(Tsunami Edizioni) Al di là dei gusti personali, è innegabile il fatto che i Guns N’ Roses siano state le ultime vere rock star di fine dello scorso millennio, candidandosi a raccogliere idealmente l’eredità dei Rolling Stones e degli Aerosmith ed enfatizzandone l’attitudine in nome della triade “sesso, droga e rock’n’roll”. Un’ascesa incredibile, cominciata con il monumentale “Appetite For Destruction” e cementata con i due “Use Your Illusion”, seguita da una caduta verticale, causata dai crescenti problemi di droga e di ego che hanno portato la band a disgregarsi. Con il solo Axl Rose rimasto della formazione originale, dopo anni di annunci e smentite esce nel 2008 il controverso “Chinese Democracy”, stilisticamente molto lontano dal Guns N’ Roses sound (personalmente lo ritengo un lavoro fantastico). La recente reunion si è rivelata un trionfo, con milioni di fans che sembravano non aspettare altro che il ritorno di Axl e Slash sullo stesso palco. Il libro descrive in maniera dettagliata la storia della band, a partire dall’infanzia dei componenti, in modo da capire molti loro lati comportamentali durante la loro carriera. Cinque ragazzi dediti all’autodistruzione, tra abuso di droga ed alcol ma con uno scopo: diventare la più grande rock band di tutti i tempi. Come son bastasse lo stile di vita adottato, l’ego smisurato di Axl Rose non ha certo aiutato a gestire i rapporti in seno alla band. Paradossalmente il più sobrio dei cinque, il rosso singer aveva adottato un regime dittatoriale, mostrando deliri di onnipotenza e una mania di controllo soffocante che in svariate occasioni lo hanno portato ad infuriarsi al punto di annullare concerti all’ultimo minuto o abbandonare il palco durante l’esibizione, scatenando spesso violente reazioni tra il pubblico. Una band che ha raggiunto il successo senza ma i essere ruffiana, fregandosene di tutto e tutti; un’attitudine tipica del punk unita ad una raffinatezza compositiva a forgiare un sound unico nel proprio genere.
(Matteo Piotto)