Primo Novembre. Un giorno con un un significato un po’ magico. Legato al Samhain nella cultura celtica, legato a santità e vicino ai defunti nel cristianesimo, il primo giorno di un mese freddo. Il primo giorno di un mese malinconico, decadente. Oscuro.

METALHEAD.IT è riuscita a dare supporto, per la prima volta, ad un evento live che si è tenuto proprio in questa giornata, anzi in questa nottata: un evento che è iniziato ad Ognissanti e che è finito nel giorno dei morti, dopo mezzanotte. I Dark End non si sono persi un’occasione così blasfema ed hanno accettato di esibirsi all’Old Saloon di Pederobba (TV). I Dark End sono infernali e irraggiungibili mentre sono sul palco, ma risultano estremamente amichevoli e realisti fuori dalla scena. Nonostante siano ormai parte integrante di bills di grosso taglio supportando bands importanti o partecipando con esse a festival internazionali, è n loro dominante la voglia sincera di far musica, suonare musica, intrattenere con la musica. Non risulta loro pertanto difficile scendere da palchi imponenti per diffondere la loro rituale malvagità da palchi più piccoli… piccoli ma non sicuramente meno importanti o esaltanti! Infatti l’Old Saloon è ormai un PUB dove viene spinata musica dal vivo, oltre che birra. Per i gestori del locale è una mission, una scelta di vita: creare un locale dove la musica che loro stessi amano li viene a trovare a casa mentre lavorano! Ed in questi tempi di ristrettezze economiche, di infami locali che accettano una band solo se fa le solite noiose cover che piacciono al solito noioso pubblico che beve le solite birre, un posto come l’Old Saloon è sicuramente la salvezza, la via di fuga… una dichiarazione di indipendenza, di diversità, di intraprendenza. E questo vale sia nel bene che nel male. L’importante è che la band scelta si esibisca creando uno spettacolo letale.

All’Old Saloon è di casa il metal, anche il rock, basta che sia particolarmente potente. Il palco è delimitato da un muro costellato di poster di eventi passati, eventi vissuti, eventi goduti. Ed ora c’è un nuovo poster che infittisce questo piccolo museo degli eventi a base di metallo… questo:

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Con questa prima volta all’Old Saloon, tornano i Dark End in Veneto… e la band che risulta ben disposta a supportarli è una nota conoscenza del pub: Mephitic Prolification… quattro ragazzi simpatici, divertenti, ottimi compagni di scherzi e bevute. Il cantante quando non canta, ha un aspetto quasi accademico. Il bassista è un tranquillo padre di famiglia. Il chitarrista è cliente del pub, ed è un ragazzo con il quale si ride e si scherza. Il batterista è un personaggio introverso, schivo. Persone normali, con vite normali e caratteristiche normali.

Questo quando sono giù dal palco.

…Non li avevo mai visti dal vivo, ed ero curioso… e questa occasione è stata una rivelazione. Il cantante è un animale senza controllo… in assurdo confine tra offensivo ed oltraggioso, scegliete voi ciò che vi disturba meno. La sua voce è mortale, oltretomba riportato in una vita alla quale non appartiene e non vuole appartenere. Un cantante che canta death metal tirato… ma che se ne fotte dei cliché, degli standard: la presentazione alle sua canzoni è sempre demente, auto-ironica, volutamente volgare, offensiva e blasfema. Aspetto accademico? Si, come no…

Il bassista vanta un sei corde bellissimo. Lui dichiara amore per quello strumento (non per quel modello o marca, solo per quella unità!). E nonostante ami suonare un genere che tende ad occultare ogni virtuosismo al basso, lui lo domina con maestria, lo possiede, lo violenta, creando un groove non facile e non scontato per il genere. Il simpatico chitarrista, il ragazzo con il quale ridere e scherzare perde il controllo sul palco. Diventa irriconoscibile. Guardalo in faccia mentre suona è impossibile non pensare ad una evidente possessione demoniaca. Mentre il suo tranquillo batterista sostiene ritmi brutali, dando vita ad uno spettacolo di sincero death metal, divertente, scatenato, accelerato.

