(Tsunami Edizioni) È innegabile che ci sia un clima di attesa il quale punta gli occhi a Maggio, data di uscita di “La Storia Dei Death SS” (di Steve Sylvester con Gianni Della Cioppa e Stefano Ricetti), nuovo libro che racconta la storia della band dal 1987 sino a oggi. Ma la Tsunami non fa certo le cose a metà e ripubblica lo storico volume “Il Negromante del Rock (Le origini dei Death SS) dal 1977 al 1982”, uscito originariamente un decennio fa (Crac Edizioni)… lo ripubblica e lo farcisce di nuovo: ci aggiunge nuove foto, tante, attua una completa rivisitazione ed riorganizzazione dei testi, fondando le necessarie fondamenta per il nuovo master piece in arrivo il prossimo mese. Gli albori dei Death SS e della carriera di Steve. Magia. Emarginazione. Sesso. Orge. Sangue. Droghe. Morti. Tradimenti. Esagerazioni. I problemi. I primi concerti. Componenti che entrano ed escono dalla band. Il trasferimento a Firenze. Il ritorno. L’essere un caso disperato, l’elemento negativo, il male in persona. Un racconto incalzante, tanto ipnotico quando schietto, come una confessione rilasciata spontaneamente da un criminale già condannato a morte, il quale è consapevole di non aver più nulla da perdere se non l’occasione di lasciare a i posteri la sua versione della storia, l’unica versione ufficiale. Ma cos’è questo libro? Una semplice autobiografia di un artista o di una band? Il riordino cronologico di quel che successe in quei cinque anni, fino alla dipartita di Paul Chain, durante la prima incarnazione della band, fino al primo scioglimento? Giammai. Vedete, Steve Sylvester è un essere misterioso. Enigmatico. Questo vale sia per i fans che lo vedono esibirsi sopra un palco ma vale anche per chi lo conosce di persona, come il sottoscritto. Steve non è una persona nel senso stretto del termine. Steve Sylvester non è solo un nome d’arte, si tratta piuttosto di una rinascita, di una mutazione, di una evoluzione della psiche e della personalità. Stefano Silvestri non ha nulla a che vedere con Steve Sylvester. Steve Sylvester non è Stefano Silvestri, Steve Sylvester è una specie di demone che si è integrato definitivamente nel corpo del Silvestri, cancellandone l’esistenza, innalzandosi verso una nuova concreta dimensione in un certo senso sovrannaturale. Ma quando e come successe quell’integrazione? Quell’impossessamento di un corpo umano da parte di uno spirito deviato? Ecco, è questo che racconta il volume. La storia di un bambino, di un adolescente, di un ragazzo, delle divagazioni e le ribellioni. La storia delle pietre miliari della sua esistenza carnale ed artistica. Le evocazioni che poi sono diventate essenze indipendenti. La storia sarà legata inscindibilmente con quella della band, ma “Il Negromante del Rock” evidenzia le predisposizioni spirituali del Silvestri, fino alla completa mutazione, alla definitiva presa di posizione. Fino all’impossessamento finale, verso la leggenda, il mito, la storia, verso i veri Death SS.
In edizione speciale e normale!
(Luca Zakk)