I rocker berlinesi KADAVAR hanno annunciato i dettagli del loro quarto album, “Rough Times”, in uscita il 29 settembre su Nuclear Blast.
Il batterista Tiger dichiara: “Il processo di realizzazione di quest’album è stato molto intenso. È stato come affrontare un inferno personale. Quando lavori tutto il giorno va bene, ma poi di notte mi sentivo torturato da mille pensieri. Le nuove canzoni a volte sono folli e assurde, ma anche serie e molto personali. C’è una certa ambiguità in ‘Rough Time’”. Ogni canzone si è evoluta da una certa sensazione molto intensa.
Abbiamo scelto questo titolo per la sua dualità. Non è solo divertente, ma non è nemmeno completamente serioso. Stiamo bene, ma c’è qualcosa che manca in questo mondo. Non ci viviamo bene né vogliamo starci, ma siamo come bloccati qui. È dura quando l’unica cosa che vuoi fare quando ti alzi è morire, ma i tempi possono essere difficili per ragioni banali, cosa tipica dell’epoca moderna.
La copertina si sposa alla perfezione con il titolo dell’album. Avevo in mente questa fotografia durante tutto il processo compositivo del disco. È un po’ brutale, ma dice molto”.
Il cantante e chitarrista Lupus aggiunge: “ Per me è un titolo molto serioso, senza humor.
Noi sosteniamo i risultati dei nostri vecchi, come i diritti delle donne, la pace e un’Europa aziendale, suonando nei club, sniffando attraverso biglietti di 100 euro e richiamando l’attenzione su di noi, condividendo storie su Insta. Nel frattempo le persone che vanno al potere rifiutano l’economia, il libero pensiero e il progresso. Se non cominciamo a preoccuparci veramente di questo patrimonio e lo lasciamo solo a coloro che vogliono arricchirsi, dovremo affrontare presto dei tempi difficili”.
L’album stesso è un viaggio attraverso dei nostri stati mentali. Le prime tre canzoni danno sfogo alla nostra malinconia. Parlano di tutto e di chiunque noi disprezziamo, fino alla fine quando c’è qualcosa di simile alla speranza”.
La band pubblicherà il primo singolo in vinile 7” intitolato “Die Baby Die”, contenente anche la cover dei BEATLES ‘Helter Skelter’: QUI