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Tocca ai Dark End. Era un anno che non li vedevo sul palco, un anno durante il quale hanno suonato un po’ ovunque: decine di locations in Italia, poi Austria, Germania, Ucraina, Finlandia, partecipando ad eventi mitici ed imperdibili. E questo anno trascorso a base di concerti ad alto livello si è trasformato in esperienza, in professionalità, in un livello qualitativo perfetto con una marcata identità della band e di ogni singolo componente nel suo ruolo. Musicalmente sono impeccabili e mentre sono al lavoro sul nuovo album adorano tenersi attivi, molto attivi, offrendo performances di primo livello. Non a caso a fine Gennaio partiranno per un mini tour come headliners in Russia e Ucraina…

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Il loro show è sublime. Si vede che hanno maturato questa esperienza mostruosa. Risultano personali, originali, distintivi. I musicisti hanno una presenza on stage fantastica, impegnata, cattiva anche se non sembra assolutamente stiano faticando, quasi che il black metal che suonano venga loro naturale, intima espressione dei loro “io” più nefasti. L’omelia del rituale pronunciata da Animae si avvicina a livelli solenni. Gli incensi che diffondono le loro essenze catturano la mente e fanno entrare il pubblico nella dimensione dello spettacolo.

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Il vantaggio di una location piccola è che il pubblico è estremamente vicino all’artista: è pertanto possibile osservare tutti i dettagli, vedere ciò che non sempre è visto, godere di un’esibizione artistica di prim’ordine, capendo che in questo genere non conta solamente la musica, ma il fattore scenico, ovvero lo spettacolo offerto al pubblico, è altrettanto decisivo.

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Su questo fronte i Dark End non hanno alcun limite, e non sono secondi a nessuno. Il loro atteggiamento è perfetto: non sono mai contenti, ogni singolo componente vuole di più, desidera raggiungere il prossimo livello, fare quel salto… per noi mortali sono già irraggiungibili, ed è quasi assurdo poter ridere e scherzare con loro dopo lo spettacolo in quanto è quasi incredibile rendersi conto che, dopo tutto, sono dei ragazzi normali che amano la musica più di ogni altra cosa.

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I Mephitic Prolification stessi sono felici di vedere che un nome importante come i Dark End nasconde persone vere, sincere, amiche… ed ovviamente questo non ha fatto bene alla salute di nessuno dopo lo spettacolo… sottoscritto compreso.

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Serata perfetta?

No. Non secondo il mio personale concetto di perfezione.

Nonostante l’evento sia stato pubblicizzato a dovere, nonostante i supporter godano di un nutrito seguito locale, nonostante la crescente notorietà degli headliners, l’affluenza è stata scadente. Ricordo che l’evento è stato gratuito e che non vincolava nessuno con biglietti o tessere e nemmeno consumazioni obbligatorie. Quindi la cosa sembra andare oltre la semplice ragione economica… inizia a diventare morale. Il pubblico italiano lo vedo sempre più selettivo, ma in chiave snob. Ci sono eventi di band grandiose nel genere estremo che nonostante la fama e l’importanza fanno concerti con pochissime persone in Italia. A memoria, per aver assistito di persona, cito Cradle Of Filth, God Seed, Therion, Taake, Eldritch… e la lista potrebbe essere molto più lunga; eppure, sulla carta, sono tutti a pieno supporto della musica suonata e pure dell’ideale professato. Tutti estremi su facebook, tutti occulti, satanisti, ribelli. E la sera del concerto?

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Io ho un’opinione estrema: il concerto era in un weekend particolare. Saranno tutti stati impegnati a comprare fiori per i cari defunti, impegnati a partecipare a false messe per gli amati scomparsi. Occulti ed anticristiani su twitter, religiosi e catechisti nella vita reale. Patetico.

Pure io ho onorato i defunti (del metal) brindando (ripetutamente) alla loro salute all’Old Saloon, e l’ho fatto con i ragazzi delle bands.

Pure io ho partecipato alla messa, anzi a due: i preti erano i Dark End ed i Mephitic Prolification.

Il resto?

Gli assenti?

Tutti falsi predicatori… ed io ho sentito dire in giro che “non v’è pace per gli empi”…

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(Luca Zakk)