REPLACIRE – “The Center That Cannot Hold”
(Season Of Mist) I Replacire sono una technical death metal band di Boston e questo terzo album, come il precedente “Do Not Deviate” del 2017, è pubblicato dall’etichetta francese Season Of Mist. (altro…)
(Season Of Mist) I Replacire sono una technical death metal band di Boston e questo terzo album, come il precedente “Do Not Deviate” del 2017, è pubblicato dall’etichetta francese Season Of Mist. (altro…)
(Autoproduzione) Quarto album per Siroll!, formazione catalana della quale mi trovo a recensire il terzo lavoro consecutivo, cosa che mi rende alquanto orgoglioso in quanto provo grande piacere ad assistere ai primi passi di una band, vederla crescere, progredire e creare una propria identità. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Prosegue l’opera di rivisitazione dei Sepultura degli esordi da parte dei fratelli Cavalera, un anno dopo l’uscita di “Bestial Devastation” e “Morbid Visions” (recensione qui), registrati ex novo con le tecnologie moderne che hanno conferito ai due lavori un sound sicuramente più nitido e potente rispetto agli originali, anche se privo di quella grezza malvagità emanata. (altro…)
(Dusktone) La Dusktone si conferma madrina della band slovena Dekadent. Settimo album, il precedente recensito QUI e si intitola “The Nemean Ordeal”, appunto pubblicato dall’italiana Dusktone. La band atmospheric black metal si ripresenta con un sound ancora ombroso con vaste soluzioni che possono (altro…)
(Scarlet Records) I Duft sfornano un album nel quale si ode il filone thrash metal-hardcore in voga decenni fa e che si potrebbe definire crossover. Potenza, impatto e quel senso di velocità anfetaminica, soprattutto per certi abbinamenti tra pattern ritmici e riff di una certa pesantezza, con una nota di groove che ovviamente va (altro…)
(autoproduzione) Lanciano il loro assalto gli Inner Whiteout, attraverso il debut album “Bottom Seeker”. Loro sono definibili come metalcopre ma non di taglio classico. Gli italiani sembrano maturi nell’avere recepito le derivazioni prese dal genere da qualche anno e infatti mostrano un certo gusto nell’arrangiamento. Poco (altro…)
(Is it Jazz? Records) La figlia deviata della Karisma Records scova un’altra perla di musica intensa, contorta, perversa, un’altra gemma di musica costruita su teorie prog e pesanti ambientazioni Jazz, senza però lasciarsi rinchiudere dentro i recinti del jazz allo stato puro. (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Attivi da qualche anno ma con pochissime pubblicazioni, quest’anno i Mòr compiono il grande passo del debut album. Black metal suonato da personaggi che si firmano con le iniziali e parte del materiale di “Hear The Hour Nearing” che era noto già da precedenti registrazioni. La band (altro…)
(Selfmadegod Records) Henry Kane, ovvero Jonny Pettersson, multistrumentista, nonché tecnico del suono e produttore, e partecipe a tantissime band e progetti, come i Massacre, Just Before Dawn, soprattutto però Wombbath e via dicendo. Terzo album con questo vessillo nel quale ha da sempre riversato (altro…)
(Vendetta Records) È un progetto ricco di energia quello degli svizzeri Ernte, band formata dal poliedrico artista V Noir (da sempre impegnato con musica ambient, foto, dipinti e arti grafiche, oltre ad essere anche l’unico componente degli Häxär) impegnato in composizioni, chitarre, programmazione e pure registrazione più mix, affiancato da Askahex (Nadine Lehtinen, anche degli Ashtar, ex shEver), la quale oltre agli occasionali violini -suo strumento principale- offre linee vocali growl/scream che fanno tremare le fondamenta sulle quali si erigono molti vocalist maschili sulla scena black. (altro…)
(AFM Records) Dodicesimo album per Nightmare, band francese in circolazione inizialmente dal 1979 al 1988, per poi tornare definitivamente sulle scene nel 1999 con una formazione rinnovata ed un sound sempre al passo con i tempi, incorporando via via power metal in misura sempre più predominante, partiture thrash per arrivare con “Encrypted” a flirtare col death metal melodico. (altro…)
