“Maximum Overdrive”, il cui titolo in italiano è “Brivido”, uscito nel 1986, è il primo ed unico lungometraggio girato dallo scrittore Stephen King. È un B-movie tipicamente anni ottanta, fracassone e tutto sommato divertente per teenager di tutte le età, pur se non eccelso da un punto di vista tecnico, cioè regia e montaggio appunto.
Ispirato al racconto breve “Camion”, presente nella raccolta capolavoro “Night Shift”, nella versione italiana “A Volte Ritornano”, questo film costituisce uno dei numerosissimi adattamenti del genio narrativo di King. La trama è piuttosto semplice, fors’anche banale: le macchine si ribellano contro l’umanità, dal bancomat al distributore di bibite, e si trasformano in ordigni assassini, sotto l’influsso di una nefasta cometa di passaggio dal nostro pianeta. I malcapitati protagonisti, sopravvissuti alle stragi, si rifugiano in un’area di servizio, assediata da grossi e cattivissimi camion.
Non sarebbe un lavoro assai memorabile se non fosse per la notevole colonna sonora tutta firmata AC/DC, con una selezione di canzoni dal repertorio della band dell’era Brian Johnson, fa eccezione la sola ” Ride On ” cantata da Bon Scott, precedenti all’album “Blow Up Your Video” del 1988, e impreziosita da ben tre inediti per l’epoca, fondamentali non solo per ‘completisti assatanati’. Si sta parlando delle strumentali “D.T.” e “Chase The Ace”, ma soprattutto dal pezzone “Who Made Who”. Il cui testo, peraltro, rimanda proprio ad un rapporto, per così dire disfunzionale, fra la macchina e l’uomo.
“Who Made Who”, opening della soundtrack omonima di “Maximum Overdrive”, risuona nelle scene iniziali, contenenti un breve cameo dello stesso Stephen King al sopracitato bancomat, ed è il titolo di questo primo, inusuale ‘best of’ ufficiale della band australiana. Anche a distanza di tanto tempo viene eseguita dal vivo e regala ancora dei… brividi!
Molti anni dopo, ironia della sorte, il Re avrebbe avuto un gravissimo incidente causato proprio da un camion: colpito di striscio da un grosso truck sbandatosi e finito fuori strada, mentre passeggiava nei pressi di una statale vicino casa. Sarebbe stato per mesi fra la vita e la morte. Si è ripreso dopo svariati interventi chirurgici ed una lunga e dolorosa riabilitazione di cui ha anche scritto in racconti e romanzi più recenti. Ma questa, come si suol dire, è un’altra storia.
(Primo Bichi)