Titolo Originale: “Relenteless (The Memoir)”, edito da Wiley
Yngiwe J. Malmsteen: uno dei chitarristi più veloci e tecnici del mondo. Ma anche uno dei personaggi più odiati, criticati. Chitarrista prima, personaggio poi. Famoso per avere un carattere di merda, un’attitudine schifosa. Un dittatore, uno stronzo, un antipatico. Francamente a me non è mai fregato un cazzo di come sia Malmsteen di persona. Quello che conta sono le oltre venti pubblicazioni (tra album, live, ep, ecc) in trent’anni di carriera. I concerti. Le clinics. Quella è la roba che resta, il resto sono chiacchiere, cazzate.
Personalmente ho sempre stimato il suo stile. Amato la sua musica. Ho anche avuto il piacere di incontrarlo e di trovare in lui una persona cortese e gentile.
Ho sempre comprato tutto il suo materiale ed ora ho voluto leggere il libro per saperne di più, per vivere un po’ la sua avventura, cosa che faccio con qualsiasi libro mi capiti per le mani. L’ho fatto sia in versione Italiana (grazie alla Arcana) e poi in versione Inglese originale, per non perdere nemmeno una parola, una sfumatura, che nella traduzione -non estremamente espressiva ma sicuramente fedele- potrebbe perdere effetto.
Un libro che è parte biografia, parte manuale d’uso. Biografia per conoscere i fatti veri. Manuale d’uso per capire il genio, la pazzia, il metodo, le manie, le deviazioni, le passioni, ma anche le tecniche, le opinioni, le idee. Stupenda la prima parte, dove l’artista si racconta e svela i primissimi anni, l’infanzia, offrendo un’interessante scorcio della Svezia degli anni 60-70. Bella la forma narrativa, un romanzo rock dove il protagonista è anche l’autore, dove vengono riversate emozioni, sogni, sensazioni, autentiche rivelazioni. La carriera di Malmsteen è impressionante. A vent’anni il suo nome compariva già su tre album. La sua dedizione per la musica è difficile da incontrare nel mondo del rock (è forse più comune al mondo classico), e leggerlo, oltre che sentirlo, raccontare di come sia arrivato ad abbandonare il suo paese, la sua famiglia, partendo verso l’ignoto, verso gli Stati Uniti con una chitarra ed un paio di Jeans è pura avventura, pura narrativa. Il coraggio e l’impegno che un ragazzotto borghese della tranquilla ed ingenua Svezia ha saputo dimostrare, la sua ribellione a stili di vita predefiniti è qualcosa che illumina, che spiega, che permette di rivalutare l’artista ed il personaggio, un uomo che si è veramente fatto da solo, che ha colto le giuste occasioni, che ha avuto la giusta dose di palle nel momento più opportuno.
L’incidente, il rischio di perdita della funzionalità della mano. L’alcol. Gli eccessi. La riabilitazione. Il management che l’ha depredato. Le donne. Poi LA donna. Il figlio. Malmsteen, l’antipatico, si svela, si rivela, si apre al suo lettore e racconta tutto, con inaspettata umiltà, con chiara spiegazione delle logiche dietro ogni sua scelta.
Ai detrattori chiedo: che cosa avreste fatto al suo posto? Attendo le risposte…
La seconda parte del libro descrive la sua vita attuale, le sue passioni, senza dimenticare un’esaustiva parte parte tecnica. Se amate i motori, il capitolo dove parla delle Ferrari è stupendo (e mi trova d’accordo!). Se siete dei musicisti, la seconda parte svela tecniche, scelte, modi di suonare e registrare. Sentire aneddoti sulla nascita di strumenti o amplificatori “signature” è il non plus ultra per gli amanti del rock e dei retroscena. Sapere come sono nati certi pezzi, cosa significano o NON significano certi testi, i momenti che hanno fatto scaturire una melodia o un riff. Le opinioni di Malmsteen sui suoi collaboratori, sui suoi stessi album. La fatica per realizzare cose diverse come la “Concerto Suite”. La maniacale ricerca della perfezione sonora, magari orientata alla creazione di un pick-up.
“Implacabile” è un libro chiaro, lucido e sincero. Scritto di pugno da Malmsteen in persona (e non con l’ausilio di scrittori succede per molti altri noti artisti) è un testamento artistico di un genio del nostro tempo, di un musicista che appartiene all’epoca barocca e contemporaneamente alla nostra. Un autentico talento della chitarra. Non c’è aspetto del suo comportamento o della sua vita che non venga rivelato in questo libro. Imperdibile per i fans. Imperdibile per gli interessati. Imperdibile per chi l’ha sempre odiato. Malmsteen è un genio unico, capace di sfidare mode, case discografiche, detrattori, regole. Implacabile appunto. Un artista che ancora oggi si sente ispirato, ama fare musica, adora suonare. Un artista imitato da moltissimi. Simbolo di uno stile musicale, di un modo di suonare, di uno modo di vestire, di essere, di vivere. Questo è lui che si racconta. Un essere solitario ed individualista dalla composizione musicale fino alla stesura di queste sue autobiografiche memorie.
(Luca Zakk)