È morto il batterista dei Rolling Stones, Charlie Watts in un ospedale di Londra all’età di 80 anni.
Bernard Doherty, addetto stampa della band, ha dichiarato: «È con immensa tristezza che annunciamo la morte del nostro amato Charlie Watts. È morto pacificamente in un ospedale di Londra oggi, circondato dall’affetto della sua famiglia. Charlie era un caro marito, padre e nonno e anche, come membro dei Rolling Stones, uno dei più grandi batteristi della sua generazione. Chiediamo gentilmente che la privacy della sua famiglia, dei membri della band e degli amici intimi sia rispettata in questo momento difficile».
Charlie Watts entrò nella band all’età di 22 anni. Era un grafico e infatti lavorò anche a tanti allestimenti scenografici usati dai Rolling Stones in scena e in videoclip. Aveva una passione per i fumetti e lui stesso era un disegnatore. Appassionato di jazz, batterista dallo stile unico, è stato sempre descritto come un uomo raffinato, riservato e con un tipico umorismo britannico.
Una volta Charlie Watts era intento a dormire. Era il 1984 alle cinque del mattino e si trovava con la band ad Amsterdam. Gli squilla il telefono in camera e dall’altra parte del telefono c’è Mick Jagger, il frontman, spalleggiato dal chitarrista Keith Richards. entrambi sono rientrati in camera ubriachi, almeno così si racconta. Jagger gli dice al telefono «Ehi, dov’è il mio batterista? Perché non trascini il tuo culo fino a qui?». Leggenda vuole che Charlie Watts riaggancia in silenzio, va in bagno, si rade, indossa lo smoking, lucida addirittura le scarpe che poi indossa. Raggiunge Jagger nella camera di Richards e gli molla un pugno in faccia e se non fosse per Richards che lo afferra per un gamba, rischierebbe addirittura di reclinare verso la finestra aperta. Jagger non accenna a rialzarsi ma guarda Charlie Watts attonito. Charlie Watts gli dice in maniera secca e decisa «Non mi chiamare mai più il mio batterista. Sei tu il mio fottuto cantante del cazzo!»
Addio Charlie e grazie infinite!