verso un limite meraviglioso.
Val Resia, dispersa nel Friuli Venezia Giulia, in mezzo alla natura, molto lontano da città. Da paesi. In un campeggio molto lontano dagli standard super attrezzati noti alle masse, sulle rive del torrente Resia, si svolge questa manifestazione della durata di due giorni, con frequenza ormai annuale ed una organizzazione in mano a persone desiderose di creare una realtà con ciò più alimenta la loro passione: la musica. Non a caso tra gli organizzatori ci sono anche ragazzi delle stesse band che si esibiscono (ad esempio gli Hellmetall), i quali fermano la loro vita quotidiana per circa una settimana, dedicando tutto il tempo e l’impegno per la buona riuscita dell’evento.
In una estate torrida, un temporale pomeridiano rinfresca l’atmosfera, rendendo la location una fantastica fuga dal caldo estivo, ed arricchendola di un feeling molto vicino ad alcune band che calcano il palco. Dei due giorni, scelgo il venerdì in quanto il bill mi attira particolarmente: Nocturnal Depression come headliners ed Eternal Samhain tra gli opener sono due act che amo, che vado a vedere tutte le volte che posso.
L’occasione è anche perfetta per organizzare una intervista con Lord Lokhraed dei Nocturnal Depression (leggila qui), il quale si rende disponibile nonostante il lunghissimo viaggio fatto durante lo stesso giorno dell’evento. Ma sono le quattro band che si avvicendano davanti ad un pubblico crescente che rendono la serata pazzesca, intensa, maledettamente coinvolgente.
Dopo un po’ di relax, mentre scorrono i sound check , alcune foto, vari assalti incrociati allo stand delle birre e della cucina, e pure la piacevole intervista, sono gli Estwind che aprono le danze, anzi il pogo. Non conoscevo questo act sloveno, tra l’altro impegnato in un genere che non seguo direttamente. Ma la loro energia, la loro forza, il loro atteggiamento devastato, sconvolto, alcolico e dannatamente simpatico mi attirano alla transenna, dove riesco a godermi uno spettacolo potentissimo ed esageratamente divertente. Il front man, completamente fuori di testa, canta (in modo fantastico), beve, urla, impreca in varie lingue (madre, italiano, inglese, tedesco, forse anche due parole in francese), invita tutti al bar alla fine del concerto: è una autentica forza fuori controllo, ed esalta una band tecnicamente impeccabile, capace di scaricare riff pesantissimi addosso al pubblico sconvolto. UN atteggiamento lontano da immagine, maledettamente old school che mi ha fatto impazzire, spingendomi con forza nel mood della serata.
Una organizzazione impeccabile fa si che il cambio palco sia veloce e preciso, pertanto arriva velocemente il turno degli Eternal Samhain. Seguo con interesse questa band italiana dal primissimo demo (recensione qui): il front man Taliesin ha sempre portato avanti questo progetto con impegno, ed ora è finalmente accompagnato da cinque ottimi musicisti, tutti di altissimo livello, capaci di passare da un atteggiamento devastato nel backstage ad una immagine oscura e malvagiamente professionale sul palco. Strada ne hanno fatto da quel demo di qualche anno fa: le nuove canzoni sono fantastiche, con un equilibrio intelligente tra violenza e coinvolgimento catchy; Se vi mancano i Dimmu Borgir, ormai artisticamente estinti, forse vi conviene sentire cosa hanno da proporre gli Eternal Samhain, i quali a livello musicale, d’immagine, di tecnica e perfezione d’esecuzione partono proprio da dove la band norvegese si è fermata. E si spingono molto oltre.
Il ponte tra la teatralità sinfonica degli Eternal Samhain e l’oscurità decadente dei Nocturnal Depression è rappresentato dai Nuclear Aggressor: una band che è la sintesi della violenza, la quale offre un gig brutale, privo di pietà, scatenato che culmina con un tributo fantastico ad uno degli act storici della scena, i Sodom (sarebbe fantastico vederli su questo palco!), con l’esecuzione della storica “Outbreak of Evil”.
Il pubblico ha le vertigini per l’alcolismo degli Estwind, vede il male e le tenebre per gli occulti rituali degli Eternal Samhain, ed è ridotto in briciole dalla violenza dei Nuclear Aggressor;
Ed in Val Resia è ormai buio.
Il fumo sul palco è asfissiante. I fuochi sotto il palco celebrano e inneggiano qualcosa di feroce.
Ed ecco i maestri del DSBM: I Nocturnal Depression, una band che dal vivo sono una garanzia assolita.
Sono feroci. Terrificanti. Gloriosamente laceranti, con la voce di Lord Lokhraed è più estrema di quella degli album e l’immagine della band sempre orientata su un costante sanguinare, su un costante flusso vitale che abbandona il nostro corpo, questa dimensione. L’esistenza stessa.
Ma non si tratta di una band che si esibisce per un pubblico. Quello che succede è una costante unione tra il pubblico e la band stessa, tanto che durante questo concerto l’eResia ha smesso di essere un festival per i presenti, trasformandosi in un’unica entità decadente, perversa e maledettamente eretica, tanto che l’odio per la religione ha tuonato diverse volte sia dal pubblico che dal palco… in varie lingue, dialetti e pure in perfetto italiano. Pura celebrazione dell’eresia!
Vedere i Nocturnal Depression è una esperienza mistica. Alternano sempre momenti brutali con i loro arpeggi decadenti ed atmosferici i quali esaltano la fine, l’oblio, la totale mancanza di speranze, il tutto rappresentato da quattro musicisti che non suonano strumenti, ma interpretano sensazioni, emozioni, stati d’animo, trasformandosi in esseri diversi, in mostruosità occulte con la capacità di materializzare suoni.
Il suono è poderoso. Sento un po’ la mancanza del tipico hit hat della band francese, ma è l’agghiacciante tonalità del basso che penetra nelle mie vene, che manda in corto circuito la mia mente.
In un dialogo successivo scopro che la band ha avuto problemi tecnici sul palco. Ma nessuno se ne è accorto, perché non importa cosa succeda la sopra, non importa il genere musicale o l’impostazione dello spettacolo scenografico. Quel che importa è la professionalità orientata all’offrire uno spettacolo immenso che deve lasciare un segno indelebile su ogni partecipante, sia tra il pubblico che tra gli artisti.
I Nocturnal Depression sono professionalità illimitata, come lo sono state le tre band di supporto, l’intera organizzazione, il personale, gli addetti, tutti impegnati per creare un evento indimenticabile.
Un festival che, con ingresso gratuito, porta davanti al pubblico nomi di spicco (il giorno dopo gli headliners erano i Necrodeath… e quasi mi dispiace non potervi dire chi ci sarà l’anno prossimo!), e che è alla continua ricerca dell’evoluzione, della crescita, di una espansione che reputo meritatissima.
ERESIA METAL FEST 2015: un festival remoto. Un festival piccolo.
Ma anche un festival grande. Grandioso. Un festival che merita di crescere, che merita visibilità ed affluenza incontrollata!
(Testo: Luca Zakk)
(Foto: Monica Ph)
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