THE 11TH HOUR – “Lacrima Mortis”

(Napalm Records) The 11th Hour è un duo olandese che ha già realizzato un discreto album nel 2009, ovvero “Burden of Grief”. All’epoca Ed Warby (ex batterista dei Gorefest) suonò tutti gli strumenti e Rogga Johansson cantava. Ora Warby è affiancato vocalmente da Pim Blankenstein (Officium Triste) e il doom prende a crescere pur con qualche rimando a icone del genere. “Lacrima Mortis” dimostra un miglioramento per Warby (altro…)

Di |2012-01-29T11:21:10+01:0029 Gennaio 2012|Categorie: ALBUM, T|Tag: |

THE MFC DRAGON SLAYER ALL STAR PROJECT – “Let’s unite in Rock”

(Rock’n’Growl Productions) Lodevole iniziativa dell’artista Henrik Flyman, leader della band danese Evil Masquerade, che riunisce un buon numero di cantanti (dieci, fra i quali Tony Kakko dei Sonata Arctica, Mats Leven ex-At Vance e Malmsteen, Apollo Papathanasio che milita o ha militato in decine di band power, Snowy Shaw glorioso batterista di Mercyful Fate e King Diamond) (altro…)

Di |2012-01-14T01:04:26+01:0014 Gennaio 2012|Categorie: ALBUM, T|Tag: |

THOUSAND YEAR WAR – “Tyrants and Men”

(Abyss Records) Hiram Lohr, voce e chitarra, è il responsabile di questo progetto dal 2008. Thousand Year War è davvero un progetto, in quanto Lohr proviene dall’Alaska e ha inciso li i primi demo; successivamente ha coinvolto il batterista Fredrik Widigs (Angrepp, Desultor, The Ugly) il quale ha inciso in Europa. (altro…)

Di |2012-01-13T08:48:03+01:0013 Gennaio 2012|Categorie: ALBUM, T|Tag: |

TRAMORTIRIA – “Wrath Among the Dead”

(SG Records) Il thrash ha ormai esaurito i suoi argomenti, è fisiologico. Tuttavia quando le cose si fanno con criterio, qualcosa d’inaspettato salta sempre fuori. I Tramortiria di Pogno (NO) si cimentano in qualcosa di personale, passando in rassegna il thrash metal, con pochi spunti speed metal e provando, più volte, soluzioni che mettano la melodia in primo piano anziché le strutture. (altro…)

Di |2012-01-07T15:42:00+01:0006 Gennaio 2012|Categorie: ALBUM, T|Tag: |

TODAY FOREVER – “Relationshipwrecks”

(Bastardized Recordings) L’hardcore band tedesca Today Forever sforna un nuovo album, ovviamente indirizzato alle sonorità più moderne del genere, tanto da farne un lavoro quasi post-punk/post-hardcore. “Relationshipwrecks” arriva a quasi 30′, con dodici pezzi, attraverso ritmi cadenzati e una certa lentezza generale, rispetto a cose più brillanti. Altra caratteristica, tipica dei tedeschi, è quella di offrire pezzi più strutturati rispetto ad altri spontanei. (altro…)

Di |2012-01-07T15:31:17+01:0031 Dicembre 2011|Categorie: ALBUM, T|Tag: |

THE POTT – “To Those in the Eyes of God”

(Sinusite Records) Ammetto che all’inizio non è stato facile ascoltare questo album. E detto da uno che ne ascolta di cose strane o (apparentemente) difficili… “To Those in the Eyes of God” espone in sequenze proprie elettronica, noise, industrial, drum ‘n bass, alternative rock e altre cosacce del genere. Con questi torinesi The Pott (nati come duo da Emanuele Bertasso e Simone Seminatore, ora sono cinque) c’è poco da ragionare, il concetto di songwriting, di forma tipica della canzone va marginalmente a farsi benedire. Se proprio fosse necessario descrivere con un paragone le loro cose, verrebbe in mente le follie dei Nine Inch Nails di “The Downward Spiral” e anni precedenti. Sarebbe comunque una forzatura, le idee si susseguono a catena, l’elettronica sommerge tutto come una marea singhiozzante ed ecco che vengono in superficie batteria e chitarre vibranti. Nove tracce, trentanove minuti e si arriva alla fine, per poi tornare a capo e ripartire impegnarsi a capire cosa ci sia nella sostanza di questo esordio. I The PotT sono musicisti disinvolti, a loro agio nel ruolo di frullatori sonori e la materia con la quale intagliano le note produce musica ostica nella forma, bella nella sua sostanza. Signori, questo non è un debutto che passa inosservato!

