ARCHED FIRE – “Trust Betrayal”
(Wormholedeath Records) Giungono al secondo album i finlandesi Arched Fire, la cui nascita risale addirittura al 1989, ma solo nel 2021 è stato pubblicato il debutto “Remote Control”. (altro…)
(Wormholedeath Records) Giungono al secondo album i finlandesi Arched Fire, la cui nascita risale addirittura al 1989, ma solo nel 2021 è stato pubblicato il debutto “Remote Control”. (altro…)
In occasione dell’uscita del nuovo album “”, secondo capitolo della trilogia ” ” prevista il 28 aprile 2023 su AFM Records e già anticipato dai singoli “Rapture”, “The Hanging Tree” e “Bride Of Night”, il gruppo pagan metal italiano per (altro…)
(Metalville Records) La musica di “River Of Diamonds” è stata scritta da Tommy Olsson (Theatre Of Tragedy, Long Night), collega inseparabile collega della cantante (anch’essa ex Theatre Of Tragedy) nella cittadina norvegese di Stravanger. Olsson oltre ad essere l’autore dei pezzi ha anche suonato tutti gli strumenti nell’album. “River Of Diamonds” (altro…)
(Mint Records) Eccoli nuovamente, più forti che mai… con volumi più alti che mai! Riecco questo frizzante duo canadese che fonde le radici nel punk lasciandosi però libero di raggiungere un po’ qualsiasi confine appartenente al rock’n’roll. (altro…)
(Argento Records) Strisciano nel fetido underground olandese da un po’ di tempo, fin dal 2018, passando per il debutto del 2020 (recensione qui) e il successivo “Pelgrimsoord” del 2021. Una one man band che ama l’oscurità ed una forma di genuinità del black, il quale deve destreggiarsi tra ambientazioni decadenti e incedere aggressivi… proprio come rivelano le quattro tracce di questa parentesi artistica, di questo EP. (altro…)
(Art Of Melody Music / Burning Minds Music Group) La Art of Melody non se li fa mai scappare. Sono artisti con quell’impostazione nostalgica anni ’80? Abbracciano l’AOR o il West Coast? Allora finiscono tutti nel roster di questa instancabile etichetta italiana, capace di proporre con impeto e passione tantissimi artisti identificativi, un po’ iconici, sicuramente imperdibili per gli amanti di queste sonorità. (altro…)
(The Sign Records) Sin dalla copertina si capisce cosa possono suonare i Lucifer Star Machine: rock ‘n’ roll duro e puro con temi horrorifici come base. (altro…)
(AJM / Bloodblast) Attivi dal 2006 e con ben altri quattro album alle spalle, i venezuelani Cultura Tres sono riusciti a creare un suono davvero molto peculiare. Trattasi di uno stoner davvero sporco e aggressivo, che in certe tracce, visto l’incedere imparziale della batteria e della chitarra, sembra andare verso il drone o addirittura il djent. (altro…)
(Listenable Records) “Prey” è il primo album della band olandese che vede al suo interno diversi elementi di spicco. Alla voce c’è Marloes Voskuil, voce ed ex bassista degli Izegrim, i chitarristi sono Ramon Ploeg, di Bleeding Gods ed ex Debauchery, e Jeroen Wechgelaer, anche lui in passato negli Izegrim, mentre (altro…)
(Peaceville Records) Dopo otto anni torna la suprema espressività della mente artisticamente perversa di Vicotnikm, il mastermind di questa diabolica creatura, questi norvegesi Dødheimsgard -comunemente chiamati DHG- alla vigilia del loro trentesimo anno di attività. “A Umbra Omega” (recensione qui) fu un capolavoro, l’ennesimo innalzamento di livello per una band che è sempre stata più avanti di tutti coloro che si sono sempre reputati più avanti, quasi il traguardo irraggiungibile -una meta divina- per tutti gli altri mortali. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Sia lodato Bobby ‘Blitz’ Ellsworth. Questo highlander, alla veneranda età di sessantatré anni, sopravvissuto al cancro ed ad un ictus è ancora qui, insieme al suo fido sodale D.D. Verni, a dispensarci l’ennesima lezione di coerenza sonora. (altro…)
(Fireflash Records) Canto del cigno per i thrashers tedeschi Holy Moses, i quali dopo più di quarant’anni di carriera hanno deciso di calare il sipario sulla storica band, non prima però di celebrare l’addio alle scene con questo dodicesimo album. (altro…)
