O&L1Uno dei grandi vantaggi di vivere in Germania è che, dalla fine di Maggio all’inizio di Settembre, c’è praticamente un festival alla settimana. Da Kiel a Monaco, da Colonia a Dresda, ogni regione e grande città ha la sua rassegna… e una delle maggiori è sicuramente l’Out & Loud Festival, in alta Baviera, nuovo nome (a causa di problemi di copyright) del Beastival al quale noi di MetalHead siamo già stati l’anno scorso (ecco le prove). E allora, dato che ci siamo trovati così bene… perché non ritornare?

Geiselwind è una microscopica cittadina famosa perché è uno snodo importante del traffico su gomma bavarese. La zona dedicata al festival si trova a ridosso della Autobahnkirche, la “Chiesa dell’Autostrada”, abitualmente frequentata dai camionisti che viaggiano su lunghe distanze. Mi sono sempre chiesto cosa facciano i religiosi durante i tre giorni del festival… headbanging sfrenato in sacrestia? Le mura dell’edificio sono a dieci metri dal main stage, impossibile non sentire quello che accade! Magari lì dentro è pieno di preti metallari, chi può dirlo…

O&L2Mi trovo benissimo, all’Out & Loud. Il bill è davvero per tutti i gusti, ancor più dell’anno scorso: si va dall’occult rock al black sinfonico passando per l’avantgarde e addirittura per il blues! Si mangia con poco e si beve con ancora meno, e stavolta (più sotto leggerete per quale motivo…) il tempo è molto più clemente rispetto all’anno scorso. Mezza giornata di pioggia (giovedì), una nottata decisamente fredda (venerdì), ma per il resto del tempo, e soprattutto sabato, splende un meraviglioso sole germanico. Buona situazione per godersi un numero impressionante di band (sessantadue!), divise quest’anno su tre palchi: il main stage, l’indoor stage, e il newcomer stage, indovinata novità per l’esibizione di formazioni meno conosciute (ovviamente tutte o quasi di area teutonica).

Come l’anno scorso, più dell’anno scorso, trovo del tutto inutile fare un resoconto dettagliato del festival. Non so se fossi l’unico giornalista italiano presente (non ero però l’unico italiano in assoluto: mi sono intrattenuto per qualche minuto con alcuni compatrioti, soddisfatti di tutto, tranne forse – come me – di alcune ‘stranezze’ nel posizionamento orario delle band in scaletta). C’erano sicuramente degli inglesi, in ogni caso, per leggere – se lo desiderate – un resoconto cronologicamente ordinato. Come l’anno scorso, invece, desidererei dedicare due righe alle band che mi hanno più colpito, in una classifica ascendente che stavolta contiene quindici posizioni contro le dodici dell’anno scorso. Immer mehr, come dicono i tedeschi: ‘sempre di più’. L’Out & Loud se lo merita! Edizione 2015 già confermata, fra i primi nomi coinvolti Equilibrium e Tankard. Stavolta a inizio Giugno, sperando in un clima più clemente!

O&L3

15. ARVEN – Sì, in questa classifica ci sono anche le Arven, la band tedesca con quattro donne in formazione. Si presentano al meet & greet in infradito e con simpatici vestitini a fiori, poi sul palco ovviamente è il trionfo del tacco alto e della gonna corta, come dicevano gli 883! A parte le facili ironie, devo dire che queste ragazze non saranno forse mostruosamente brave, ma hanno dimostrato di non essere un prodotto da studio costruito a tavolino e impresentabile dal vivo. Mi sembra un ottimo risultato!

14. HORISONT – Vengono dalla Svezia, e suonano un gradevolissimo blues rock ‘metallizzato’ che mi ha ripiombato in atmosfere zeppeliniane… ottima presenza scenica e un bel rapporto con il pubblico, che serve a convincere i metallari di Geiselwind che anche i seventies sono importanti!

