DANTALION – “Fatum”
(Non Serviam Records) Nove album in 18 anni di attività è tanto anche se decidi di fare black metal. Gli spagnoli Dantalion confezionano, per questo importante traguardo, un disco davvero efficace, molto sofferto nel cantato, pieno di quella tipica sonorità power che accompagna sottovoce quasi ogni produzione metal europea, quasi una reminiscenza atavica che identifica una cultura millenaria. (altro…)
AZAGHAL – “Mustamaa” (Reissue)
(Moribund Records) Gli Azaghal sono un gruppo imprescindibile per chi ascolta la nera arte. Certo, tra innumerevoli collaborazioni, split, EP e altro, è davvero difficile orientarsi nella sterminata discografia dei finlandesi, gli unici che nella loro patria sono riusciti a dare una variante altrettanto maligna del black norvegese prima e svedese poi. (altro…)
OCTOBER TIDE – “The Cancer Pledge”
(Agonia Records) Una band di una certa capacità October Tide, da sempre tesa a pubblicare qualcosa di accattivante. Però il tempo passa e dunque dopo cinque album in nove anni nei quali in un clima principalmente doom si espande con sontuosa forza, la band in seguito abbassa il regime del motore creativo ed ecco un (altro…)
DIKASTERION – “Chaos as a New World” (EP)
(Amor Fati Productions) I belgi Dikasterion seguono i dogmi del black metal, quindi siamo di fronte ad una nutrita produzione di demo ed EP in pochi anni di vita del gruppo, in attesa di un album sulla lunga distanza. (altro…)
DEN SAAKALDTE – “Pesten Som Tar Over”
(Agonia Records) Non siamo in presenza di un nome blasonato del black metal norvegese e la stessa Agonia Records ne fornisce una cartella per la stampa dettagliata ed esaustiva perché in fin dei conti Den Saakaldte ha vissuto un insieme di connessioni affatto trascurabili. Sykelig, chitarrista, si sposta dalla Grecia e (altro…)
FROZEN WREATH – “Mea Culpa”
(Filosofem Records) Letali in primis. Melodici, carismatici, ricchi di atmosfera… ma sempre e comunque dannatamente letali! (altro…)
PERVERTICON – “Extinguishing The Flame Of Life” (Reissue)
(Personal Records) Ristampa in formato CD da parte della Personal Records di “Extinguishing The Flame Of Life”, album di debutto degli svedesi Perverticon, uscito in tiratura limitata solo in vinile nel 2013 per Mordgrimm Records, succursale della Cacophonus. (altro…)
ASINHELL – “Impii Hora”
(Metal Blade Records) Michael Poulsen dei Volbeat ha dei trascorsi nei Dominus, una death metal band danese degli anni ’90. Il death metal gli è rimasto dentro perché ha continuato a scrivere riff e idee per delle canzoni rivolte al suddetto genere. Per tanto ecco che tutto quel materiale prende forma (altro…)
NERVOSA – “Jailbreak”
(Napalm Records) C’è un aspetto delle Nervosa che non convince e suscita spesso diffidenza verso il loro operato, il fatto di non sapersi tenere una formazione definitiva, durevole e dunque stabile. Prika Amaral, chitarrista brasiliana e adesso anche cantante, ha preso in mano le redini della band guidandola ovunque (altro…)
DWAAL – “Never Enough”
(Dark Essence Records) Titolo molto esplicito per i norvegesi Dwaal i quali provano a debuttare nuovamente con il… secondo album! Il loro primo lavoro “Gospel of the Vile” (recensione qui) proponeva al mondo il loro doom sulfureo, pesante, profondo, lacerante, lento e massacrante, un doom con il quale erano pronti a infettare il mondo intero. (altro…)
CAPRA – “Errors”
(Metal Blade Records / Blacklight) I Capra si stanno facendo strada da quando nel 2021 pubblicarono l’album di debutto “In Transmission”. La band della Louisiana alla voce si affida a Crow Lotus, una ragazza senza un’ugola fenomenale ma perfetta con quella sua vocalità nervosa, quasi senza (altro…)
KADAVERFICKER – “Superkiller – (A Musical Journey Between Life And Death)”
(Massacre Records) Un concept album su un mondo postmoderno dove c’è un poeta necrofilo, c’è l’IA, la morte, la religione, un dio che dona la vita e la toglie su richiesta. Inizia tutto con “Counterfeit” canzone di stampo dark-gothic rock, con ambientazione tra Bauhaus e The Sisters Of Mercy, il resto diventa una girandola (altro…)