(Century Media) L’album di debutto della band di Philadelphia chiamata Jesus Piece è del 2018 e si intitola “Only Self”, solo nel 2023 e superato dunque l’ostacolo della pandemia, la band riesce a pubblicare un nuovo album che dia continuità a quel retroterra musicale che espone (altro…)
(Autoprodotto) Nuova entità nel folto panorama delle melodic metal band female fronted, sulla scia di nomi pesanti quali Epica, Amaranthe, Delain e Within Temptation. Gli Attractive Chaos nascono l’anno scorso, per mano della vocalist francese Emma Elvaston (Beneath My Sins) ed del virtuoso bassista italiano Pietro Paolo Lunesu (Even Flow, Wonders), i quali chiamano subito, il collega di Emma e chitarrista Clément Botz (Beneath My Sins, per l’appunto, ma anche ospite nei Vivaldi Metal Project), dando vita ad una idea impattante, talentuosa e subito convincete come emerge ascoltando questo EP di debutto, il quale mette in evidenza che non siamo affatto di fronte ad un’altra delle bands sopra citate…. anzi! (altro…)
(Autoproduzione) In nemmeno 23’ Michael Khill pestano cinicamente e con precisione, in sostanza sferrano una mazzata spaventosa, spaziando da un hardcore-crust di base con impennate thrash metal estremamente irruente. Una band di estrazione punk ma molto più arrabbiata, non meno irriverente e più (altro…)
(Heavy Psych Sounds) Ode a Lucifero e al suo grido agghiacciante! Mentre la devota cristianità festeggia la Sanctus Pascha, negli inferi serpeggia questo concentrato di male assoluto, di anticristo ostile e glorioso, questo terzo macigno della occult doom band italiana, la quale persevera nelle tenebre con il suo moniker ispirato all’anno dell’ultima esecuzione di una condanna per stregoneria in Europa, ovvero quella della svizzera Anna Göldi, uccisa tramite decapitazione, tanto per far creativamente piacere al Signore. (altro…)
(Osmose Productions) The Evil ovvero ‘il male’, raffigurato con un’iconografia arcaica sulla copertina di “Seven Acts To Apocalypse”, è uno scorcio ipotetico dell’inferno. “Seven Acts To Apocalypse” è aperto dalla sabbathiana e mortifera “Envy”, la quale segna da subito le caratteristiche sia (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Dopo tre album ed alcuni split, i provenzali Hyrgal arrivano con il primo ed originale EP. La band di Clément Flandrois, ex Svart Crown, dopo l’ultimo album omonimo (recensione qui) uscito l’anno scorso, aggiunge al curriculum questo EP il quale, nonostante la qualità del suono e del digipak, sembra quasi voler esser materiale amatoriale… partendo dalla copertina la quale riassume tutto, quasi volendo essere un flyer concepito per il tape trading. (altro…)
(Me Saco Un Ojo / Pulverised Records) Tipica produzione Pulverised Records, nonostante arrivi però dalla londinese Me Saco Un Ojo ma la Pulverised ha ben fiutato, cioè mostruosamente infernale e decadente. Sono della Costa Rica Astriferous e “Pulsations From the Black Orb” è il primo full length dopo una serie di pubblicazioni minori. Fautori del death metal nella sua veste più marcia, appunto (altro…)
(Signal Rex / Bestial Burst) Secondo album per i finlandesi Moon Oracle, a due anni di distanza dal convincente debutto “Muse Of The Nightside”. (altro…)
(Chaos Records) Il plotone trevigiano votato al black metal che prende nome da un termine greco traducibile come ‘sacrificio rituale’, ritorna con un album che celebra il genere musicale secondo i fasti degli anni ’90. Sound oscuro, molto, con accenni di stile e strutturali in stile Darkthrone e Mayhem, “Islands in Cosmic Darkness” è una dimensione nella (altro…)
(Sentient Ruin Laboratories) La sempre attenta a scovare cose, musicisti, band, progetti particolari, etichetta dell’Oklahoma Sentient Ruin Laboratories, presenta una compilation in cassetta e in edizione limitata, la quale raccoglie i demo dei Ch’Ahom. Formazione di Essen in Germania, vivente nell’underground grazie a solo qualche demo (altro…)
(Autoprodotto) Debutta questo trio americano, un trio che si abbandona ai labirinti emozionali del post metal strumentale, immensamente atmosferico, senza confini, contemplativo, misticamente catartico. Musica tanto pesante quanto ipnotica e rilassante, anche grazie agli innumerevoli dettagli inseriti i quali arrivano alla sognante chitarra hawaiana (lap steel guitar) nel brano “Flicker” o la voce narrante femminile su “Floater”. (altro…)