(Ulterium Records) Dave Harvey, chitarrista, è l’unico elemento a non essere cambiato nel ritorno della formazione texana dedita al melodic power metal di concezione christian metal. Millennial Reign sono oggi al quarto album dal 2010 e considerando che “The Great Divide”, il precedente album QUI recensito, è del 2018, dunque (altro…)
(Debemur Morti Productions) Nuova Zelanda, 2002, nascono gli Ulcerate e negli anni il nome ha preso piedi un po’ in tutto il mondo grazie al death metal proposto spesso in una maniera un po’ avant-garde, sopra le righe. Insomma, un death metal di ampio respiro e meno prevedibile del previsto. “Cutting the Throat of God” è (altro…)
(MooDDoom Records) Si aggiunge un altro EP alla collezione degli italiani Di’Aul, i quali pubblicarono l’ultimo full length, pesantissimo “Abracamacabra”, già due anni fa (recensione qui). (altro…)
(Rockshots Records) Pensavo di essermi perso per strada, visto che ricordavo un ottimo disco, “Stray Ideals” (qui), di questa band italiana… un disco uscito ormai diversi anni fa. Ma no, non mi sono perso e non mi sono nemmeno perso alcuna loro uscita, visto che questo nuovo “Circles” è il terzo album che giunge nell’etere a ben otto anni dall’uscita di “Stray Ideals”! (altro…)
(Auerbach Tonträger) Maestri, poeti e cantori, ovvero una divinità lombarda che offre all’umanità una nuova opera. Il dark-neofolk/musica da camera dei Camerata Mediolanense – il nome vuole appunto dire ‘gruppo di musicisti da camera di Milano’, prendendo a prestito anche il concetto di ‘camerata’ da un manipolo di letterati (altro…)
(AFM Rercords) Quindicesimo album per i triestini Rhapsody Of Fire, il terzo a vedere Giacomo Voli dietro al microfono e terzo capitolo della “Nephilim’s Empire Saga”, nel quale il protagonista Kreel intraprende un movimentato viaggio nel tempo. (altro…)
(Godz Ov War Productions) Nel 2023 un EP, “IEI”, e quest’anno il debut album per Zørza, musicisti della Polonia dediti al post black metal. Suoni grintosi, squillanti, una voce in uno scream bruciato e scatenato. Si muovono su coordinate post black metal i Zørza, nonostante l’impalcatura dei pezzi siano basati su fasi (altro…)
(Heavy Psych Sounds) La Heavy Psych Sounds Records ristampa i due album della Orquesta Del Desierto, band di Palm Desert in California, fondata da Dandy Brown (Hermano) con l’ausilio di membri dei Queens Of The Stone Age, Kyuss, Stone Age e altre band. (altro…)
(Pelagic Records) I belgi Hippotraktor, sono di Malines – o Mechelen, a seconda se usiate il vallone/francese o il fiammingo – e rappresentano una vivace realtà, non solo del panorama prog-post metal belga che sembra in un periodo interessante, come in generale quello europeo, nel quale si aprono a forti influenze e concezioni (altro…)
(Sneakout Records / Burning Minds Music Group) Un trio esplosivo, intenso, dominato dalla potente voce della front woman Elle Noir: gli Anims sono hard rock, sono metal, sono heavy, ma riescono anche ad avere quel provocante tocco bluesy che il timbro vocale di Elle riesce a materializzare. (altro…)
(Avantgarde Music) Dall’Austria il secondo lavoro di uno dei progetti di Þ (ovvero Thomas Anzinger), un black metal molto tetro, introspettivo, molto atmosferico, ricco di deviazioni post black, senza tralasciare quel sentore tipicamente islandese, nonostante ci sia un intero continente tra l’Islanda e la patria di origine. (altro…)
(Blues Funeral Recordings) Interessante incrocio tra il ruvido dello stoner, l’emozionale del post metal, l’etereo dello shoegaze ed una indiscutibile vena marcatamente grunge. (altro…)
(Godz Ov War Productions) Pericoloso e maligno trio polacco che sigla un secondo album quattro anni dopo il debut e due dopo un EP. Königreichssaal suonano un black metal dal viraggio post, con una certa tensione e ansia che avvolge queste sonorità spigliate nonostante spesso si allaccino a tempi bassi o medi. Distorsioni (altro…)