(Alberto Vitale) Voto: 7/10

Di |2011-12-23T09:10:43+01:0023 Dicembre 2011|Categorie: ALBUM, T|Tag: |

THE NERD FOLLIA – “Logout”

(Autoproduzione/Mainstream) La scena elettro pop-rock dai connotati indie si sta evolvendo da diverso tempo, ma le novità giungevano sempre da lontano (a caso cito i Late Of The Pier). Con questo secondo album i milanesi The Nerd Follia propongono qualcosa che nasce, ovviamente, all’interno dei confini nazionali. “Logout” è l’elettronica a metà tra il pop e la disco che si incontrano con l’indierock; i suoni recuperano timbri non troppo moderni, dimostrandosi così specchi di un ampio bagaglio musicale dei cinque musicisti. Sarebbe troppo banale indicare come riferimento i Subsonica, perché ascoltando i pezzi di “Logout”, vengono in mente Alberto Camerini e la disco italiana che c’era decenni fa. Questi però sono soltanto esempi per mettere a fuoco, per intenderci di cosa si parla. Il lavoro dei The Nerd Follia è autonomo, con i synth prominenti, il basso che pulsa ad ogni giro e la chitarra che ricama contrappunti, mentre la batteria si veste di un sound sempre diverso per scansionare ogni melodia. “Le Cocktail” è docile, ma è una scatola cinese di idee: chitarra slide, batteria elettronica, basso ritmato, melodie sommesse. “Love, Sex, Postepay” mostra una ottima coesione ritmica tra batteria e basso, i quali sorreggono il brano che subisce i cospicui interventi dei synth. Per struttura gli è simile “Power”. Mentre “Logout” e “The Weekend” si concedono alla disco-pop, “Easy Money” è veloce e scatenata, senza cedere proprio ai richiami della disco, rimanendo in terreni indie/elettrorock. I The Nerd Follia sono bravi proprio quando si allontanano dalle dinamiche più strettamente commerciali, tuttavia anche i pezzi più easy non li mettono in condizione di sfigurare.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10

Di |2011-12-18T15:48:12+01:0016 Dicembre 2011|Categorie: ALBUM, T|Tag: |

THE EROTIK MONKEY – “Samsara”

(Hot Steel Rec./Andromeda) L’alternative rock/grunge di questo album viene da Capoterra, vicino Cagliari, ed è stato inciso da tre ragazzi, che hanno già realizzato l’album “Tempesta di Soli”, curato da Samuele Dessì, collaboratore di (altro…)

Di |2018-03-27T17:36:32+02:0016 Dicembre 2011|Categorie: ALBUM, T|Tag: |

TYRANT EYES – “The Sound of Persistence”

(Autoprodotto) I Tyrant Eyes si fecero notare otto anni fa pubblicando un discreto disco di heavy metal classico per la Scarlet Records: li ritroviamo oggi con questo full-“length” autoprodotto, il terzo della loro discografia, che però non ha molto da (altro…)

Di |2018-05-20T23:05:39+02:0011 Dicembre 2011|Categorie: ALBUM, T|Tag: |

THE RITUAL – “Beyond the Fragile Horizon”