DISMAL AURA – “Imperium Mortalia”
(Avantgarde Music) Al secondo capitolo, i canadesi Dismal Aura scatenano il loro black metal basandosi sull’opera “Necropolitica” di Achille Mbembe, portando ancora una volta questo genere musicale su argomenti di stampo socio politici ed ambientali, in pieno contrasto con le tipiche tendenze del genere. (altro…)
OF VIRTUE – “Omen”
(Arising Empire) Tra le nuove leve della musica pesante si fanno notare gli americani Of Virtue i quali, come tutte le nuove realtà, conquistano il mondo a suon di milioni di stream e di seguaci social -ovvero i fans- sparsi in tutto il globo. (altro…)
PRIMORDIAL – “How It Ends”
(Metal Blade Records) Il titolo di questo decimo album degli irlandesi vuole fare riferimento a come andrà a finire con la nostra cultura e la nostra storia, dunque il destino dell’umanità. Indipendentemente da chi siamo ciascuno di noi, la nostra vita rappresentata nella cellula della propria città o nazione (altro…)
THURNIN – “Útiseta”
(Auerbach Tonträger) “Útiseta” è una termine appartenente all’islandese antico che aveva a che fare con la stregoneria, un termine forse dimenticato, sicuramente non più in uso nella lingua moderna ma apparentemente ancora perfettamente comprensibile, con il suo unico significato legato all’essere all’aria aperta in un luogo significativo per scopi legati alla magia. (altro…)
PRONG – “State Of Emergency”
(Steamhammer / SPV) Al tredicesimo album con “State Of Emergency” i Prong e a sei anni dal precedente “Zero Days”. Un periodo di tempo tra i due album molto lungo determinato non solo dagli eventi mondiali del 2020 bensì anche da impegni deel valente Tommy Victor, mastermind della band. “State Of Emergency” ha quel dannato (altro…)
FLESHER – “Tales of Grotesque Demise”
(Redefining Darkness Records) Pur non presentando nulla di particolarmente innovativo, questo debut album degli statunitensi Flesher lo ritengo un piccolo capolavoro in ambito death metal. Lo stile della formazione di Indianapolis si rifà in maniera palese all’horror gore metal di inizio anni ’90, in particolare ad acts come Cannibal Corpse, Suffocation, con qualche sprazzo di Incantation, fino ad arrivare a certe atmosfere care ai Benediction. (altro…)
SILENCE IN THE SNOW – “Ghost Eyes”
(Prophecy Productions) Un duo americano: alla voce (e chitarre) c’è la sensualità tetra di Cyn M, mentre alla batteria troviamo Trevor DeSchryver il quale è stato session live dei Wolves in the Throne Room. C’è una possente vena dark wave nella musica dei Silence in the Snow, la quale viaggia verso un post rock ipnotico che si assesta pienamente su territori ethereal wave, grazie proprio alla voce di Cyn M, ma anche degli indovinati synth di Alex DeGroot (qui anche produttore). (altro…)
TAR POND – “Petrol”
(Prophecy Productions) Non solo fanno doom ortodosso, lento, sulfureo e pesante, ma c’è pure quel vocalist -Thomas Ott- il quale non può non far pensare a mostri sacri quali come il mitico Chritus… portando quindi il sound nei territori dei Lord Vicar, in primis, ma anche dei leggendari Saint Vitus e, ovviamente, indietro nel tempo fino ai Black Sabbath. (altro…)
FIXATION – “More Subtle Than Death”
(Indie Recordings) Heavy, certo, ma malinconici. Moderni, ricchi di elettronica, ma fedeli al classico riff di chitarra tagliente. C’è disperazione, c’è quel sentore di gioventù senza speranza, il tutto con una profondità emozionale intensa la quale eleva questa debuttante band norvegese dal consueto calderone definito frettolosamente ‘metalcore’. (altro…)
TUSMØRKE – “Hestehoven”
(Karisma Records) Frizzanti, colorati, fantasiosi, danzanti: un altro album, l’ennesimo, un altro cambio di direzione attraverso il grandioso flusso cosmico dentro il quale fluttua il sound dei Tusmørke. (altro…)
KK’S PRIEST – “The Sinner Rides Again”
