BODY COUNT – “Merciless”
(Century Media / Sony Music) Se “Bloodlust” è stato musicalmente l’impatto più potente e trascinante degli ultimi anni da parte dei Body Count, con “Carnivore” la band h (altro…)
(Century Media / Sony Music) Se “Bloodlust” è stato musicalmente l’impatto più potente e trascinante degli ultimi anni da parte dei Body Count, con “Carnivore” la band h (altro…)
(Massacre Records) Tra i prime movers della scena metal europea, i francesi Mystery Blue sono arrivati vicini al grande successo con il debutto omonimo del 1984, per proseguire poi una onorata carriera in seconda fascia, tra cambi di formazione ed una pausa durata tutta la prima metà degli anni ’90. (altro…)
(Napalm Records) Ventuno anni di carriera, cinque album e ora il primo live album per i bavaresi Thulcandra. Band di un certo prestigio, sempre brava a trovare spunti, vigorosa energia e aspetti d’interesse nel proprio comporre. “Live Demise” è stato registrato però nel 2011 e proprio a Monaco di Baviera, città natale della band. Mixaggio (altro…)
(Club Inferno Ent.) Dopo l’iniziale EP omonimo di due anni fa e sempre per Club Inferno Entertainment, il duo londinese ma di origini greche The bklackwall si ripete con l’etichetta italiana per il primo album, il quale è anch’esso una visione melodica del (altro…)
(Season Of Mist) Per continuare a festeggiare i 20 anni di attività, esce verso fine di questo 2024 il secondo album celebrativo dei Crippled Black Phonenix. Dopo infatti “The Wolf Changes Its Fur But Not Its Nature”, pubblicato ai primi di novembre, comprendente rifacimenti di brani già editi della band di Justin Greaves (altro…)
(Purity Through Fire) Quale migliore giorno, se non quello del santo natale (minuscolo), per pubblicare il secondo album dei perfidi inglesi Úlfarr? Che poi il clima natalizio porta il pensiero verso i regali, ed ecco che oltre agli otto capitoli del nuovo “Fornetes Folm”, la release contiene pure i tre brani dell’EP “His Crown Grows From His Skul”, qui sotto forma di bonus (o regalo, per l’appunto!). (altro…)
(GreyveStorm Productions & Crypt Of Dr.Gore et Chien Noir) Tornano, a distanza di nove anni dall’album di debutto, i francesi Corrosive Elements con questo secondo lavoro che allo stesso tempo è moderno ed ancorato alla vecchia scuola. (altro…)
(Century Media) Dan Swanö ha rimixato e rimasterizzato questo album dei Sacramentum uscito nel 1997, mentre Kristian “Necrolord” Wåhlin (noto per alcuni lavori per Dissection, Bathory, Edge Of Sanity ma non solo questi) ha ripreso l’intero artwork. La Century Media pubblica dunque “The Coming Of Chaos” in CD e vinile, con (altro…)
(Personal Records) In circolazione da circa un anno, con all’attivo solo un EP e dei singoli, debuttano finalmente i doomsters brasiliani A Dead Poem, un duo dichiaratamente ispirato a Katatonia, October Tide, e vecchi Paradise Lost, tuttavia capace di iniettare nel sound un tocco molto personale per dare vita alla loro idea di melodic death-doom metal. (altro…)
(Spinefarm / Witchfinder Records) Quando è scoppiata la pandemia da CoViD, Jus Oborn e Liz Buckingham si sono detti che magari non avrebbero più potuto suonare. Si sono dunque riuniti, pare in una cripta, e hanno suonato fino allo sfinimento, registrando il tutto in presa diretta e su nastro. “Black Magic Rituals & Perversions Vol. 1” è (altro…)
(Osmose Productions) Quinto album in carriera per Filii Nigrantium Infernalium, formazione portoghese che da più di trent’anni porta avanti con grande coerenza il proprio black metal decisamente old style, ossia come lo si intendeva nella seconda metà degli anni ’80, figlio dello speed thrash più oltranzista, ma ricco anche di richiami al metal tradizionali, con linee melodiche ed assoli che spesso si intrecciano con le parti più feroci e brutali. (altro…)
(Emanzipation Productions) Audace e brillante death metal proposto dai Detest, danesi e al secondo full length, nel quale però presentano il genere attraverso la commistione del thrash metal nelle maglie dei pezzi. Audace perché “A World Drowning In Detest” offre si elementi old style ma attraverso una produzione ben calibrata che lascia schioccare (altro…)
