Riceviamo e pubblichiamo:

ROMA, 19 gennaio 2022

APPELLO AL GOVERNO ITALIANO PER LO SPETTACOLO DAL VIVO

La mancanza di una reale ripartenza del settore dello spettacolo e delle arti performative ha alimentato nella popolazione italiana un processo di rapida assuefazione all’assenza della rappresentazione in presenza e dunque alla privazione del rito collettivo della “condivisione”, condicio sine qua non dell’Umanità e della Storia degli esseri umani e motore della loro socialità.

Un processo pericoloso e involutivo purtroppo ben visibile nella piazza virtuale dei social, dove la violenza verbale, la virulenza e la contrapposizione spesso feroce, anche fra sconosciuti, hanno raggiunto livelli decisamente preoccupanti.

I luoghi di spettacolo, chiusi per 9 mesi tra il 2020 e il 2021, sono oggi aperti, ma gli effetti della nuova ondata di contagi stanno azzerando i piccoli passi compiuti verso la ripartenza: tournée e spettacoli annullati o rinviati; incertezza e impossibilità di programmazioni, cui fanno da pendant spese di gestione riprese a pieno regime per garantire il lavoro, la capienza al 100% e la sicurezza degli spettatori.

È quindi per una reale necessità dell’intera collettività e la salvaguardia dell’equilibrio culturale del Paese, oltre che per la difesa economica di un comparto che dà lavoro a centinaia di migliaia di lavoratori, che CHIEDIAMO AL GOVERNO ITALIANO di porre in essere con urgenza e completezza – anche alla luce delle notizie relative al nuovo Decreto sostegni 2022 – provvedimenti realmente capaci di permettere resistenza e ripartenza dello spettacolo dal vivo, settore produttivo tra i più colpiti dagli effetti della pandemia, che purtroppo, nella totalità delle componenti della sua filiera, non ha potuto beneficiare adeguatamente del supporto necessario alla propria sopravvivenza.

CHIEDIAMO PERTANTO

  1. Nuovi e consistenti ristori, sostegni a fondo perduto e bandi Extra-FUS, per tutti gli enti e le imprese del Settore dello Spettacolo e dell’Intrattenimento, parametrati alle riduzioni dei ricavi 2020 e 2021 rispetto a quelli prodotti nel 2019, a prescindere dai periodi di decretata chiusura delle attività.

    In particolare, per le attività che hanno subito particolari restrizioni e chiusure, per un periodo superiore al 50% dell’anno, dovrebbero essere previste ulteriori maggiorazioni.

  2. Nuovi e consistenti ristori per tutti i lavoratori discontinui Settore dello Spettacolo e dell’Intrattenimento (autonomi, subordinati a tempo determinato o intermittenti), che abbiano avuto un numero minimo di sette prestazioni nel 2019, come già previsto per i precedenti ristori concessi.
  3. Credito d’imposta di almeno il 50% delle spese sostenute nel 2021 per la realizzazione di qualunque attività di spettacolo dal vivo (anche laddove abbia avuto luogo tramite l’impiego di mezzi di comunicazione digitali) a favore delle imprese e degli enti che hanno subìto nell’anno 2021 una riduzione dei ricavi pari ad almeno il 30% rispetto al 2019.
  4. Estensione della cassa integrazione in deroga e dei bonus previdenziali e di welfare per intermittenti e autonomi, con decorrenza immediata e per ulteriori 6 mesi successivi alla data della fine dello stato di emergenza, in quanto la ripartenza del comparto dello Spettacolo ha bisogno di programmazione, preparazione e prove e non può essere immediata. Questo sostegno risulta fondamentale affinché nessuno sia più costretto a cambiare lavoro e il settore non perda il proprio patrimonio di personale altamente qualificato.
  5. Misure straordinarie di de-fiscalizzazione per tutti gli enti e le imprese del Settore dello Spettacolo, dell’Intrattenimento e degli Eventi, quali a mero titolo esemplificativo il “superammortamento” del 110% per i costi di ingaggio dei professionisti delle arti performative.
  6. Misure speciali di de-contribuzione per il lavoro del Settore Spettacolo, fermo restando l’accredito dei contributi effettivi ai lavoratori, analogamente a quanto già concesso per taluni comparti nell’ambito delle misure per il “mezzogiorno” d’Italia.
  7. Innalzamento della percentuale per Tax Credit e Art Bonus con estensione a tutti gli enti e le imprese dei comparti della cultura e dello spettacolo.
  8. Incentivi per la partecipazione del pubblico agli spettacoli, manifestazioni ed eventi in presenza, quali ad esempio il riconoscimento di una detrazione significativa dalle imposte sul reddito per l’acquisto di biglietti per spettacoli musicali, teatrali, coreografici, cinematografici, ecc.
  9. Incentivi per la partecipazione a corsi di musica, teatro e arte e l’acquisto di strumenti musicali.