Un’emozione ancora in corso, ancora pulsante nelle vene, l’emozione che elettrizza il mio spirito dopo l’eResia Metal Fest 2023.
Vedete, per quanto si possa sintetizzare e generalizzare, emerge che eResia Metal Fest non è un normale festival. Non ha nulla a che fare con lo stress delle code, con il salasso dei prezzi disumani, con l’ansia snervante di voler vedere a tutti i costi una certa band.
eResia Metal Fest è un incontro, quasi un Metal Days in miniatura… con la differenza che all’eResia i concerti non sono l’attrazione principale, piuttosto il contorno di un incontro tra amici, tra amanti della musica, tra metallari di ogni nazione ed età.
I diciassette spettacoli, colonna sonora dei due giorni, potevano essere goduti da innumerevoli postazioni: dalla transenna per i valorosi, sotto il sole del giorno o l’aria frizzante della sera; dal tendone del merchandise, ben organizzato, spazioso, ed ombreggiato (ed essenziale in caso di pioggia… caso che quest’anno non si è manifestato); fest fruibile anche dall’area campeggio, comodamente stesi fuori dalla propria tenda… oppure da dentro il torrente Resia, con le sue acque limpide e fresche, un toccasana per le giornate con oltre 30°C… tra l’altro con un’acustica che solo una valle come questa è in grado di offrire.
Sembra quasi un fest senza successo: molte band hanno suonato davanti ad un pubblico sparso e non compatto davanti al palco… ma l’atmosfera di festa ed amicizia non ha assolutamente reso meno intensa o meno divertente la loro partecipazione, la loro performance, il loro godimento.
Concerti dal primo pomeriggio fino a notte profondamente inoltrata (mai visto il cuscino prima delle 3:00 am). Cucina sempre aperta. Tre bar sempre attivi, forniti da infiniti fiumi di birra e personale semplicemente instancabile.
Un evento organizzato in una valle remota, lontano da tutto, un posto raggiungibile solo intenzionalmente, un evento concepito da pochi valorosi i quali lo hanno creato tenendolo attivo negli anni, contro ogni pronostico, ospitando artisti nazionali ed internazionali.
Dopotutto lo affermano gli stessi organizzatori: “siamo un fest di nicchia, in una località di nicchia… e facciamo suonare musicisti di nicchia; non ci interessa crescere troppo, ci piace la nostra dimensione, la nostra atmosfera… ci interessa ripetere ogni anno questa favolosa esperienza.”… esperienza che ogni singolo partecipante respira, percepisce, rende tanto personale quando meravigliosamente collettiva.
Un fest con numeri esigui? Eppure il campeggio era pieno, semplicemente non c’era spazio tra una tenda e l’altra. Il torrente era invaso da bagnanti devoti al metallo. I sentieri dei vicini monti battuti da blacksters devoti al fascino delle foreste, qui più nordiche che mai. Pubblico che giungeva -pagando- ad orari impensabili, anche dopo le ore 23:00 dei due giorni… praticamente per bere e godersi gli headliners delle due giornate.
Fusti di birra vuoti accatastati come montagne. Gente in divisa d’ordinanza con borchie e pelle… a cena con amici in costume da bagno e tatuaggi bene in vista. Adulti, giovani e bambini. Metallari con famiglia, fidanzati e pet. Musica sempre pronta, sempre intensa. Merchandise di classe. Membri delle bands che, una volta fatto il proprio dovere, si mescolavano ai fans per una festa senza limite, senza orario, senza sonno, tanto che molta gente non ha dormito un singolo minuto per quasi 48 ore (beata gioventù). Gente che non ha mai smesso di bere per lo stesso ampio lasso di tempo.
Ragazzini che vedono noi ‘datati’ presenti con le corna alzate. Bands di ventenni che mi si presentano, attratti dal mio essere stampa… poi da me liquidati con frasi destabilizzanti come ‘salutami tua mamma, che donna favolosa che era!’.
Il tutto con un clima di totale libertà, di libertinaggio, di leggerezza totale: niente pit, niente recinti, niente accessi esclusivi o irreversibili. Torrente accessibile, docce per tutti, bar pronti e forniti.
Gente alla propria prima volta e che giura di non mancare alla prossima edizione… e a quelle successive. Bands che in passato hanno suonato al fest che ora pretendono di tornare. Gente fedele da anni, che preferisce questo evento a tanti altri più blasonati ed importanti.
Parlando con il vocalist dei Nordjevel è emerso che -forse- questo è un fest d’elite, il quale necessita di continuare su questi parametri. L’organizzazione stessa si chiede se abbia senso cambiarne le regole.. dopo tutto questa è una passione, è un hobby sicuramente impegnativo, ma pur sempre un hobby. Il livello successivo della tipica festa di paese, qui non celebrata nel nome del patrono, ma nel nome della devastazione demoniaca tipica del rock’n’roll
Mi risulta tuttavia ancora incredibile che, per due o tre giorni, questa remota e stupenda valle del nord est italiano si sia tinta di nero, dando spazio alla vera essenza del metal, del black metal, del death e del thrash metal, i quali nell’ambito di una organizzazione perfetta sono tutti tornati alle loro rispettive, innegabili, vere ed indimenticabili origini, rispolverandone una quasi ormai dimentica purezza artistica.
(Luca Zakk)
Venedì 14 luglio 2023
Duir (IT) – 17:00
Samperium (SI) – 18:00
Lahmia (IT) – 19:00
Schander (AT) – 20:00
Doomas (SK) – 21:15
Hypnos (CZ) – 22:30
Nordjevel (NO) – 00:00
Unviâr (IT) – 01:30
Sabato 15 luglio 2023
Italicus Carnifex (IT) – 16:00
Membrance (IT) – 17:00
Ensanguinate (SI) – 18:00
Hopeless (IT) – 19:00
Merciless Attack (IT) – 20:00
Kryptonomicon (IT) – 21:15
Darkfall (AT) – 22:30
Desaster (DE) – 00:00
HellMetAll – 01:30