(Selfmadegod Records) L’etichetta polacca Selfmadegod offre spazio ai galiziani JM Dopico e Avelino Seavedra, i quali provengono da un retroterra crust e hardcore ma non solo. Avelino Seavedra, batterista, possiede anche esperienze jazz e addirittura di musica latina e world music. Con Dopico, chitarra, basso e voce, creano la giusta reazione (altro…)
(Radical Roads Records) Il chitarrista Federico Renzulli detto Ghigo è nato a Monocalzati nella provincia di Avellino e da sempre ha espresso un suo tocco predefinito e immediatamente riconoscibile. Anche le sue melodie, sempre attraverso la sei corde, lo identificano immediatamente. Ghigo, l’altra parte dei Litfiba con Piero Pelù, in (altro…)
(Avantgarde Music) Da Cracovia debuttano i Todestrieb, un duo formatisi nel 2023 e che trova subito spazio alla corte dell’italiana Avantgarde Music. (altro…)
(FOSFOR Creation) Debuttarono nel 2020… poi la solita storia della pandemia, un cantante assente, la pausa artistica… finalmente un nuovo singer (Tony Naima, anche autore dei nuovi testi) ed ecco che torna questo progetto progressivo svedese con un nuovo disco molto oscuro, tetro… ma emozionante, emozionale, estremamente suggestivo ed in qualche modo misterioso. (altro…)
(autoproduzione) Quello che piace di “The Fall Of Will” è il fatto di avere delle evidenti ascendenze anni ’90 tra grunge e cose inaspettate, come accadeva spesso con i Faith No More nel concepire i pezzi oppure nel rifinirli. Gli insHaine non toccano quelle punte di istrionismo degli statunitensi ma si avvicinano per quel qualcosa tra un (altro…)
(Agonia Records) Gran cerimonieri di una dimensione sospesa tra esotismi e mondi perduti, attraverso interpretazioni avanzate di stile come il black, doom, post metal e forse il rock. Loro maneggiano la psichedelia, con una sperimentazione che include composizioni strumentali e una forma libera nella quale scorrazza un (altro…)
(Boonsdale Records) Tornano dopo sette anni di silenzio discografico i canadesi Mutank, con questo secondo album che, pur essendo legato a doppio filo al thrash più ortodosso, ha il merito di suonare fresco e non troppo derivativo. (altro…)
(Season of Mist) Con “Hinsides Vrede” (qui) tornarono nel 2020 dopo un lunghissimo tempo di silenzio, ed ora rieccoli con un nuovo potente disco, il settimo sigillo, un disco feroce, potente, senza tempo, fedele ai primordi, in linea con il debutto di trent’anni fa, “Tusen År Har Gått…”, uno dei dischi che definirono il black melodico di matrice svedese, genere nel quale la band forse vuole riaffermarsi, ridefinirsi, imporsi nuovamente cercando di raccogliere il meritato successo che in passato non li ha premiati adeguatamente. (altro…)
(Black Lion Records) Secondo album per gli svedesi Hild, che si ripresentano sul mercato con un lavoro che, a partire dal titolo, è una dichiarazione d’intenti; “Thrash På Svenska” significa infatti qualcosa come “Thrash cantato in svedese”, mettendo così subito in chiaro che questo nuovo platter ci dispenserà una sana dose di legnate thrash metal ma non solo, visto che la formazione scandinava mescola sapientemente la lezione degli Slayer con altri generi altrettanto violenti come crust e punk, con alcune puntate verso il black/viking metal. (altro…)
(Avantgarde Music) In quasi un decennio, nonostante l’anonimato dei due membri, gli australiani Mesarthim si sono fatti notare, eccome, grazie al loro black ricco di divagazioni digitali! (altro…)
(Salvaged Records) Si avverte l’elettricità che attraversa le chitarre di Jon Reinertsen e Matt Walker, come si percepisce in pieno la solidità del lavoro batteristico di Brad Purvis in “Distorted Folklore”. Loro con Jonathan Hamilton al basso, configurano atmosfere fondamentalmente post rock, con lampi vagamente spaziali, ma totalmente doom nella (altro…)
(Iron Bonehead Productions) In circolazione da soli sei anni, gli americani Luring giungono al terzo capitolo in carriera, il seguito dei dischi usciti l’anno scorso ed il precedente, confermando una certa intensità nella costanza con la quale concepiscono il loro odio verso la religione, ottimamente espresso con un black tanto efferato e violento, quanto atmosferico e teatrale, con una base che richiama primi Gorgoroth e Lunar Aurora, ma con una tendenza ben più estrema, sepolcrale, senza dimenticare una potente componente melodica, come conferma l’intensa “Born With the Devil’s Marking”. (altro…)