13. HATE – Sul palco di Geiselwind sale il male! Davvero convincenti i polacchi, anche per chi – come me – è dedito a tutt’altre sonorità. Uno show serratissimo che dispensa molti tecnicismi e una furia difficilmente eguagliabile. Beh, se come nome hanno scelto HATE ci sarà pure un motivo! Death metal for the Masses!

O&L4bis

12. RAGE – Mi aspettavo più grinta dai Rage. Victor Smolski è il solito funambolo della sei corde (vorrei conoscere il suo parrucchiere, tra l’altro!), ma Peavy mi sembra decisamente statico! Troppi festeggiamenti per il trentennale? L’età che avanza? In ogni caso, la batteria di André Hilgers sembra quasi un’astronave! Un’oretta buona di classici, ma anche qualche rarità dalla raccolta celebrativa “The Soundchaser Archives”, in uscita proprio in questi giorni.

11. DIE APOKALYPTISCHEN REITER – Notissimi in Germania, ancora non apprezzati quanto dovrebbero in Italia, sono presenti a Geiselwind addirittura con due show: uno acustico al warm up di mercoledì, e un delirio elettrico la sera successiva. Uno show totalizzante, istrionico e sempre cangiante per presentare il nuovo doppio album “Tief-Tiefer”. Non è la prima volta che le nostre strade si incrociano, ma è sempre un piacere!

O&L410. ENSIFERUM – Stranamente, non mi era mai capitato di vedere dal vivo l’epicissima band finlandese, che mette su uno show molto ricco e coinvolgente. Funzionano bene sia i pezzi più vecchi (ad esempio “Battle Song”) che i nuovi inni di “Unsung Heroes” (su tutti, “In my Sword I trust”). Ma il vero delirio si ha con le bordate di battaglia che anche io amo alla follia: la conclusiva “Iron” e soprattutto la mistica “Lai lai hei”. Blood is the Price of Glory!

O&L59. BLOOD CEREMONY – I canadesi, e la loro front woman Alia O’Brien, mi erano del tutto sconosciuti prima che arrivassi all’Out & Loud. Atmosfere horror mai esagerate, tanto feeling settantiano, e un flauto che urla Jehtro Tull in ogni nota sono gli ingredienti vincenti del sound di questa band che diverte e si diverte. Occult rock at its best!

8. BLACK MESSIAH – Il loro ultimo disco non mi ha convinto, e talora questa band incarna alcuni stereotipi del pagan metal. Ma qui in Germania, a casa loro, i ritmi vichinghi dei Black Messiah (che cantano in larga prevalenza in tedesco) acquistano un altro suono. Se poi il frontman Zagan è in serata di grazia con il suo violino, il gioco è fatto. Fra gli show tenuti nella hall coperta di Geiselwind, forse quello che ha visto il pubblico più partecipe e appassionato.

 7. ARKONA – I russi ci hanno messo una vita ad affermarsi in Europa occidentale, ma il successo conseguito è sicuramente strameritato. Masha sul palco è una vera forza della natura: non sono riuscito a farle una foto decente, tanto che si dimenava! E al meet & greet, dove sono riuscito ad andare in un momento morto, ho avuto la netta paura che volesse uccidermi. Uno show pagano, primordiale e feroce, che però ha anche qualche momento di gioia folkeggiante. Goi, rode, Goi!

6. FREEDOM CALL – Giocano in casa (sono della vicina Norimberga), hanno ben un’ora a disposizione sul Main Stage, e riescono a far saltellare su “Land of the Light” anche i più feroci blacksters! Ancora più significativo osservare che, quando Chris Bay invoca la fine della pioggia, gli dei del meteo lo ascoltano e ci risparmiano intemperie per il O&L6resto del festival… anche a loro piace l’happy metal, evidentemente! The time has come for Power and Glory!