(Reigning Phoenix Music) Questa formazione statunitense ha piazzato sul mercato ben due EP ma tra il 2016 e il 2021. Curioso ma non una scelta discutibile perché lanciarsi subito in un debut album senza aspettare che la creatività lieviti e si affini per raggiungere livelli solidi, è qualcosa che alla lunga si paga. (altro…)
(Massacre Records) Settimo album in carriera per la band statunitense Holy Mother, autrice di lavori power metal che in questo ultimo album “Rise” denota invece un certo e inatteso stile. È qualcosa di personale, per una decina di pezzi variegati, con scelte di arrangiamento che portano il tutto fuori da schemi strettamente (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Si va al di là del mare, dell’orizzonte. Luoghi battuti anche da venti inclementi e nei quali marinai ambiziosi e coraggiosi vanno in contro. “Ciel Cendre et Misère Noire”, ‘cielo cenere e miseria nera’, si svolge in un oceano, attraverso una storia definita dal cantato di Adèle Adsa. Lei è una sorta di demone: il suo registro vocale è in scream o ringhiante e sembra quasi demoniaco. In alcuni frangenti la Adsa lancia degli strilli impressionanti. Al contempo dietro a questa vocalità c’è un mélange tra death-black-thrash, ampie linee melodiche e approcci sparsi di natura technical o prog. Non sempre i parigini Houle viaggiano su tempeste infuocate, riescono anche a creare frammenti di atmosfera per rendere da una parte la sezione canora adattata ai testi, dall’altra per avere più ponti per allacciare le diverse parti estreme, saettanti e infuocate. Melodicamente la band riesce a stare nell’ambito di un melodic blackened metal con qualche variazione in stile pagan, in ciò proprio i testi, almeno da uno soltanto intercettato per iscritto, hanno il focus non definitivamente sull’oceano ma certamente è l’essere umano il protagonista e sua la sfida che sente dentro e vive nelle sue avventure. Musica, un idea testuale e un sapere rendere tutto al massimo grado in “Ciel Cendre et Misère Noire”.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10
(Darkness Shall Rise Productions) Tra le prime band dell’ondata death metal svedese degli anni ’90, Desultory nacquero infatti nel 1989 e così l’anno seguente, nel 1991 e infine nel 1992 pubblicarono rispettivamente tre demo. “From Beyond”, “Death Unfolds” e “Visions” vengono raggruppati in questa raccolta denominata (altro…)
(autoprodotto) Un duo, Gunther Cucs e Milford Mocs (ex Plowshare), noti anche come Mocs & Cucs. Un disco nel 2011 e ora questo nuovo lavoro rigorosamente cantato in lingua madre, il catalano. Genere? (altro…)
(Art Of Melody Music / Burning Minds Music Group) Intenso, ricco, estremamente coinvolgente… cosa prevedibile visto che il primo album degli italiani Night Pleasure Hotel non è stato scolpito nell’etere da dei debuttanti, ma da un trio di musicisti molto esperto! (altro…)
(Heavy Psych Sounds Records) Sono un duo, sbucano all’improvviso da qualche parte negli Stati Uniti e sono al debutto. La loro comparsa non è mai stata annunciata, sono semplicemente apparsi, eccoli, arrivano… ma non sono certamente individui sconosciuti! (altro…)
(Nuclear Blast Records) Sublimi. Immensi. Si superano, vanno oltre, con una pesantezza che non si erige più solo sul muro impenetrabile di chitarre, piuttosto sulla dimensione emozionale, sulle sensazioni, sulle emozioni scatenate e scaturite. (altro…)
(Avantgarde Music) Con il quarto album (qui il precedente) il duo canadese Ulvik innalza di molto il livello artistico, equilibrando in maniera sublime black, divagazioni atmosferiche e una favolosa dimensione neo folk. (altro…)
(Darkness Shall Rise Productions) I fratelli Erik e Per Gustavsson riproposti dalla Darkness Shall Rise. I due svedesi nel 2007 hanno infatti pubblicato il loro ultimo album e ora dopo anni la compilation “Unholy Death” che riprende il titolo del demo del 1993. La compilation riporta in sé quattro pezzi del (altro…)
(Osmose Productions) Dagli anni ’90 a oggi Tsatthoggua, un nome che deriva dagli scritti di Howard P. Lovecraft nonché Clark Ashton Smith e loro discepoli vari, hanno pubblicato solo tre album. Del resto la band ha subito una battuta d’arresto per diversi anni, rimettendosi in moto (altro…)