Nel 2021 i cosmi doomster italinai, Ghostheart Nebula, hanno pubblicato l’album di debutto “Ascension” (recensione qui).
È stato un album che ha parlato al cuore di coloro che lo hanno ascoltato, ipnotizzandoli con la sua struggente intensità e maestosità. Durante i lunghi giorni e le infinite notti dall’arrivo di “Ascension,” i fan hanno pazientemente osservato il cielo, in attesa della prossima effusione di emozioni, del prossimo invito a viaggiare tra le stelle con Ghostheart Nebula… e quel momento è quasi alle porte.
I Ghostheart Nebula sono tornati con un nuovo album che svetta su tutti i loro precedenti traguardi; un album di bellezza e tristezza oltre ogni immaginazione, un album di portata mozzafiato e profondità incommensurabile: “Blackshift”.
Dopo aver attraversato la foschia scintillante che è l’introduzione, “VdB 141 IC 1805”, un portale verso i suoni magnifici e travolgenti che si trovano oltre, “Blackshift” inizia con il singolo “Sunya”, una discesa nel vuoto attraverso la comprensione e l’accettazione, che presenta un radioso assolo di chitarra ospite di Diego “Didi” Cavallotti (ex-Lacuna Coil). Multiforme, stratificata e riccamente strutturata, “Sunya” è un inizio accattivante per questo viaggio di trascendenza e trasformazione. La voce eterea di Lucia Amelia Emmanueli ci conduce in “The Opal Tide”, un filo d’argento attraverso l’oscurità, e quando questa canzone esplode nella vita invia onde d’urto attraverso la coscienza. Agosto e funereo, guidato in maestosa processione dalle voci doppie e contrastanti, un concetto reso nuovo e magico di nuovo da Ghostheart Nebula, il tempo diventa insignificante mentre vaghi in questa eternità senza luce. C’è una tristezza che va oltre le nostre emozioni banali che permea canzoni meravigliose come “Naught, I” e “Infinite Mirror” (con un abile lavoro di chitarra acustica di Øystein G. Brun dei Borknagar), uno scorcio dell’infinito e dell’eterno che porta un senso di piccolezza sconvolgente e sconvolgente… nulla. C’è così tanto da scoprire in questo album, questa grande creazione che sembra tessere sentieri di luce attraverso l’universo, che abbracciano distanze oltre la comprensione; i riff grandiosi, le incredibili presenze vocali, le performance emotive, il dinamismo della trama e del tempo… insieme evocano un paesaggio stellare di terrificante, indimenticabile bellezza.
Questa è “Sunya”:
Dotati di un suono di statura adeguata, grazie in gran parte alle capacità di mixaggio e mastering di Øystein G. Brun (Borknagar, The Troops Of Doom, Sojourner ecc.), “Blackshift” uscirà tramite Meuse Music Records il 17 ottobre.
Completato dall’intrigante artwork del poliedrico Heike Langhans (Lord Of Shadows, Remina, Sojourner ecc.), Blackshift è un album che, una volta ascoltato, non verrà mai dimenticato: