La line up dei Therion ogni tanto muta. Ci sono gli elementi fissi, ci son quelli che vanno, quelli che tornano. Magari girano delle notizie sulla line up attuale in un determinato periodo, magari è il buon Christofer Johnsson che annuncia qualcosa con i suoi lunghissimi posts su facebook, però io, francamente, non ho davvero tempo di seguire tutte queste cose, nonostante io ami profondamente i Therion.
L’unica informazione che avevo in testa era il tour in corso e la data alla quale avrei partecipato, quella del Revolver Club!
Li guardo sul palco e c’è Christofer anche se non ha voglia di andare in tour; c’è Thomas Vikström che vivrebbe dentro un tour bus, c’è ‘mi amigo’ Christian Vidal, non c’è il membro della line up Nalle Påhlsson presente sul palco l’ultima volta che li vidi, ma c’è questo bravissimo Christopher Davidsson dei Majestica. Non c’è la figlia di Vikström, Linnéa, anche perché credo sia impegnata con le Thundermother, ma c’è questo portento della natura, la favolosa spagnola Rosalía Sairem, vocalist tra l’altro presente in studio negli ultimi tre album “Leviathan”. Non c’è l’italiana Chiara Malvestiti… ma è TORNATA LORI LEWIS!!!
Dopotutto lei non lo aveva mai escluso: per quanto si fosse ritirata per motivi personali dall’attività live con i Therion, pur rimanendo in line up (quindi in studio), quando l’intervistai nel 2020 (qui) in occasione del suo disco solista “Carmina Romanus” (recensione qui), lei confessò che le mancavano i tour con la band, non escludendo un suo ritorno (‘Non mi mancano le notti insonni o le cose smarrite, ma mi manca il cameratismo che deriva dal passare ogni singolo momento assieme ad un gruppo di musicisti. Chi lo sa? Magari mi vedrete ancora sul palco molto presto…’).
E solo quattro anni dopo, eccola sul palco, ecco questa ugola portentosa ancora una volta davanti ai miei occhi! E per uno come me, questo potrebbe essere tutto. La finiamo qui? Report concluso. C’eravate? Bene. Non c’eravate? Non saprete mai cosa vi siete persi. Davvero.
Ma per dovere di cronaca…
Aprono questi finlandesi e praticamente sconosciuti Satra. Christofer ama portarsi dietro bands nuove, agli albori, ama offrire loro un palcoscenico, una opportunità di alto livello… cosa che fece per esempio con gli Imperial Age, band che ha raggiunto un discreto successo e che cammina con le proprie gambe da un bel pezzo, supportata da una vasta fan base internazionale. I Satra sono ancora acerbi, hanno un solo disco -”Sand of Time”- uscito il mese scorso, ma il loro symphonic metal vanta una vocalist molto brava e potente, artista capace di preparare l’atmosfera per i veterani, i leggendari Therion! Il futuro? Staremo a vedere: sicuramente avranno una marcia in più, sia come esperienza che come visibilità, dopo questo cammino a fianco dei Therion
Un concerto dei Therion è uno show dinamico. Lo è sempre stato.
Un Christofer quasi timido, come sempre, è affiancato da una Rosalía che si rivela un portento della natura, capace di giocare con la mitica Lori, scambiandosi ruoli, duettando, accarezzandosi reciprocamente, mimando, due dame sublimi che teatralmente dipingono le melodie vocali assieme all’esplosivo Thomas. Peccato per la mancanza di un tastierista live… ma Christian Vidal è un chitarrista sempre più virtuoso… cosa che non teme di dimostrare durante il lungo concerto.
La band snocciola capolavori come “Ginnungagap” o “Sitra Ahra”, si diverte con due brani dal bellissimo e controverso “Les Fleurs du Mal”. Tuonano pezzi micidiali quali “Ruler of Tamag”, esplode l’isterismo di “The Blood of Kingu”, e vengono i brividi con le sublimi esecuzioni di “Birth of Venus Illegitima” e di “The Rise of Sodom and Gomorrah” dal grandioso “Vovin” del 1998… e pure “The Siren of the Woods” da “Theli” di due anni prima!
Con molti pezzi dalla trilogia “Leviathan”, tre dischi che hanno sofferto la mancanza dei concerti durante la pandemia, con canzoni da quasi ogni disco, i Therion di Christofer hanno ancora una volta regalato una serata indimenticabile, tra l’altro coronata dall’intera band disponibile per autografi e chiacchierate dopo il concerto. Christofer con la felpa dei Voivod, Lori che si complimenta per la mia maglietta (quella dei Luciferian Light Orchestra…), l’argentino Christian Vidal che è impegnato a guardare live sul telefonino la partita del River Plate (contro Independiente, partita finita in pareggio, ndr).
Era la seconda sera di fila al Revolver. Il giorno prima c’era del sano death metal (report qui), questa sera del sublime metal sinfonico ed immensamente teatrale.
La differenza?
Affluenza direi simile, forse qualcosa in più con la serata dell’8 (capirai, c’erano gli Atheist!!!).
Molte più presenza femminile con i Therion (quasi tutte con abbigliamenti un po’ steam punk, molto simili a quelli delle vocalist!).
Drammatica invece la differenza al bar: con gli Atheist -parole della barista- si sono bevuti il bar intero. Con i Therion? Beh, nessuna fila per le nostre innumerevoli birre!
(Luca Zakk)
Set list dei Therion:
The Blood of Kingu (Sirius B)
Ruler of Tamag (Leviathan III)
Birth of Venus Illegitima (Vovin)
Tuonela (Leviathan)
Twilight of the Gods (Leviathan III)
Mon amour, mon ami (Les Fleurs du Mal)
La Maritza (Les Fleurs du Mal)
Leviathan (Leviathan)
Asgård (Secret of the Runes)
Morning Star/Black Diamonds (Vovin)
Ginnungagap (Secret of the Runes)
Litany of the Fallen (Leviathan II)
The Siren of the Woods (Theli)
Aeon of Maat (Leviathan II)
Lemuria (Lemuria)
Sitra Ahra (Sitra Ahra)
Quetzalcoatl (Lemuria)
Eye of Algol (Leviathan)
Son of the Staves of Time (Gothic Kabbalah)
The Rise of Sodom and Gomorrah (Vovin)
To Mega Therion (Theli)