(Massacre Records) Sesto capitolo e debutto con la Massacre per il progetto del virtuoso Dushan Petrossi, a ben cinque anni dal precedente e validissimo “MetAlmighty” (qui). “Blaze Of Rage”, come suggerisce il titolo, è un disco dannatamente metal, super curato, con assoli incredibili, linee vocali irresistibili… sia per il mitico front man Michael Vescera, che per l’altra voce… il growl selvaggio di Roma Siadletsky! (altro…)
(Me Saco Un Ojo Records/ BlackSeed Productions) Oscuri e soffocanti gli spagnoli Trollcave! Una band death doom che si spinge ben oltre i riff lenti e graffianti, pesanti come macigni: certe loro divagazioni elettroniche -pur sempre indirizzate a tenebre e atmosfera lugubre- rendono questo EP (all’attivo hanno solo un disco uscito nel 2022) una perla nera, un gioiello che brilla di luce propria, una luce senza vita che rende più bui i meandri più sulfurei degli inferi. (altro…)
(Trollzorn Records) Sono votati al black metal questo manipolo di tedeschi del nord che si cimentano nel secondo album e suonandolo in una maniera melodica. Mettendo ogni cosa al suo posto e con una produzione attenta, “Trümmerfestung” risulta gradevole ma non del tutto avvincente, in quanto i tedeschi sembrano davvero più attenti a calibrare (altro…)
(FHM Records) Ancora in giro quelle pellacce dure che randellano come matti e dopo 20 anni dal precedente album “Psycho Psycho”. Nati a principio degli anni ’80 in Florida, i Nasty Savage sono stati tra i primi fenomeni del metal statunitense con il loro heavy metal che diveniva power, speed e poi thrash metal nel loro periodo d’oro durato tra il 1983 (altro…)
(Folter Records / Alive) Mai originali i Violentor, forse anche prevedibili nella loro cruda essenza, fatta di un ibrido tra Possessed, Venom, Slayer della prima ora, i Motörhead ovviamente e infine la croce rigorosamente rovesciata. Questo sono e questo lo sanno fare e bene. “Burn In Metal” è la nuova opera di nichilismo, distruzione e lingua di fuoco (altro…)
(Iron Bonehead Productions) Terzo album per Tyrannic, band che ho avuto modo di apprezzare in occasione del debutto “Ethereal Sepulchre” (recensione qui), un lavoro in grado di coniugare in maniera ottimale black metal old school, doom e passaggi tetri degni dei Mercyful Fate. (altro…)
(Soulseller Records) Un album nel 2023, “Sutwyke” QUI recensito”, un altro a fine 2024, “Graveside” il nono album per i britannici e non l’unico a seguire un full length l’anno successivo a un precedente nella loro discografia. Gli Old Forest si cimentano col black metal dalla fine degli anni ’90, oggi presentato con una forma epica, dannata, per uno (altro…)
(Ripple Music) Justin Marler e Chris Hakius degli Sleep mettono in piedi questo progetto alternative rock-blues nel 1999 e coinvolgono Patrick Huerta come chitarrista solista e dopo diversi bassisti Rachel Fisher. Produrranno due album, “Beauty For Ashes” e “Shiver”, rispettivamente nel 2001 e 2003. La Ripple Music per la serie (altro…)
(Time To Kill Records) Il mondo si è accorto degli italiani Ponte del Diavolo solo quest’anno, nel corso del 2024, in occasione del debutto della band piemontese intitolato “Fire Blades from the Tomb”, pubblicato dalla Season of Mist, etichetta internazionale che ha, per l’appunto, dato una visibilità più vasta a questo originale gruppo female fronted che naviga tra tetri oceani doom e burrascosi flutti black. (altro…)
(Nordvis Produktion) Con l’evoluzione del precedente “Faþir” (qui), Ludvig Swärd continua il suo cammino dentro una intima ricerca spirituale, un ritratto musicale e teatrale di divinità nordiche, cercando di intrecciare temi di fertilità e lealtà, amore e tradimento, luce e ombra, in quell’infinito contrasto tra un aspetto e il suo esatto opposto, cosa che descrive la vita terrena in relazione a quella che seguirà, evidenziando l’ambiguità divina, quel concetto che può trasformare chi dona il primo respiro in chi lo toglie per sempre. (altro…)
(Ripple Music) Nuovo impeto dei californiani Shotgun Sawyer giunti in questo mese al terzo album, contrassegnato evidentemente dal blues e suonato con una sua scorrevolezza, potenza nei momenti giusti e contaminato dall’hard rock, quanto anche dai Led Zeppelin. Sono figli della loro America: il cantante e chitarrista Dylan Jarman, il (altro…)