Dopo la lunga celebrazione di “Pharmakon/Pharmakos” (recensione qui), uscito un anno e mezzo addietro per Argonauta Records, gli SHABDA ritornano in studio per le registrazioni del loro quarto album che vedrà la luce all’inizio dell’autunno 2017.

“VISHNUSAHASRANAMA – 10 STUDI”, questo il titolo, è ispirato all’omonimo testo indiano tradizionale vaisnava commentato da Sankara che rappresenta il modello della ghirlanda dei mille nomi, la pratica meditativa sulle qualità metafisiche del dio Visnu concepito come principio assoluto.

Una rosa di eccezionali musicisti e amici interpreta le dieci composizioni scritte da Anna Airoldi e Marco Castagnetto, dipingendo un affresco che abbraccia la musica classica occidentale e la kosmische musik, la tradizione orientale e la psichedelia, proseguendo e coltivando l’esplorazione del legame tra Est e Ovest, tra continuità e avanguardia.

Un album che vive dei contrasti tra contemplazione e istinto, tra composizione e improvvisazione, tra musica elettronica e acustica, lasciando aperta l’interpretazione e la diversità dell’esperienza d’ascolto. In viaggio a piedi dall’Europa a Varanasi e ritorno, con l’orecchio teso all’eredità di Popol Vuh, Dead Can Dance e Nils Frahm.