(Bakerteam Records) Tanto di cappello ai piemontesi The Ritual, autori di un debut tanto convincente quanto potente. “Heavy melodic core”, dicono loro, ma per un vecchio defender come me la loro musica è un power/thrash lanciato a mille che paragonerei, con le dovute differenze, a quello dei migliori Rage. Ma contano davvero queste definizioni? L’importante è che il diverta, appassioni e valga il prezzo del “biglietto” (in questo caso molto contenuto). “Show me what you can do” mantiene il giusto equilibrio fra potenza, velocità e melodia, mentre “Jason on the River” e “Shoot me” si fanno notare per refrain e fraseggi indovinati; ma forse è la durezza dei suoni di “Hysteria & Madness”, quasi frastornante, a costituire il picco dell’album e del songwriting della band. Anche quando i nostri spingono sulle nuove tendenze (come nella lunga “Together”) risultano decisamente convincenti. Alla fine della scaletta ancora buoni spunti nella rabbiosa e martellante “The Liar”, nonché nella conclusiva “Nothing is the same”, con un guitar working più classico, che chi scrive avrebbe ascoltato con piacere anche nel resto dei brani. Un disco solido come un macigno, forse un tantino omogeneo ma senza che questo risulti come un difetto.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10

Di |2011-12-03T08:00:34+01:0003 Dicembre 2011|Categorie: ALBUM, T|Tag: |

THE LAST HANGMEN – “Servants of Justice”

(Twilight Vetrieb) Gli album di debutto il più delle volte presentano dei lati poco riusciti, anche se queste imperfezioni non sempre vanificano il lavoro degli esordienti. I The Last Hangmen con una produzione abbastanza buona, ma non del tutto pulita, e con delle dosi tecniche nelle mani realizzano un death metal melodico e variegato. Purtroppo per loro, o per chi li ascolta, la scaletta suona con qualche carenza di omogeneità. Dopo l’intro è “Lupara Bianca” ha recitare un riffing quasi in stile Dissection, ma la simpatia di questi tedeschi oltre per la Svezia passa anche attraverso il thrash metal e i tratti sinfonici ed epici – da notare che nonostante l’uso abbondante delle tastiere, non hanno un tastierista di ruolo- i quali rivestono molte canzoni, per esempio “Crash Course Dying”. “Servants of Justice” concentra tutto questo nel loro sound, elaborando diverse sfumature e rendendo l’impatto poderoso e melodico contemporaneamente, ma arrivati alla conclusiva outro “Withdraw the Hangmen!” si ha la sensazione che molti passaggi sono scivolati via e hanno lasciato il posto ad un senso di confusione. In sostanza alcune canzoni sono efficaci, altre hanno un’identità poco definita. Un riffing articolato, melodico, veloce, polifonico, ma pronto a confermare il detto che recita “il troppo storpia”! Un esempio? “Knocking Tombstones Down”, un brano che parte bene ma la volontà della band di portarlo a dieci minuti e trasformarlo in una piccola suite, non lo rende un virtuoso. I cinque ragazzi peccano di esperienza e hanno bisogno di maturare innanzitutto sul lato compositivo, ma “Servants of Justice” offre comunque una ragguardevole quantità di situazioni coinvolgenti.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10

Di |2011-11-30T08:15:02+01:0030 Novembre 2011|Categorie: ALBUM, T|Tag: |

TALES OF DELIRIA – “Beyond the Line”

(To React Records) L’ascolto del nuovo album dei Tales of Deliria tramuta in certezza il sospetto che in Italia ci sia in giro una schiera di musicisti in grado di misurarsi con la scuola di Göteborg. “Beyond the Line” non è la release dell’anno (altro…)

Di |2018-03-27T17:36:17+02:0016 Novembre 2011|Categorie: ALBUM, T|Tag: |

THE ROTTED – “Ad Nauseam”

(Candlelight Records) Il secondo album dei The Rotted è una vera mazzata, un atto di violenza inaudita. Da buoni britannici inseriscono thrash, punk, crust, reminiscenze grindcore nel death metal suonato e “Ad Nauseam” diventa un lavoro che non lascia respiro e spazio alla calma. Hanno un po’ l’aspetto di figli minori dei Napalm Death, ma tra le pieghe riscopri anche i Discharge, i Misery Index, gli ultimi Entombed e fermiamoci qui. E’ un D-beat death metal attuale, ma teso a recuperare qualcosa da un passato che ha già avuto tanto da dire, come il riffing trascinante e hardcore di pezzi tipo “Apathy in the UK”, o il death primordiale di “Just Add Nauseam” e “Rex Oblivione”, la tribute-song  “Motörbastärds”, e la quasi sabbathiana, in alcuni passaggi, e allo stesso tempo old school “The Hammer Of Witches”. Riconoscendo che “Ad Nauseam” vede undici pezzi che scorrono con funesta aggressività, avendo la lucida dote di rimanere impressi con melodie inesorabili, il fatto che ogni song sembra voler rimandare ad altro evidenzia come, nella sostanza, i The Rotted siano bravi a pestare e scuotere, ma senza metterci poi dentro del proprio personale genio. “Ad Nauseam” è un album che si ascolta a ripetizione, ma rischia poi di prendere polvere sullo scaffale.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10