(Atomic Fire Records) Sempre fresco a suo modo il crossover dei francesi Rise Of The Northstar, costituito da metal, hardcore, tanto groove, hip hop. Un ritorno dopo una pausa forzata dovuta a quanto è successo dal 2020 in poi, segnato (altro…)
(Listenable Records) Sono i Thron tedeschi, quelli della regione del Baden-Württemberg e al quarto album nel quale mostrano il proprio black metal melodico inframezzato da soluzioni estreme e non, cioè modulate e ritoccate da concessioni al gothic e horror metal. La Listenable (altro…)
(UPRISING! Records) Nonostante siano al loro terzo, solamente, anno di carriera discografica, i danesi Lotan hanno sfornato un sacco di singoli ed EP, come da tradizione black metal. (altro…)
(Heavy Psych Sounds) Dopo sette anni di distanza, i liguri Isaak arrivano alla prova del…3. Sì perché si sa, il terzo album è quello della conferma o quello dell’inizio della fine. (altro…)
(Debemur Morti Productions) Sei composizioni numerate con cifre romane dall’uno al sei formano questo primo full length dei Bacchus, un trio che deriva da componenti di Abyssal Vacuum, Dysylumn e Ominous Shrine. “II” è l’insieme di atmosfere che si legano a toni mistici e psichedelici, con scorci ritualistici, in un (altro…)
(Century Media Records) Gli Ov Sulfur si possono definire l’esatto punto medio tra il death core americano e il più tipico death norvegese. Il cantato ha mantenuto una linea prettamente arrogante e anticonvenzionale, ma le trame sonore sono davvero una derivazione prototipica di tutto ciò che la Norvegia ha partorito sotto il nome di ‘melodic death’. (altro…)
(Avantgarde Music) Al primo tentativo, i polacchi Cursedinder fanno centro. Un concentrato di doom, death e black irresistibile, sotto l’occhio vigile ma protettivo della Avantgarde. Un disco complesso, ricco di risvolti dal retrogusto esoterico. (altro…)
(Avantgarde Music) Daniel Änghede (Astroqueen, Draconian), lo svedese mastermind di questo progetto ormai giunto al terzo album, alza l’asticella di quel suo personale livello artistico che riversa nelle complesse produzioni che lui firma come Ison. Dopo il favoloso “Aurora” (recensione qui), la sua creatività in questa direzione si era un po’ arrestata: (altro…)
(Non Serviam Records) Oh ecco… finalmente un po’ di death metal svedese verminoso e purulento. Un genere immortale, portato avanti da mostri sacri quali Dismember ed Entombed, che vanta anche nuove entusiaste reclute pronte a portare avanti il marcescente verbo. (altro…)
(Tragedy Productions) Il cileno David Cofré è un polistrumentista che, in seguito ad una importante perdita nella sua vita privata, ha cercato attraverso la musica di sfogare quella disperazione che stava riducendo la sua vita in un deserto di dolore. La sua proposta artistica gira tutta attorno a “Catalina” (probabilmente quell’amore rubato dalla violenza di una morte improvvisa): c’è nel moniker, c’è nell’intera offerta, ovvero il demo “Catalina” del 2022, il primo album “Catalina (I, II, III, IV)” uscito digitalmente lo scorso dicembre e nell’album “Catalina (V, VI, VII, VIII)” uscito a febbraio. (altro…)
(Black Lion Records) È il debutto per questi irlandesi, band formatasi nel 2021 che vede in line up gente come Gareth Murdock degli Alestorm, oltre ad elementi dei death metallers Overoth e dei folk metallers Celtachor. Cinque brani, meno di mezz’ora per un sound che si dichiara compatibile con bands quali Dark Funeral, Dissection e Dimmu Borgir, cosa decisamente vera… con una particolare attenzione verso i primi e gli ultimi elencati. (altro…)
(SharpTone Records) Uno dei vessilli supremi del metalcore August Bunrs Red e dunque ormai giunti in uno status di ferro nella scena metal e dintorni mondiale. “Death Below” rappresenta la forma migliore del songwriting e registrazione del gruppo di Lancaster, Pennsylvania, segnato da una qualità notevole dei pezzi che (altro…)