(Napalm Records) Grande ritorno per K. K. Downing, ex chitarrista della metal band per antonomasia Judas Priest. Ricordo ancora un paio d’anni fa, all’indomani dell’ottimo debutto “Sermons Of The Sinner”, la valanga di critiche rivolte verso l’iconico axe man, colpevole secondo alcuni di riciclare sonorità ed immaginario appartenente ai Priest. (altro…)
BUSHMAN’S REVENGE – “All The Better For Seeing You”
(Is it Jazz? Records) Si uniscono alla neonata Is It Jazz? Records i norvegesi Bushman’s Revenge, un trio pazzesco, in circolazione da vent’anni, con ormai undici dischi in curriculum e centinaia di concerti in tutto il mondo. (altro…)
HJEMSØKT – “Mystikk og Mørke” (EP)
(Purity Through Fire) Mini album di debutto per Hjemsøkt, un duo costituito dal polistrumentista Peregrinus di Solus Grief, Kvad e altri progetti e dal cantante Letaliis. L’etichetta li presenta come un omaggio al black metal scandinavo e cita come riferimenti al suonare dei due gli Enslaved, Ulver, Hades, Perished, Helheim, Taake (altro…)
RING VAN MÖBIUS – “Commissioned Works Pt II – Six Drops of Poison”
(Apollon Records Prog) Tra space rock e jazz, tra horror music e colonna sonora, tra prog e rock antico ancora esaltato da dettagli folk ed una immensa teatralità alla radice di tutto. (altro…)
SATIN – “Satin” / “It’s About Time” (Reissue)
(Art Of Melody Music / Burning Minds Music Group) Sonorità che non tramontano mai, come confermò “Appetition” dell’anno scorso (recensione qui), un album che diede molta soddisfazione a questo artista di nazionalità norvegese e pure alla sua label italiana, la quale notando l’interesse dei fans, si è attivata subito per riproporre ciò che venne prima, le pietre miliari del percorso portò Tommy Nilsen nel roster della prolifica Art Of Melody Music. (altro…)
SOLUS GRIEF – “What If This Was Everything”
(Purity Through Fire) Solus Grief è un Progetto black metal norvegese e lo si percepisce già dalle prime note di “What If This Was Everything”. Secondo album per Peregrinus, multistrumentista impegnato anche con Kvad e altri progetti, in più è anche autore del missaggio e masterizzazione (altro…)
APOSTOLICA – “Animae Haeretica”
(Scarlet Records) Gli Apostolica sono la band di Marco Pastorino dei Temperance e Andrea Falaschi dei Deathless Legacy e con essa i due si approcciano al power metal conferendogli un taglio maestoso con qualche lineamento gothic. “Animae Haeretica” è oscuro e arrembante, maestoso e tanto (altro…)
BERGRIZEN – “Orathania”
(Purity Through Fire) Myrd’raal crea questo progetto verso la seconda metà degli anni 2000, collocandosi di fatto nella florida scena black metal del proprio paese, l’Ucraina, pubblicando una serie di album che col ne hanno visto diradare le uscite. Sono passati almeno sei anni dall’ultima incisione di un full length per Myrd’raal e (altro…)
NEVER OBEY AGAIN – “The End Of An Era”
(Scarlet Records) Apre la title track, una vera e propria intro che trasporta l’ascoltatore verso il brano “The Storm” e mettendolo di fronte all’identità della band italiana che sembra collocarsi in un filone capitanato da Lacuna Coil, anche gli ultimi Evanescence e cose del genere. Chitarre maestose che fungono da esclusivamente da accompagnamento (altro…)
PSYGNOSIS – “Mercury”
(Season Of Mist) Un nuovo album per questo progetto francese che si destreggia tra elementi di natura post metal, prog, avant-garde, shoegaze, atmospheric. “Mercury” in oltre 56’ e attraverso cinque composizioni, srotola un discorso musicale intenso, leggero nelle sue atmosfere quanto però dense di emozioni, stati d’animo. L’album (altro…)
N∆EON TE∆RDROPS – “Testimony”
(Apollon Records / Love OD) È interessante la storia del produttore techno norvegese Per Martinsen. O le sue storie, forse fantastiche, forse parallele, forse reali… in questo o in un modo parallelo, da qualche parte nell’etere multidimensionale. L’album che esce ora, e forse è stato, oppure non è stato affatto, scritto nel 1987. (altro…)