Di |2011-10-27T00:03:24+02:0027 Ottobre 2011|Categorie: ALBUM, T|Tag: |

TOXOCARA – “AtmosFear”

(Twilight) “AtmosFear” è il terzo album della band olandese Toxocara, il quale necessita di qualche passaggio d’ascolto in più per poterne apprezzare fino in fondo le diverse sfumature del death metal suonato degli olandesi. In effetti “AtmosFear” vede un riffing denso, carico di groove e sufficientemente imbastardito da toni industrial. Probabilmente proprio questo ultimo elemento al primo ascolto pone i Toxocara sotto un’ottica abbastanza oscura e con melodie che si alternano a umori sinistri e psicotici. Matijn Moes e Vince Zwarts fondono le sei corde in trame che sembrano rincorrersi per tutta la durata dei pezzi, sorrette da un drumming (William Vierman) sicuramente infaticabile, ma con i suoni troppo compressi. Inoltre alcuni synth aggiungono un tocco inqueitante e, allo stesso tempo, cibernetico. “Annihilation By The Angkar (Marionettes of War)”, dal groove nervoso e corrosivo, “Towards The Perpetual Labyrinth” e “Black Widow” sono delle marce devastanti che si perdono in blastbeat tempestosi, mentre brani del calibro di “The Kempeitai Hordes Of Hirohito” e “Bravo Two Zero” sono velocissime e con fraseggi dissonanti. Un sound che racchiude diverse caratteristiche più tipicamente death metal, nelle accelerazioni e per alcuni fraseggi, ma che prova anche a sperimentare con qualche idea diversa. L’unico difetto è che qualche brano appare eccessivamente dilatato, ma nel complesso i Toxocara ha realizzato un lavoro discretaente interessante.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10

Di |2011-10-19T08:12:52+02:0019 Ottobre 2011|Categorie: ALBUM, T|Tag: |

TOUCHSTONE – “The City Sleeps”

(Spv/Steamhammer) Il ritorno dei Touchstone è qualcosa di piacevole perché la band inglese si è sempre contraddistinta per aver saputo coniugare l’elemento progressive con il rock e l’hard rock. Toni mai eccessivamente complessi, intense melodie indirizzate su più livelli che realizzano scenari grandiosi. Le tastiere di Rob Cottingham hanno un tocco personale ma, tanto per darne un’idea, lo  stile è avvicinabile a Rick Wakeman. Le chitarre di Adam Hodgson, vera bilancia stilistica tra i pesi del rock e i macigni più hard, assemblano l’ossatura dei pezzi finalizzati dai contrappunti del basso di Paul Moorghen. Chi deve impegnarsi a gestire le varie fasi dei pezzi, come i più selvaggi “These Walls”, “Throw Them to the Sky” o la stessa titletrack, è il batterista Henry Rogers, il quale sembra incidere meglio quando i ritmi sono pacati. Non ultima, perché è tra le cose più belle, la voce di Kim Seviour, la quale coabita con lo stesso Cottingham per tutto l’abum. Le canzoni più in vista sono “When Shadows Fall”, un brano dalla lunga durata che gioca con atmosfere da film horror, “Good Boy Sky”, vera sinergia tra spirito hard rock e scorci progressive, come accade anche con la titletrack. Tuttavia è arduo stilare una classifica dei pezzi, finanche alcuni apparsi inizialmente meno incisivi si dimostrano poi buone composizioni. “The City Sleeps” possiede l’alchimia giusta ed è un album da comprare, anche a scatola chiusa.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10