 5. SAXON – Mitologici, come sempre. Uno “Special Eagle Show” che propone così tanti classici a raffica che non vale neanche la pena di nominarli! Bill Byford è in grandissima forma, e scherza in particolare con il pubblico quando sul palco vengono lanciati diversi jackets… e alla fine perfino un reggiseno! Certo, il clima è gelido (Bill a un certo punto urla “Damn Germany, it’s Christmas here!”), ma “Power and Glory”, “Motorcycle Man” e compagnia riscaldano a dovere il popolo di Geiselwind!

 O&L74. BEHEMOTH – Il black metal, si sa, non è il mio genere. Ma i Behemoth, con il loro trucco di scena pesantissimo, le croci che bruciano sul palco, le sonorità asfissianti e diaboliche catalizzano rapidamente la mia attenzione. “The Satanist”, ultima fatica dei polacchi, è da poco nei negozi e il rituale si compie di fronte a una folla entusiasta, peccato che fosse ancora giorno! Di notte avrebbero certamente rapito più di un’anima al male.

 3. BLIND GUARDIAN – L’Out & Loud aveva l’esclusiva per le apparizioni estive dei Bardi, che sono rimasti chiusi a casa ormai quasi quattro anni per pubblicare il nuovo album. Temevo avrei trovato una band completamente fuori forma, invece i Guardian sono energici quanto basta per scatenare un pubblico già ottimamente predisposto. Hansi può quindi impiegare molto tempo a scherzare, dicendo ad esempio che si annoia di suonare i classici! Immaginavo i salti mortali per riuscire a far entrare tutto in 90 minuti di show: certo, non condivido tutte le decisioni (“Last Candle” e “Time what is Time” potevano forse cedere il posto a qualcos’altro), ma la band di Krefeld ha ormai uno status così leggendario che basta vederli salire sul palco e la folla impazzisce. Valhalla – Deliverance!

O&L82. DORO – La metal queen ha qui in Germania uno status che in Italia non possiamo neanche immaginare. Il suo show è scatenato e si ha più volte l’impressione che la cantante sia emozionata fino all’imbarazzo dalla calorosa accoglienza di Geiselwind. In un paio di occasioni la sento letteralmente balbettare ringraziamenti! In scaletta si alternano pezzi recenti (ottima “Raise your Fist”) e glorie del passato (“Night of the Warlock”, “All we are” cantata a squarciagola dal pubblico, l’immortale “Für immer”), e c’è addirittura tempo, come bis, per una cover di “Breakin’ the Law”. Poco più di un’ora di fuoco e fiamme, per festeggiare i TRENTA anni sulla scena!

O&L9 1. AMON AMARTH – La palma della vittoria spetta senza alcun dubbio all’orda vichinga capitanata da Johann Hegg. Onestamente (adesso qualche dio norreno mi spaccherà la testa) non ho mai trovato gli Amon Amarth entusiasmanti su disco, ma dal vivo… beh, dal vivo sono una macchina da guerra inarrestabile! Fuoco e fiamme praticamente durante l’esecuzione di ogni pezzo, un insieme serratissimo di brani che sembrano l’oceano in piena, e Hegg che si fa portare il martello di Thor e lo schianta sul palco, provocando esplosioni che hanno terrorizzato più di un fan! Lo spirito del metallo battagliero, presentato tra l’altro con una scenografia veramente imponente. Thor, Odin’s Son, Protector of Asgard, Ride to meet your Fate, Ragnarok awaits!!!

 

O&L10Setlist BLIND GUARDIAN

1. Sacred Worlds

2. Welcome to Dying

3. Nightfall

4. The Script for my Requiem

5. Mordred’s Song

6. Lord of the Rings

O&L117. Lost in the Twilight Hall

8. Bright Eyes

9. Tanelorn

10. Time what is Time

11. Last Candle

12. Imaginations from the other Side

13. The Bard’s Song – In the Forest

14. Mirror Mirror

15. Valhalla

(Renato de Filippis)