Oggi è il 13 febbraio e lo stesso giorno del 1970 la Vertigo Records pubblicava il primo album omonimo dei Black Sabbath.
La copertina dell’album venne scattata a Mapledurham Watermill nell’Oxfordshire, in Inghilterra. Solo da pochissimo tempo l’identità della modella è stata rivelata. Si chiama Louisa Livingstone e all’epoca aveva diciotto anni o poco più ma lavoreava già come modella. A fotografarla in quella località dell’Oxforshire con quel mulino alle spalle è stato Keith Macmillan, ma nei crediti dell’album viene menzionato come Keef.
Louisa Livingstone sotto il mantello era nuda, perché da principio c’era l’intenzione di creare un’immagine ‘sexy’ poi però il luogo, l’atmosfera e lo stessa musica dell’album, hanno indirizzato Keef su un altra strada.
Geezer Butler ha raccontato che a un concerto nel Lincolnshire, sempre in Inghilterra, la Livingstone si presentò alla band vestita allo stesso modo che nella copertina, dichiarando «Sono la ragazza sulla copertina del disco». La band non l’aveva mai vista prima.
Fino all’estate del 1969 la band si faceva chiamare Earth e prima ancora erano i Polka Tulk Blues Band, ma con una formazione che comprendeva altri musicisti.
“Black Sabbath” ha venduto oltre due milioni di copie, più volte disco di platino in più paesi, ma al di là delle cifre di vendita è uno tra i più importanti album della storia del rock e capostipite dell’heavy metal, del doom e di generazioni di musicisti rivoluzionari.
La rivista Rolling Stone all’epoca dell’uscita stroncò l’album e non fu la sola.