Di |2011-10-08T08:33:20+02:0008 Ottobre 2011|Categorie: ALBUM, T|Tag: |

THULCANDRA – “Under a Frozen Sun”

(Napalm Records) La seconda prova dei Thulcandra è una conferma, per chi scrive queste righe, di quello che è la band black metal tedesca: ovvero una gruppo capace di suonare il black metal in modo pulito e senza quel briciolo di cattiveria che invece il genere spesso (altro…)

Di |2023-05-13T16:33:11+02:0029 Settembre 2011|Categorie: ALBUM, T|Tag: |

THE RAIN I BLEED “Narcissist”

(Twilight-Masterpiece) The Rain I Bleed è una band greca di symphonic metal che può vantare per il proprio debut la partecipazione di Jeff Loomis dei Nevermore e di Jonas Kejllgren degli Scar Simmetry. “The Utter me” testimonia, per fortuna, che i suoni sono più orientati verso il power che verso (altro…)

Di |2015-02-09T12:30:39+01:0022 Settembre 2011|Categorie: ALBUM, T|Tag: |

TRANSNIGHT – “The Dark Half”

(Pure Underground-Audioglobe) Poche informazioni in rete sui Transnight: si sa soltanto che sono tedeschi, che hanno alle spalle tre demo, e che tre membri su quattro portano lo stesso cognome, il che lascia pensare che siano in qualche modo imparentati… “The dark Half”, il loro debutto, ha quel tipico sound heavy metal underground che un tempo era così difficile da trovare, e che oggi invece si ascolta a tutti gli angoli delle strade! La breve “Devil don’t wear Plaid” è tutta accelerazioni e ripartenze, che si complicano ancora di più in “You gotta do what you got to do”, dove le strofe semplici contrastano con il refrain fracassone. Brani come “The System” hanno una bella struttura, alternano più tempi e più atmosfere, il che limita l’impressione di già sentito. “False Prophets” ci porta senza indugi nel thrash, e da qui in poi, piuttosto sorprendentemente, il disco prende queste sonorità molto quadrate; si differenzia soltanto la conclusiva “MOHN (Mistakes of human Nature)”, con tempi dispari e growl accentuati. Un prodotto acerbo ma a suo modo ben riuscito.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10

Di |2011-09-22T00:01:36+02:0022 Settembre 2011|Categorie: ALBUM, T|Tag: |

TRC – “Bright Lights”

(Siege of Amida) Gli inglesi TRC sono una ensamble carico di rabbia e forza e il loro nuovo album “Bright Lights” è un urlo dalle tinte hardcore, nel quale la band in più occasioni si rifà agli Agnostic Front; ma a dire il vero il modello (altro…)

Di |2016-12-19T13:10:59+01:0005 Settembre 2011|Categorie: ALBUM, T|Tag: |

THE LIVING FIELDS – “Running Out the Daylight”

(Candlelight Records) La Candlelight pesca di nuovo dagli Stati Uniti per arricchire il proprio roster, con il second album dei Thee Living Fields. La band di Chicago è l’espressione di un doom dai tratti emotivi e variegati, creati con influenze epic, progressive, avant-garde e heavy metal. Un sound variopinto, poco funereo ma tanto “loquace”. Un lavoro che al primo ascolto rischia di disorientare l’ascoltatore, ma che reiterando la scaletta di otto pezzi pian piano si metabolizza. Del resto i The Living Fields propongono brani di una certa durata (alcuni da 9’, mentre la title track supera i 17’), i quali hanno bisogno di un legittimo tempo di assestamento nella mente. “Running Out the Daylight” è stato anche concepito con parti acustiche, cori, l’uso di strumenti come il pianoforte o i timpani: il tutto serve a proporre scorci inaspettati che non appesantiscono il songwriting, evitandolo di renderlo cervellotico. Un lavoro piacevole, soprattutto nei richiami a certi canoni del metal classico.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10

Di |2012-10-10T07:39:02+02:0019 Agosto 2011|Categorie: ALBUM, T|Tag: |
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